Digitale purpurea Pascoli, Primi poemetti – di Carlo Zacco
25 Dicembre 2015Gabriele D’Annunzio – di Carlo Zacco
25 Dicembre 2015
Il poemetto. E’ un ampio poemetto, di circa 450
versi, diviso in due parti. E’ dedicato ad un tema molto caro Pascoli, quello
degli emigranti italiani, costretti a lasciare la loro terra, e ovviamente il
loro «nido», in cerca di condizioni migliori, in paesi stranieri.
La Vicenda. La vicenda è ispirata a un fatto
reale: due fratelli Ghita (Margherita) e Beppe, tornano
dall’America nel paese da cui erano partiti, Castelvecchio, con la nipotina,
Maria (detta Molly), figlia di un altro fratello, e malata di tisi;
reale: due fratelli Ghita (Margherita) e Beppe, tornano
dall’America nel paese da cui erano partiti, Castelvecchio, con la nipotina,
Maria (detta Molly), figlia di un altro fratello, e malata di tisi;
– La bambina in un primo momento detesta l’Italia,
ma poi col tempo instaura un buon rapporto con la nonna (madre dei fratelli);
ma poi col tempo instaura un buon rapporto con la nonna (madre dei fratelli);
– Molly guarisce grazie al clima salutare della
Regione, mentre la nonna muore.
Regione, mentre la nonna muore.
– Alla fine i tre ritornano in America, e Molly, ai
bambini che le chiedono se ritornerà, solo allora risponde in italiano «si».
bambini che le chiedono se ritornerà, solo allora risponde in italiano «si».
Il linguaggio. Il poemetto di fatto è un esperimento
linguistico. Pascoli si diverte a riprodurre fedelmente la parlata degli
emigrati italo-americani.
linguistico. Pascoli si diverte a riprodurre fedelmente la parlata degli
emigrati italo-americani.
– Ma lo scopo non è realistico, mimetico: naturalmente in
Pascoli questo esercizio non è affatto un divertissement, ma come
sempre c’è in questo l’intenzione di rendere lo sradicamento
dell’emigrante, lo snaturamento dell’identità, tipico di quelli che
finiscono per non padroneggiare più la propria lingua madre, e
nemmeno quella nuova.
Pascoli questo esercizio non è affatto un divertissement, ma come
sempre c’è in questo l’intenzione di rendere lo sradicamento
dell’emigrante, lo snaturamento dell’identità, tipico di quelli che
finiscono per non padroneggiare più la propria lingua madre, e
nemmeno quella nuova.
– la lingua è infatti un fattore importante di identità;
– è elemento determinante per la costruzione del
«nido», il grembo materno della comunità in cui si sta sicuri ed integrati;
«nido», il grembo materno della comunità in cui si sta sicuri ed integrati;
– per questo Pascoli qui mescola il vernacolo Lucchese, e
l’inglese, per meglio mettere in evidenza questo contrasto.
l’inglese, per meglio mettere in evidenza questo contrasto.
Implicazioni ideologico-politiche. Questa poesia
comporta anche delle implicazioni politiche. Pascoli termina la sua carriera di
scrittore con La grande proletaria si è mossa.
comporta anche delle implicazioni politiche. Pascoli termina la sua carriera di
scrittore con La grande proletaria si è mossa.
– Come fa a passare dai discorsi sul «nido», a un
discorso nazionalistico?
discorso nazionalistico?
– Questo poemetto costituisce l’anello di
congiunzione tra questi due poli apparentemente opposti:
congiunzione tra questi due poli apparentemente opposti:
– in Italy c’è la rappresentazione del dolore
delle classi popolari e contadine costrette ad emigrare;
delle classi popolari e contadine costrette ad emigrare;
– c’è anche la denuncia di questo sradicamento, e
delle mutilazioni affettive che l’emigrazione comporta, col carico di
solitudine, e senso di estraneità.
delle mutilazioni affettive che l’emigrazione comporta, col carico di
solitudine, e senso di estraneità.
– non sono quindi temi così lontani tra loro:
semplicemente l’ideologia del «nido» viene proiettata su una dimensione
sociale.
semplicemente l’ideologia del «nido» viene proiettata su una dimensione
sociale.