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l’Asia è il continente più vasto del mondo con 44 milioni di km quadrati.
La catena dei monti Urali e quella del Caucaso segnano convenzionalmente i confini con l’Europa, con la quale l’Asia forma una massa continentale compatta.
Lo stretto di Bering e il canale di Suez separano questo continente dall’America e dall’Africa.
Dal punto di vista morfologico il continente asiatico può essere suddiviso in tre aree: quella settentrionale e centro-occidentale è caratterizzata dalla presenza di rilievi di antica formazione e da immense pianure e bassipiani; la fascia centrale è costituita da una serie di altipiani, in gran parte aridi e desertici, e da imponenti catene montuose; l’area meridionale e insulare è formata da estesi tavolati e da grandi pianure alluvionali, come quella indogangetica e quella formata dai fiumi cinesi e indocinesi.
A est vi sono, infine, numerose isole come quelle dell’arcipelago giapponese, che costituiscono la parte emersa di una catena vulcanica sottomarina.
L’Asia è attraversata da una complessa rete idrografica, in cui si possono distinguere quattro gruppi di fiumi.
Il primo gruppo è formato dai corsi d’acqua che, dopo aver attraversato la Siberia, sfociano nel mar Glaciale Artico.
Sono fiumi ricchi d’acqua e navigabili, ma gelati per molti mesi dell’anno(i più importanti sono l’Ob, lo Jenisej e la Lena)
Il secondo è composto dai fiumi che sfociano nell’oceano Pacifico e che attraversano le pianure cinesi ( i più importanti sono il fiume giallo e il fiume azzurro).
Il terzo gruppo è formato da quei fiumi che si gettano nell’oceano Indiano e che provengono dalle grandi catene montuose centrali(i più importanti sono (l’Indo, il Gange, il Tigri e l’Eufrate), e il quarto è costituito dai corsi d’acqua che, a causa della conformazione del terreno o della sua aridità, non riescono a raggiungere il mare e alimentano bacini e laghi interni (come il lago d’Aral, il mar Caspio e il lago Bajkal).
L’enorme estensione del continente asiatico determina un’incredibile varietà di climi e ambienti.
La parte settentrionale è caratterizzata da un clima molto freddo; nella regione artica la vegetazione è quella tipica della tundra, mentre più a sud si estende la taiga.
Nell’Asia centrale le precipitazioni sono scarse o totalmente assenti, con inverni freddi ed estati molto calde.
Steppe e deserti sono gli ambienti tipici di questa parte del continente asiatico.
L’Asia meridionale e orientale è caratterizzata principalmente dalla presenza dei monsoni, che nei mesi estivi portano precipitazioni intense.
In quest’area prevale, quindi, il clima tropicale umido, con grande estensione della foresta pluviale.
La popolazione
La popolazione dell’Asia supera i 3,7 miliardi di persone e rappresenta circa il 60% dell’intera popolazione mondiale.
Data l’enorme estensione territoriale, la densità media non risulta però eccessivamente elevata.
Vi sono, infatti, vaste regioni praticamente disabitate, come le aree montuose, gli aridi altipiani interni e la fascia settentrionale del continente, fredda e inospitale.
In altre aree, invece, il popolamento è estremamente elevato, come nell’Asia meridionale, dove la popolazione si concentra soprattutto lungo il corso dei fiumi, sulle fasce costiere e nei numerosi arcipelaghi.
negli ultimi cento anni l’Asia, in particolare l’area monsonica, ha fatto registrare un elevato incremento demografico.
Ciò è stato determinato dal fatto che il tasso di mortalità è diminuito, anche grazie al diffondersi delle vaccinazioni, e la vita media si è allungata, mentre il tasso di natalità si è mantenuto elevato.
Cina e India sono i due paesi più popolati del mondo e insieme, con più di 2 miliardi di abitanti, rappresentano più di un terzo della popolazione mondiale.
Nell’area del Sud-est asiatico i tassi di incremento demografico si aggirano in media attorno al 2%, un dato ben superiore a quello dei paesi sviluppati.
Alcuni governi hanno cercato di attuare delle politiche per il controllo delle nascite, ottenendo però risultati modesti e scontrandosi con le credenze religiose e le tradizioni culturali delle popolazioni.
