Quel Bambino… che ha bisogno di me e di te! – di don Savino
29 Febbraio 2016LINGUISTICA E GLOTTOLOGIA: lingua e dialetti, pregiudizi linguistici
1 Marzo 2016CHE COS’E’ IL LINGUAGGIO E LA LINGUA
Linguistica = studio scientifico del linguaggio umano (definizione descrittiva migliore perché è una disciplina descrittiva)
= studio delle regole dello scrivere e del parlare correttamente (definizione normativa)
La grammatica normativa ha il compito pratico di indicare delle forme “buone”, “meno buone” e “decisamente da evitare”.
La linguistica invece ha un fine conoscitivo, non ha il compito di indicare ciò che si deve dire e ciò che non si derve dire, ma di spiegare ciò che realmente si dice.
Linguaggio = è un sistema di comunicazione, serve cioè a trasmettere informazioni (messaggio) da un individuo (emittente) ad un altro individuo (ricevente/destinatario).
- Linguaggio degli uomini
- Linguaggio degli animali
- Linguaggio dei computer
- Linguaggio dell’arte
- Linguaggio dei media
- Linguaggio delle immagini
- Linguaggio del corpo
- Linguaggio dei fiori…
Non e sufficiente considerarli manifestazioni di un unico sistema, perché possono essere
- uguali nella funzione
- ma diversi nella struttura
Linguaggio naturale = linguaggio umano
Studio scientifico = è lo stesso tipo di metodologia e di analisi dei problemi che caratterizza qualunque scienza
- Formulazione di ipotesi generali che rendano ragione di una molteplicità di fatti particolari
- Formulazione di tali ipotesi in modo chiaro
Questa disciplina si trova di fronte a una molteplicità sterminata di fatti, come le altre discipline scientifiche (basti pensare al numero infinito di frasi e discorsi pronunciati ogni giorno da tutti i parlanti di tutte le lingue) -> il compito della linguistica come studio scientifico è quello di ricondurre la molteplicità di fatti ad alcune leggi generali che governano l’organizzazione e la struttura del linguaggio umano, cioè di formulare ipotesi generali sulla struttura del linguaggio
Come in ogni altra scienza deve avvenire che:
- La formulazione sia con una terminologia tecnica definita in modo preciso
- Le osservazioni devono poter essere ripetibili in condizioni analoghe anche da altri ricercatori
Caratteristiche proprie del linguaggio umano: (Martinet)
- E’ discreto = i suoi elementi si distinguono gli uni dagli altri per l’esistenza di limiti ben definiti; gli altri tipi di linguaggio sono continui. Es: in italiano i suoni [b] e [p] per quanto simili non sono interscambiabili, infatti patto è diverso da batto. Possiamo dire che le parole sono formate da unità più piccole dette fonemi, nessuna delle quali ha significato, ma se scambiate hanno la possibilità di produrre un significato diverso.
- Ha la caratteristica di possedere una doppia articolazione = ha la capacità di formare un numero altissimo di segni, cioè entità formate da significato e significante mediante un numero molto limitato di elementi (i fonemi) che non hanno significato ma solo la capacità di distinguere i significati (Martinet)
- Possiede il meccanismo della ricorsività = possibilità di creazione continua di frasi nuove ed infinitamente estendibili
-> i sistemi di comunicazione animale sono caratterizzati da un numero finito di segni, invece le parole della lingua umana
sono costituite da un insieme infinito, perché si creano continuamente parole nuove
Es: Sara sta piangendo
Sarda sta piangendo perché Luca l’ha lasciata
Sara sta piangendo perché Luca l’ha lasciata stamattina
Sara sta piangendo perché Luca l’ha lasciata stamattina che è il suo compleanno
Sara sta piangendo perché Luca l’ha lasciata stamattina che è il suo compleanno dicendo che ora ama Maria
…
NB: queste tre caratteristiche non sono esclusive del linguaggio umano ma le presentano anche il linguaggio informatico
-> dunque qual è la differenza tra questi linguaggi e il linguaggio umano? -> la dipendenza dalla struttura
Es: la ragazza che gli alunni dicono che sta piangendo è Sara
-> sta piangendo è alla terza singolare perché si accorda con il soggetto ragazza
-> una frase come: *La ragazza che gli alunni dicono che stanno piangendo è Sara è sentita dal parlante della lingua
italiana come agrammaticale ->l’asterisco indica le parole o le combinaizoni di parole che sono sentite agrammaticali
dal parlante nativo di una certa lingua
Agrammaticale -> non significa “scorretto”, bensì “mal formato per il parlante nativo di una determinata lingua”
-> questo senso intuitivo di buona o cattiva formazione, ossia di grammaticalità e agrammaticalità non è un effetto della
grammatica normativa (la solita frase “non suona bene”) ->rappresenta una caratteristica essenziale della competenza del
