VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019Verifica interdisciplinare sull’uso speculativo e pratico della ragione in Immanuel Kant
Questa prova prende spunto dalla lettura di un passo assai noto tratto dalla Prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura per valutare alcune conoscenze specifiche del criticismo kantiano e l’influsso che esso ha avuto nell’ambito della letteratura romantica, nonché nell’evoluzione del criticismo verso l’idealismo.
Strumenti e prestazione richiesta
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Discipline
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Comprendere e inserire nel contesto adeguato un testo filosofico
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Filosofia
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Rilevare le competenze sui modelli di elaborazione delle teorie scientifiche
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Filosofia, Storia della scienza
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Rilevare i rapporti tra il pensiero filosofico e alcuni tratti della cultura letteraria
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Filosofia, Letteratura
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Tipologia |
Domande con risposte brevi (max 200 parole)
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Immanuel , Prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura.
Si potrà tuttavia chiedere quale tesoro sia mai quello che intendiamo lasciare ai posteri con una siffatta metafisica, epurata dalla critica, e così ridotta in uno stato durevole. Con un semplice colpo docchio su quest’opera si crederà di poter concludere che la sua utilità è soltanto negativa, risolvendosi nellimpedire che noi, con la ragione speculativa, ci avventuriamo al di là dei limiti dell’esperienza; il che costituisce in verità il suo primo vantaggio. L’utilità si rivelerà ben presto anche positiva, appena si porrà mente che i princìpi sui quali la ragione speculativa si fonda per condurci al di là dei suoi limiti, non producono in realtà alcun ampliamento nell’uso della nostra ragione, ma al contrario, a ben considerare, portano seco l’inevitabile conseguenza di un restringimento del nostro uso della ragione, giacché portano con sé il pericolo di estendere incondizionatamente il dominio della sensibilità a cui propriamente appartengono, sottraendo così ogni campo all’uso puro (pratico) della ragione. Perciò una critica che restringa l’uso puro speculativo è come tale certamente negativa; ma poiché, così facendo, elimina nel contempo un ostacolo che ne restringe l’uso pratico minacciandolo addirittura di distruzione, è in effetti di utilità positiva assai rilevante, allorché si sia riconosciuto che sussiste un uso pratico della ragione (l’uso morale) assolutamente necessario, nel quale essa si estende inevitabilmente al di là dei limiti della sensibilità, senza tuttavia richiedere aiuti speculativi, ma semplicemente garantendosi dalle loro contro azioni, per non entrare in contraddizione con se stessa. Non voler riconoscere a questo servizio della critica un’utilità positiva, equivarrebbe a sostenere che la polizia non procura alcun vantaggio positivo per il fatto che il suo compito fondamentale consiste nello sbarrare la porta alla violenza che i cittadini possono ricevere dai cittadini, affinché ognuno possa attendere alle proprie attività, sicuro e tranquillo.
- Colloca il brano che hai letto nel contesto della discussione kantiana relativa alla rivoluzione copernicana”.
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- individua, in questo testo, due forme di utilità della critica della ragione speculativa; quali sono e in che cosa consistono?
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- Spiega il significato delle espressioni uso speculativo” e uso pratico” della ragione e precisa in quali opere ne discute le condizioni.
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- Dimostra come e perché la ragione speculativa è necessariamente empirica e perché la ragione pratica può, e quindi deve, essere pura.
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- Perché limpedire alla ragione speculativa di estendere il suo dominio oltre i confini della sensibilità, ha un valore positivo?
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- La limitazione kantiana all’uso puro della ragione speculativa comporta rinunce che non sono condivise né dalla cultura romantica né dall’Idealismo. Quali vie sono indicate dal romanticismo per riaffermare l’assoluto/incondizionato che nega alla conoscenza speculativa?
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- Hegel rifiuta sia la limitazione kantiana sia la soluzione romantica. Spiegane il motivo e individua la via da lui indicata.
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- La scienza oggi a quale delle tre prospettive (kantiana, romantica, hegeliana) è più vicina? Spiegane il motivo.
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Kant Critica la prova ontologica a priori perchè:
-L’idea di un essere necessario ricavata dalla presenza delle cose non può provare la sua esistenza
-La bellezza, la varietà e l’ordine del mondo non dimostrano l’esistenza di Dio come causa intelligente
-Il concetto di Dio non può provare la sua esistenza.
risposta corretta
Tra le opzioni fornite, la risposta corretta che riflette la critica di Kant alla prova ontologica dell’esistenza di Dio è:
“Il concetto di Dio non può provare la sua esistenza.”
Questa è la posizione di Kant per le seguenti ragioni:
- Kant sostiene che l’esistenza non è un predicato reale. Non aggiunge nulla al concetto di un oggetto.
- La prova ontologica cerca di dedurre l’esistenza di Dio dal suo concetto come essere perfetto. Kant argomenta che questo è un salto logico invalido.
- Secondo Kant, non possiamo passare dal piano logico-concettuale al piano dell’esistenza reale solo attraverso il ragionamento a priori.
Le altre due opzioni non si riferiscono specificamente alla prova ontologica:
- La prima opzione si riferisce più alla critica della prova cosmologica.
- La seconda opzione si riferisce alla critica della prova fisico-teologica (o argomento del disegno).
La critica di Kant alla prova ontologica si concentra sull’impossibilità di derivare l’esistenza reale da un mero concetto, indipendentemente da quanto perfetto o necessario quel concetto possa sembrare.
Audio Lezioni di Storia moderna e contemporanea del prof. Gaudio
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