Introduzione a Montale
28 Dicembre 2019Sono una creatura di Giuseppe Ungaretti
28 Dicembre 2019Giuseppe Ungaretti, nella sua lettera a De Robertis, riflette sul valore della parola poetica, una tematica centrale della sua poetica e della corrente ermetica in generale.
Ungaretti vede la poesia come un’esperienza esistenziale, capace di scavare nelle profondità dell’essere umano e di dare forma a emozioni, sentimenti, e pensieri che vanno al di là del linguaggio quotidiano. La parola poetica, per lui, ha un peso e un valore quasi sacrale: non è solo mezzo di comunicazione, ma una ricerca di verità assolute e di essenza.
I punti chiave della riflessione di Ungaretti sulla parola poetica nella lettera a De Robertis:
- La parola come scoperta: Ungaretti sottolinea che la poesia non è una semplice decorazione linguistica o un’espressione ornamentale, ma un atto di scoperta. Il poeta, attraverso la parola, svela ciò che è nascosto, le verità più intime dell’essere umano. La parola diventa uno strumento che porta alla luce ciò che l’anima custodisce nel profondo.
- Il valore della parola essenziale: Nella sua poetica, e in particolare nella corrispondenza con De Robertis, Ungaretti insiste sull’idea che la parola poetica deve essere essenziale, pura, priva di ornamenti superflui. Ogni parola deve avere un significato profondo, deve essere scelta con cura e carica di significato. La parola, dunque, diventa essenziale non solo per quello che esprime ma anche per quello che evoca, riducendo al minimo le ambiguità.
- La parola come veicolo di universalità: Per Ungaretti, la poesia non si limita a esprimere un’esperienza personale, ma cerca di raggiungere una dimensione universale. La parola poetica, pur nascendo da un’esperienza individuale, deve essere in grado di trasmettere un sentimento condivisibile e riconoscibile da tutti. In questa prospettiva, la poesia diventa uno strumento di comunione universale, capace di unire le persone attraverso il linguaggio.
- La parola come strumento di salvezza: Ungaretti attribuisce alla poesia una funzione quasi salvifica. In un mondo devastato dalle guerre e dalle sofferenze, la parola poetica rappresenta per lui un mezzo per ritrovare il senso della vita, per riconnettersi con il divino e con la propria interiorità. La poesia diventa così un modo per superare il dolore e la fragilità dell’esistenza, offrendo una via verso la pace interiore e la comprensione.
- La parola poetica come distillato di verità: La poesia, per Ungaretti, deve essere una forma di verità concentrata. Nella sua ricerca di essenzialità, il poeta mira a ridurre le parole fino a cogliere l’essenza del significato. La sua poesia ermetica, caratterizzata dalla brevità e dalla densità, riflette questo desiderio di “distillare” la verità attraverso la parola, senza dispersioni o digressioni.
Commento:
Nella corrispondenza con De Robertis, emerge chiaramente quanto Ungaretti concepisca la parola poetica come qualcosa di sacro, di spirituale. La parola è uno strumento di conoscenza, ma è anche qualcosa di fragile, che deve essere trattato con rispetto e responsabilità. Per Ungaretti, il poeta non è solo un artigiano della lingua, ma una sorta di rivelatore di verità, che attraverso la parola riesce a toccare l’invisibile, l’indicibile.
Il valore della parola poetica, quindi, per Ungaretti non è solo letterario, ma anche esistenziale e morale: la parola può guidare l’essere umano verso la comprensione di sé e del mondo, può elevare l’anima e illuminare la realtà.