parlante nativo di una certa lingua
-> quindi nelle lingue naturali le frasi non sono organizzate comeuna semplice successione di parole, in cui in molti casi la forma
delle parole è determinata da quella di altre parole molto distanti -> la relazione tra parole non è determinata da semplice
succesisone di parola ma son dipendenti dalla struttura
-> i linguaggi dell’informatica sono indipendenti dalla struttura, avvero in essi il valore di ogni elemento è determinato solo da
quelli degli elementi adiacenti
Quindi il linguaggio umano è una struttura altamente specifica -> contiene delle caratteristiche proprie
-> è una proprietà unica della specie umana
Linguaggio = capacità comune a tutti gli umani di sviluppare un sistema di comunicazione dotato di questa struttura specifica
-> si parla di linguaggio al singolare: “il linguaggio umano”
Lingua = forma specifica che questo sistema di comunicazione assume nelle varie comunità
-> si parla di lingua al singolare: “la lingua di questa nazione” ed anche al plurale: “le lingue del mondo”
-> le lingue sono differenti ma entro i limiti stabiliti dall’appartenere tutte al linguaggio umano
-> hanno molto elementi comuni perché sono tutte realizzaizoni diverse di un unico linguaggio
->universali linguistici = elementi comuni a tutte le lingue (es: discretezza, doppia articolazione, ricorsività, dipendenza dalla struttura)
-> una delle caratteristiche che distingue le varie lingue = ordine delle parole (es: ita = SVO, arabo = VSO)
Tipologia linguistica = studio delle proprietà che caratterizzano soltanto alcune lingue
Una lingua è naturale perché in situazioni normali parliamo senza sforzi particolari, spontaneamente siamo in grado di costruire periodi senza avere la totale consapevolezza di che cosa sia una frase o gli elementi di cui ci serviamo come il nome o il verbo, o di come funzioni il linguaggio umano. Ci sembra normale parlare una lingua, capire chi ci parla, esprimere ordini, preghiere, supplicare, salutare, minacciare, scherzare, riferire, ricordare, inventare, spiegare (tutti “atti linguistici” che presuppongono conoscenze linguistiche specifiche anche se implicite)
-> per far capire quanto è inconsapevole il linguaggio umano si pensi che per produrre una [b] l’organismo umano
- pompa dell’aria dai polmoni
- L’aria passa attraverso la trachea e la laringe
- Nella laringe si trova la glottide dove ci sono le corde vocali
- L’aria passando fa vibrare le due corde vere (ce ne sono altre due false) -> non tutti i suoni fanno vibrare le corde vocali
- Il velo palatino chiude il passaggio verso la cavità nasale -> lo apre invece per formare i suoni nasali
- Tutta l’aria dunque prende la via della cavità orale
- Le labbra vengono chiuse ermeticamente
- L’aria arriva a questo sbarramento e vi resta per un istante minuscolo (la cosiddetta “tenuta”)
- Le labbra poi si dischiudono e l’aria fuoriesce come una piccola esplosione
- L’aria fuoriesce tutta e il suono non si può protrarre nel tempo -> invece si può fare con altri suoni come la [s]
Lingua= sistema articolato su più livelli, un sistema di sistemi -> i livelli linguistici sono:
- Quello dei suoni -> fonologia
- Quello delle parole -> morfologia
- Quello delle frasi -> sintassi
- Quello dei significati -> semantica
Le unità di ogni livello sono interdipendenti
- A livello fonologico -> i suoni sono collegati tra loro
- A livello morfologico -> es: i suffissi -aio e –ista sono collegati come in fiorario-fiorista
- A livello sintattico -> es: così e che sono collegati in questa frase “Le darò un anello così bello che non mi potrà dire di no”
- A livello semantico
PARLATO E SCRITTO
La linguistica privilegia il parlato perché:
- Esistono/sono esistite lingue che sono/sono state solo parlate e non scritte (es: somalo solo parlata fino al 1972)
- Non ci sono lingue naturali che sono soltanto scritte e mai parlate
- Il bambino quando impara una lingua impara prima a parlare e poi a scrivere, e impara a parlare in modo naturale mentre impara a scrivere solo tramite un addestramento specifico
- Le lingue cambiano nel corso del tempo, ma ciò che cambi è la lingua parlata, e solo in ritardo la scrittura registra questi cambiamenti. Infatti se una lingua è solo scritta non cambia ma tende a mantenersi (es: il latino è una lingua fossilizzata)
- Gli alfabeti non solo sono in ritardo rispetto all’evoluzione della lingua ma spesso sono anche contraddittori e incongruenti rispetto alle lingue parlate (es ingl: suono [f] può essere scritto f come in fly, ph come in philosophy, gh come in enough)
La lingua scritta “fissa” la lingua, la lingua parlata offre variazione e novità.