Nel corso dei secoli l’Asia è stata oggetto di continue migrazioni, che hanno generato un incredibile varietà etnica, culturale e linguistica.
Nella popolazione asiatica prevalgono due gruppi etnici: quello mongoloide(individui con pelle gialla e occhi a mandorla) e quello europoide (individui con pelle chiara).
Al primo gruppo appartengono cinesi, tibetani, giapponesi, coreani, mongoli e siberiani; il secondo gruppo comprende invece gli indoariani del subcontinente indiano, gli afghani, gli armeni, i persiani, gli arabi e la maggior parte delle popolazioni del Caucaso.
Sono presenti anche minoranze austroloidi e negroidi: i vedda dello Sri Lanka e dell’India meridionale, i dravida del Deccan e i negritos delle Filippine.
Le lingue sinotibetane prevalgono in Cina e nella penisola indocinese, mentre fra le popolazioni bianche prevalgono le lingue indoeuropee(hindi, persiano, russo ecc.), quelle semitiche(arabo, ebraico) e quelle caucasiche. Il giapponese costituisce una lingua a sé.
Altre lingue presenti nel continente sono quelle uralo-altaiche(turco, mongolo, eschimese ecc.) e gli idiomi malesi e dravidici.
In Asia sono nate le religioni più antiche e più diffuse del mondo.
Sul versante mediterraneo ebbe origine l’ebraismo, professato in Israele, e il cristianesimo, oggi diffuso soprattutto in Armenia e nelle Filippine.
In India nacquero l’induismo e il buddismo, quest’ultimo diffuso oggi soprattutto in Indocina, Mongolia, Cina e Giappone.
In Cina si svilupparono il confucianesimo e il taoismo, in Giappone lo scintoismo.
L’Arabia è la culla dell’islamismo, che in seguito si diffuse nel Medio Oriente, nell’Africa settentrionale, nell’Asia occidentale, in Pakistan, Indonesia, Malaysia e in varie repubbliche della Russia asiatica.
L’economia
Il continente asiatico è interessato, attualmente, da una forte crescita economica anche grazie all’inteso processo di industrializzazione avviato in alcune aree del continente. La realtà economica del continente resta però complessa e contraddittoria, infatti, a fronte di realtà geografiche ( es. Giappone che contende agli Stati Uniti il primato economico) in forte evoluzione, sussistono realtà economicamente sottosviluppate ( es. India ) Agricoltura e allevamento sono le attività tradizionali dell’Asia . L’agricoltura è per la maggiore praticata con attrezzature modeste e su piccoli appezzamenti di terreno. Il clima monsonico ha favorito la coltivazione del riso (alimento fondamentale per buona parte della popolazione asiatica), nelle zone aride, invece, è favorita la coltivazione del frumento e del mais. Accanto a queste colture di sussistenza sono tuttora in produzione quelle di piantagione ( importate dai colonizzatori), sfruttate dalle grandi società multinazionali. I principali prodotti sono: tè, caffè, cacao, canna da zucchero, caucciù, arachidi, banane e cotone.
A partire dal novecento il Giappone ha avvito un processo di industrializzazione che l’ha indotto in breve tempo a diventare una delle maggiori potenze economiche.
Il processo di industrializzazione ha interessato anche paesi dell’area sud-orientale, in particolare: Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore che sono anche serviti da modello ad altri paesi quali: la Thailandia, Malaysia, Indonesia e Filippine.
L’elevato tasso di industrializzazione è stato favorito da due elementi essenziali: il basso costo della manodopera e le agevolazioni fiscali che anno incentivato gli investimenti da parte dei paesi ricchi.
Anche la Cina, soprattutto negli ultimi anni, ha avviato un inteso processo di sviluppo economico che ha portato ha una fortissima modernizzazione grazie all’introduzione, sia pure controllata, dell’economia di mercato.
I paesi dell’area meridionale ( Caucaso e Asia Centrale ), risentono ancora della storia recente, tuttavia, grazie ai loro enormi giacimenti di petrolio e di gas naturale, non è difficile credere che, nei prossimi anni, anche loro saranno protagonisti di un forte sviluppo.
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