Fratelli di Giuseppe Ungaretti
28 Dicembre 2019Una voce di Luigi Pirandello
28 Dicembre 2019“La giara” è una delle novelle più celebri di Luigi Pirandello, pubblicata nel 1909 e poi inclusa nella raccolta “Novelle per un anno”.
Questo racconto, ricco di ironia e umorismo, riflette i temi principali della poetica pirandelliana, come la frattura tra realtà e apparenza, il conflitto tra tradizione e modernità e l’ineluttabile relatività delle verità umane. In “La giara”, Pirandello utilizza un episodio quotidiano, apparentemente banale, per sviluppare una riflessione più ampia sulla rigidità dei personaggi e sulla loro incapacità di adattarsi ai cambiamenti del mondo circostante.
Trama
La storia ruota attorno a due personaggi principali: Don Lollò Zirafa, un ricco proprietario terriero ossessionato dalla sua terra e dai suoi beni, e Zì Dima, un abile conciabrocche (riparatore di vasi) chiamato a riparare una giara gigantesca che si è rotta. Don Lollò è un uomo avaro, testardo e diffidente, che considera ogni minimo guasto o problema un attacco al suo potere e alla sua ricchezza. Quando la sua preziosa giara si rompe, ordina che venga subito riparata da Zì Dima, che è conosciuto per la sua capacità di aggiustare qualunque cosa.
Zì Dima propone un metodo innovativo per riparare la giara, utilizzando non solo la colla ma anche la sua invenzione, ovvero un filo di ferro per tenerla insieme. Don Lollò, però, sospetta che Zì Dima stia cercando di truffarlo e insiste che la giara sia riparata in modo tradizionale. Alla fine, Zì Dima riesce comunque a ripararla con la sua tecnica, ma sfortunatamente rimane incastrato dentro la giara, che non può più essere rotta senza essere danneggiata di nuovo. Don Lollò, nonostante la comica situazione, si rifiuta di rompere la giara per liberare il conciabrocche, poiché l’oggetto riparato ha ripreso valore e non vuole sacrificarlo.
La storia si conclude con una disputa tra Don Lollò e Zì Dima: il proprietario terriero non vuole liberare l’uomo, pur sapendo che deve tenere Zì Dima prigioniero nella giara se non vuole romperla di nuovo. L’impasse assurda tra i due personaggi crea una situazione comica ma, al tempo stesso, riflette il conflitto irrisolto tra tradizione e innovazione, tra ossessione per il possesso e pragmatismo.
Temi principali
1. Il conflitto tra tradizione e modernità
“La giara” simboleggia il contrasto tra tradizione e innovazione, tra la resistenza al cambiamento e la necessità di adattarsi alle nuove realtà. Zì Dima rappresenta l’ingegno e la modernità con il suo metodo innovativo di riparare la giara, mentre Don Lollò incarna la diffidenza verso l’innovazione e la difesa ossessiva dei propri beni. Questo contrasto emerge chiaramente quando Don Lollò non si fida del metodo con cui Zì Dima vuole riparare la giara, perché non accetta il nuovo e si attacca rigidamente alle tradizioni.
Citazione:
“Io non voglio né chiaviche né fili! La giara deve essere saldata alla vecchia maniera!”
Qui Don Lollò dimostra la sua totale chiusura nei confronti dell’innovazione, preferendo mantenere una visione del mondo immutabile.
2. L’ossessione del possesso
Il personaggio di Don Lollò è il ritratto dell’ossessione per il possesso. La giara, simbolo della sua ricchezza e della sua preoccupazione maniacale per i suoi beni materiali, assume un’importanza sproporzionata. La rottura della giara diventa, per Don Lollò, una questione esistenziale che va oltre il semplice valore economico: è un’offesa personale e una minaccia alla sua autorità e prestigio. Anche quando Zì Dima rimane intrappolato dentro la giara, Don Lollò si rifiuta di rompere l’oggetto riparato, dimostrando che per lui il bene materiale è più importante della persona.
Citazione:
“E chi la tocca più, la giara, chi la rompe più? Tanto ora… non la voglio più rompere!”
Questa frase di Don Lollò esprime perfettamente la sua incapacità di adattarsi alla situazione: preferisce mantenere la giara intatta, a costo di lasciare Zì Dima intrappolato all’interno.
3. La comicità e l’assurdo
La situazione in cui si trovano Don Lollò e Zì Dima è intrisa di comicità, ma è anche un riflesso dell’assurdità delle ossessioni umane. L’immagine di Zì Dima intrappolato nella giara rappresenta il paradosso della condizione umana, dove le regole e i valori che ci imponiamo finiscono per diventare trappole dalle quali è difficile uscire. L’umorismo pirandelliano emerge proprio da questa frattura tra la serietà con cui i personaggi affrontano la situazione e la sua intrinseca assurdità.
Citazione:
“E ora che fai? Resti là dentro per tutta la vita?”
Con questa frase, Pirandello evidenzia l’assurdità della situazione e allo stesso tempo la cecità di Don Lollò nel non voler risolvere il problema pur di non sacrificare il suo possesso.
4. La relatività delle verità umane
Come in molte delle sue opere, anche in “La giara” Pirandello riflette sulla relatività della verità. Don Lollò e Zì Dima sono intrappolati nelle loro prospettive individuali: per Don Lollò, la giara ha un valore assoluto che non può essere compromesso; per Zì Dima, la sua libertà ha la priorità. Entrambi sono convinti della loro posizione e nessuno dei due riesce a considerare l’altro punto di vista. Pirandello gioca su questa relatività per sottolineare quanto sia difficile trovare una verità condivisa tra gli esseri umani, i cui conflitti derivano spesso da visioni irriducibili del mondo.
Conclusione
“La giara” è una novella in cui Pirandello riesce a intrecciare umorismo e riflessione filosofica in modo magistrale. Attraverso la vicenda grottesca e paradossale di Don Lollò e Zì Dima, l’autore ci offre una profonda riflessione sulla rigidità mentale e sull’ossessione per il possesso, mettendo in luce i limiti dell’egoismo e della testardaggine umana. La novella, attraverso il suo stile semplice ma denso di significati, è un esempio perfetto dell’abilità di Pirandello nel trasformare una piccola vicenda quotidiana in una riflessione universale sulle contraddizioni e le assurdità della vita.
Pirandello ci lascia con un senso di comicità amara, tipico della sua poetica, in cui l’assurdità del comportamento umano viene messa in evidenza, mostrando quanto spesso gli uomini restino intrappolati nelle loro stesse ossessioni e incomprensioni.