ASTRATTO E CONCRETO (Saussure, Jacobson, Chomsky)
Se un parlante ripete un numero qualsiasi di volte, per esempio venti, il suono [a], non riuscirà mai a produrre due [a] completamente identiche, ma avremo venti [a] diverse dal punto di vista fisico. Può variare la durata del suono, l’altezza tonale, il timbro…
-> ogni atto linguistico è un fatto a sé e irripetibile
-> per una lingua è fondamentale la capacità distintiva dei suoni -> se dico batto venti volte con venti [a] diverse il significato è uguale
-> se dico botto invece il significato cambia, riconosciamo differenza
C’è un livello concreto dove tutte e venti le [a] sono fonemi diversi.
C’è un livello astratto dove la /a/ è una e unica la quale si può realizzare in n modi diversi, modalità differenti che però non producono una diversità di significato.
Livello astratto /a/
Livello concreto [a1] [a2] [a3] [a4] ….
Saussure
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Jakobson
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Chomsky
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Livello astratto, sociale
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langue
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codice
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competenza
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Livello concreto, individuale
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parole
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messaggio
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esecuzione
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Ferdinand de Saussure (1916) importante
- Distinzione tra sincronia e diacronia
- Distinzione tra rapporti associativi e sintagmatici
- Distinzione tra significante e significato
- Distinzione tra langue e parole
Quando due individui comunica si verifica il seguente scambio:
- Il parlante A (emittente) associa al significato “albero” dei suoni [albero] -> produce il cosiddetto atto di fonazione
- I suoni giungono all’ascoltatore B (ricevente/destinatario) che associa i suoni [albero] ad un significato “pianta alta con tronco”
- A sua volta B può diventare un parlante
Parole = esecuzione linguistica realizzata da un individuo, è un atto individuale (es: A che produce dei suoni), è attuazione, realizzazione
-> gli individui comunicano attraverso atti di parole
-> ma un individuo non possiede tutta la lingua, per esempio il parlante italiano non possiede tutta la lingua italiana
->l’italiano sta al di fuori degli individui, preesiste agli individui e sopravviverà agli individui (es: latino e greco sono sopravvissuti)
Langue = lingua della collettività, sociale ed astratta, è una potenzialità, un sistema astratto di riferimento collettivo
->l’individuo può realizzare atti di parole ma non può da solo modificare la langue
-> è necessaria affinché gli atti di parole siano intelleggibili
Jakobson -> codice -> codice Morse: due unità (punto, linea) che vengono combinate attraverso regole per costurire un messaggio
-> è un’insieme di potenzialità ed è astratto
-> messaggio -> costruito in base alle unità fornite dal codice ed è concret
Noam Chomsky -> competenza = tutto ciò che l’individuo sa sulla propria lingua per poter parlare come parla e capire come capisce
-> per lo più sono conoscenze inconsapevoli
-> competenza fonologica
-> competenza morfologica
-> competenza sintattica
-> competenza semantica
-> esecuzione = tutto ciò che l’individuo fa linguisticamente, è un atto concreto di realizzazione
- Competenza fonologica
Un parlante italiano sa che [a, p, m, f, u] sono suoni dell’italiano, ma suoni come [pf] (tedesco Pferd“cavallo”) o il primo suono dello spagnolo José, o il suono iniziale dell’inglese thing non fanno parte della sua lingua.
Sa anche quali sono le combinazioni di suono che formano parole e quali no (albero, *labero, *beralo…).
Sa anche che se una parola italiana ha all’inizio tre consonanti consecutive la prima deve essere [s] (es: scrittore, *dcrittore).
Sa che per fare il plurale di amico cambia automaticamente il suono [k] nel suono [tÊ?] di amici.
