La nausea di Jean Paul Sartre
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16 Agosto 2022Il rapporto fra signore e vassallo, tra il re e i suoi feudatari, si va modificando, e l’autonomia e l’ereditarietà dei feudi rende i vassalli sempre più potenti nel periodo a cavallo dell’anno mille
L’evoluzione dei rapporti vassallatico-beneficiari
L’importanza dei vassalli
Le guerre civili e le invasioni, comportano, nel IX secolo un aumento della “forza contrattuale” dei vassalli.
I Seniores, per essere aiutati militarmente, sono costretti a concedere di più:
Il beneficio diventa misura, condizione e, infine, causa del servitium.
Non a caso in quest’epoca compare il “vassallaggio multiplo”.
Evoluzione del beneficio
Per i Seniores è sempre più difficile disporre dei benefici assegnati:
da loro, in caso di fellonia;
dal loro predecessore, dopo la sua morte.
La prassi di accettare l’omaggio vassallatico dell’erede del vassallo defunto e di confermagli il beneficio diventa un obbligo, una legge non scritta.
L’ereditarietà dei benefici
Viene poi sancita formalmente:
Nel 877 con il Capitolare di Quierzy, Carlo il Calvo concede l’ereditarietà degli uffici comitali e dei benefici ad essi connessi (ereditarietà dei “benefici maggiori”).
Nel 1037, con la Constitutio de feudiis, l’imperatore Corrado II di Franconia rende ereditari anche i benefici dei vassalli dei vassalli (“benefici minori).
Il feudo
Il beneficio ereditario, dal XI secolo chiamato “feudo”, diviene quasi irrevocabile e del tutto simile all’allodio (come dimostra il diffuso fenomeno del “feudo oblato”).
Su di esso il vassallo tende ad esercitare un potere signorile, quasi del tutto autonomo dal controllo del sovrano.