Capitolo undicesimo dei Malavoglia di Verga
28 Dicembre 2019Storia di una capinera di Giovanni Verga
28 Dicembre 2019Nel quarto capitolo de I Malavoglia, il cuore dell’azione ruota attorno alle figure di Luca e Bastianazzo, le due vittime sacrificali di una società malata.
Ad esempio, Luca, il figlio di Padron ‘Ntoni, che viene chiamato alle armi per combattere nella guerra (si tratta della guerra d’indipendenza italiana del 1866). L’invio di Luca al fronte è un evento cruciale per la famiglia: non solo rappresenta la separazione da un membro importante, ma segna anche il primo di una serie di colpi duri che il destino infliggerà ai Malavoglia.
Tema della guerra e della fatalità
Nel capitolo, Verga introduce il tema della guerra come una forza esterna che stravolge la vita dei contadini. Per la famiglia Malavoglia, l’arruolamento di Luca è una tragedia, poiché toglie alla famiglia una delle sue risorse principali. La guerra è vista come qualcosa di distante e incomprensibile, un evento che non ha nulla a che fare con le loro vite quotidiane, ma che comunque esercita un’influenza devastante.
La partenza di Luca è descritta in modo struggente, con un senso di inevitabilità che riflette la concezione verghiana della vita come una lotta contro forze insormontabili. Padron ‘Ntoni, pur cercando di mostrarsi forte, è visibilmente distrutto dall’idea di perdere suo figlio, e l’intera famiglia condivide questo dolore silenzioso. Eppure, nonostante le preoccupazioni, nessuno può fare nulla per cambiare il corso degli eventi: Luca deve andare, e la sua partenza lascia un vuoto che sarà presto colmato dalla sventura.
Il “colpo” del carico di lupini
Un altro elemento chiave del capitolo è il famoso affare dei lupini, un tentativo della famiglia di migliorare la propria situazione finanziaria acquistando un carico di lupini da rivendere. Qui si inserisce il tema del rischio economico e del fallimento, centrale in tutta l’opera. Padron ‘Ntoni, in cerca di un modo per risollevare le sorti della famiglia, decide di investire in questa mercanzia. L’idea è di ottenere un guadagno sufficiente per ripagare i debiti e garantire un futuro migliore ai suoi cari.
Ma, come spesso accade nel mondo verghiano, le cose non vanno secondo i piani. Il viaggio in mare con la barca La Provvidenza (un nome ironicamente beffardo) si trasforma in una tragedia quando la barca affonda a causa di una tempesta, causando la perdita dell’intero carico e la morte di Bastianazzo, un altro membro della famiglia.
Questa doppia disgrazia segna un punto di non ritorno per i Malavoglia: non solo hanno perso una risorsa economica vitale, ma hanno anche perso un altro membro della famiglia. L’affondamento della Provvidenza è un momento emblematico del destino inesorabile che travolge la famiglia, una manifestazione della fatalità verghiana, in cui l’uomo è impotente di fronte alle forze naturali e sociali che lo schiacciano.
I dialoghi e l’introspezione
Nel quarto capitolo, i dialoghi continuano a essere carichi di un fatalismo quasi soffocante. Verga lascia parlare i personaggi con una schiettezza tipica del mondo contadino, senza abbellimenti né artifici retorici. Le discussioni tra i membri della famiglia riguardano sempre questioni concrete: la sopravvivenza, i debiti, le preoccupazioni per il futuro.
Ad esempio, nei momenti in cui Padron ‘Ntoni cerca di spiegare agli altri la necessità di fare affari per ripagare i debiti, emerge una tensione latente: mentre lui cerca di mantenere un tono ottimista, gli altri sono consapevoli del rischio che corrono, ma, legati dalla tradizione e dal rispetto per l’autorità patriarcale, non possono opporsi apertamente.
Significato simbolico
Il quarto capitolo è centrale nel delineare i temi chiave del romanzo: la lotta contro un destino avverso, il peso delle tradizioni familiari, e la fragilità umana di fronte alle forze della natura e della società. La figura della barca Provvidenza, che affonda con il carico di lupini, assume una connotazione simbolica: ciò che doveva portare speranza e riscatto si trasforma in tragedia, in una sorta di anticipazione del fallimento inevitabile di ogni tentativo di migliorare la propria condizione.
Verga, da maestro del verismo, ci fa sentire tutta la crudezza della vita quotidiana, senza filtri. Non c’è spazio per il sentimentalismo o per illusioni: la realtà è quella che è, e i personaggi, pur cercando di resistere, sono alla mercé di forze molto più grandi di loro.
In sintesi, il quarto capitolo de I Malavoglia è una sezione cruciale del romanzo, che non solo approfondisce le dinamiche familiari, ma getta le basi per la catena di sventure che seguirà. La combinazione di eventi tragici e dialoghi realistici dà al lettore una visione chiara del mondo verghiano, dove l’uomo è intrappolato in una rete di circostanze da cui non può sfuggire.