Cambia automaticamente l’accento da amìco ad amichévole
Cancella automaticamente la o da Milano a milanese
Sa dividere le parole in sillabe…
- Competenza morfologica: è la competenza relativa alle parole della lingua del parlante
Il parlante italiano sa che di norma le parole finiscono per vocale
Sa che due parole in tutto uguali tranne che per l’accento hanno significati diversi
Conosce il vocabolario della propria lingua
Sa distinguere le parole della propria lingua da forme che non sono della propria lingua
Sa distinguere tra parole possibili ma non esistenti (es: buna, lopa) e parole non possibili (es: prtakr, drorlerj)
Sa formare parole complesse a partire da parole semplici (es: molle ->mollemente) e sa che non e sempre possibile applicare lo stesso meccanismo (es: verde -> *verdamente)
Sa che alla parola uomo si possono aggiungere molti dei cosiddetti suffissi valutativi, ma non ad una parola come fiammifero
Es: omone, ometto, omino, omaccio
*fiammiferone, *fiammiferetto, *fiammiferino, *fiammiferaccio
Sa che ad una stessa parola si possono applicare sia suffissi che prefissi (es: abile -> disabile -> disabilità)
Sa costruire un composto, e sanno che non si possono costruire a partire da parole qualsiasi
Es: uomo scimmia, *uomo bottiglia
Sa che i due termini di un composto italiano non si possono invertire liberamente (es: grattacapo -> *capogratta) o che a un composto non si possono applicare liberamente suffissi diminutivi (es: pescecane -> *pescecanino)
- Competenza sintattica
Il parlante sa formare vari tipi di frase, anche subordinate di n grado
Es: Mia madre mi ha detto che Maria ha scritto a Gianni dicendo che non avrebbe voluto più vederlo
A partire da un tipo di frase sa farla passare in un’altra categoria fraseologica
Es: La passione di Samuele è il disegno
E’ il disegno la passione di Samuele?
Qual è la passione di Samuele?
Sa che certe operazioni sintattiche sono possibili solo su certe strutture frasali
Es: La gente che va al mare ama il sole (relativa restrittiva) -> La gente che va al mare che ama il sole tornerà abbronzata
Luca, che va al mare, ama il sole -> *Luca, che va al mare, che ama il sole, tornerà abbronzato
- Competenza semantica
Il parlante di una lingua sa riconoscere il significato delle parole e delle frasi e sa istituire molte relazioni semantiche tra parole come le relazioni di sinonimia (es: avaro, spilorcio ; numeroso, molteplice)
Ma intuiscono che la sinonimia completa non esiste
Es: numerosi studenti parteciparono alla manifestazione
*molteplici studenti parteciparono alla manifestazione
Riconoscono un’antonimia (= l’espressione del contrario) -> es: grasso / magro, bianco / nero
Sa distinguere diversi tipi di ambiguità -> ambiguità lessicale (es: cane inteso come animale o come quello della pistola)
-> ambiguità sintattica (es: padri e madri in gamba -> si riferisce solo alle madri?)
Sa che ci sono determinati rapporti tra parole (es: l’articolo lo si può riferire a gnomo ma non a tavolo)
La grammatica dei parlanti -> costruita attraverso un complicato equilibrio di fattori innatibiologicamente e di esperienzeacquisite
all’interno della comunità linguistica d’origine
Il bambino non è esposto alle regole della lingua ma solo ai dati
Il bambino costruisce una grammatica a partire dai dati (dati linguistici primari)
Una lingua è un codice -> un codice è costituito fondamentalmente da due livelli:
- Le unità di base
- Le regole che combinano le unità più piccole di base per creare unità più grandi e complesse (rientra nella competenza del parlante, che non è solo conoscenza delle parole della lingua ma anche le regole che combinano le parole)
Le lingue del mondo non sfruttano mai tutte le possibilità né a livello di unità né a livello di regole -> ogni lingua fa delle scelte
- A livello del lessico -> es: dati i suoni [s-o-l-e] secondo alcune regole dell’italiano possono essere combinati solo in alcuni modi:
sole, leso, *soel, *loes …
- A livello morfologico -> nell’esempio sette verbi diversi usano sette suffissi diversi per formare il nome corrispondente, coascuno
di essi non può formare il nome con nessuno degli altri sei suffissi
verbo
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-a
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-ata
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-enza
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-zione
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-ura
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-aggio
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-mento
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nome
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Revoca(re)
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+
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–
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–
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–
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–
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–
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–
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revoca
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Ferma(re)
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–
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+
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–
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–
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–
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–
|
–
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fermata
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Parti(re)
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–
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–
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+
|
–
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–
|
–
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–
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partenza
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Reputa(re)
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–
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–
|
–
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+
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–
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–
|
–
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reputazione
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Chiude(re)
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–
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–
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–
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–
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+
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–
|
–
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chiusura
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Atterra(re)
|
–
|
–
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–
|
–
|
–
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+
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–
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atterraggio
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Appaga(re)
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–
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–
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–
|
–
|
–
|
–
|
+
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appagamento
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- A livello sintattico -> se prendo un nome (uomo) e due aggettivi (vecchio, buono) non tutte le combinazioni sono grammaticali
Il buon vecchio uomo
Il vecchio buon uomo
Il buon uomo vecchio
Il vecchio uomo buono
*L’uomo vecchio buono
*L’uomo buono vecchio
I suoni vengono disposti in una sequenza lineare (uno dopo l’altro) durante un atto linguistico -> perdono la loro individualità e diventano una catena parlata (es: non dico c-e-l-l-u-l-a-r-e ma dico cellulare) -> i suoni si influenzano l’un l’altro
Es: anulare ; Ancona ; anfora
I suoni [k] e [f] modificano con la loro influenza il suono nasale -> questi rapporti vengono detti sintagmatici
Rapporti sintagmatici = rapporti tra suoni contigui che si influenzano modificandosi a vicenda -> si hanno tra elementi co-presenti
In praesentia perché si influenzano in quel contesto
Rapporti paradigmatici = Saussure lo chiama rapporto associativo è lui a fare la distinzione, Hiemslev lo chiama paradigmatico
Le lingue possono cambiare nel corso del tempo
Lo studio del cambiamento linguistico è detto diacronico: studio di un fenomeno attraverso il tempo (asse delle successioni D)
Lo studio della lingua a prescindere dalla componente temporale è detto sincronico: studio di un fenomeno che è rapporto tra elementi simultanei (asse della simultaneità C)
Una parola è un segno. Il suo è un ente biplanare perché è diviso su due rapporti diversi
Un segno è un’unione di significato e significante.
Significato = rappresentazione mentale, un concetto mentale (es: â~¼)
Significante = forma sonora o grafica che noi realizziamo (es: /sole/), e la forma più n cui realizziamo il concetto
Segno pittografico: rimanda al concetto (es: emoticons la faccia che sorride non indica parola felicità ma al concetto)
Segno glottografico: il contenuto rimanda a un segno linguistico, cioè alla parola (es: ideogramma cinese)
Proprietà del segno:
- Distintività -> es: lotte si distingue da botte che si distingue da notte (coppie minime)
- Linearità -> il fatto che il segno ha un’estensione nel tempo (se orale) e nello spazio (se scritto) implica una successione, un “prima” e
un “dopo” ed è veicolante del significato
-> es: dire L’alunna odia il professore è ben diverso dal dire Il professore odia l’alunna!
- Arbitrarietà -> non esiste alcuna legge di natura che imponga di associare al significato â~¼ al significante /sole/ e viceversa, ma
deriva da una convenzione sociale, un accordo comune
-> ci sono delle eccezioni: parole onomatopeiche (anche se nel tempo l’evoluzione della lingua può perdere la
motivazione originaria -> es: il latino pipio “piccione” è onomatopeica, il francese pigeon e la parola italiana no)
Questione del l’arbitrarietà relativa: quanto un suono è motivato
I segni possono essere:
- Linguistici -> la parola scritta oppure orale
-> sono lineari
-> disciplina che li studia = linguistica
- Non linguistici -> linguaggio non verbale (es: segnaletica stradale, occhiaie, postura dell’ascoltatore, linguaggio dei fiori)
-> non sono lineari
-> discipplina che li studia = semiologia/semiotica
Componenti necessarie per un atto di comunicazione linguistica
- Emittente
- Ricevente/destinatario
- Messaggio
- Canale
- Codice
- Codifica
- Decodifica
- Feedback
- Contesto
Per Jakobson sono
Componenti
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Funzione linguistica
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Emotiva/espressiva: il parlante esprime stati d’animo (poesia lirica)
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Referenziale: informativa, neutra (l’aereo parte alle tre)
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Poetica: quando il messaggio che il parlante invia costringe l’ascoltatore a ritornare
sul messaggio per apprezzare il modo in cui è stato formulato
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Fàtica: quando controlliamo se il canale funziona (mi senti? Ci sei?)
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Metalinguistica: quando il codice viene usato per parlare del codice stesso (grammatica)
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Conativa: si realizza sotto forma di comando/esortazione verso l’ascoltatore perché
modifichi il suo comportamento (Galateo, manuale di teoria della patente)
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