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27 Gennaio 2019Aldo Serbelli Odisio
27 Gennaio 2019L’amico ritrovato di Fred Uhlman scheda libro di Alberto Geranelli
Fred Uhlman:
Nato a Stoccarda nel 1901 e morto a Londra nel 1985. Ha scritto un libro autobiografico: Storia Di Un Uomo. Ha scritto anche altri testi brevi, ma il più importante è L’amico Ritrovato, scritto prendendo spunto dalla sua adolescenza.
Riassunto:
E’ il 1932 e Hans vive a Stoccarda, frequentando una scuola chiamata Karl Alexander Gymnasium. Un giorno arriva a scuola un nuovo alunno Konradin. Era diverso dagli altri, e proveniva da una famiglia nobile della Svevia (Germania). Uhlman ne traccia la storia in poche pagine.
Tutti i nobili della classe cercano di farselo amico, ma lui rifiuta ogni invito con cortesia. Anche Hans vuole farselo amico, ma non sa come. Decide di dimostrare di essere uno dei migliori allievi della scuola facendo cose che altri non riuscivano a fare. Un giorno Hans porta a scuola la collezione di monete greche attirando l’attenzione di Konradin , il quale dice di possederne alcune: inizia così l’amicizia tra i due. Tutti i giorni i due si incontrano fuori da scuola per tornare a casa insieme discutendo su vari argomenti, e tutti i sabati vanno nelle località adiacenti il paese.
L’argomento più discusso è sicuramente la vita: come usarla al meglio e quale scopo ha.
Oltre a questo discutono anche di religione, poesia, arte, teatro e ragazze.
Un giorno Hans invita Konradin a casa sua. Egli abita in una villetta, con un piccolo giardino nella zona ricca della città. La camera di Hans è al 2° piano e mostra a Konradin tutte le sue collezioni. Tutto fa capire che Hans ama molto la Germania, ma non si dimentica della sua origine ebraica. Il padre aveva anche combattuto nella 1° guerra mondiale prendendo delle medaglie al valore; la madre, invece, non era interessata alla politica e nemmeno alla religione, ma solo alla casa e alla famiglia.
La madre accoglie Konradin molto calorosamente, così come suo padre che racconta un episodio militare e la sua familiarità con alcuni Grandi che il padre di Konradin conosceva. Da questo momento Konradin si reca molte volte a casa di Hans e si intrattiene a parlare con tutti. Hans spera che Konradin lo inviti a casa sua, ma ciò non accade. Un giorno, però, Konradin invita Hans a casa sua. Questa è piena di trofei di caccia e quadri. La stanza di Konradin è al 2° piano e, per arrivarvi, i due passano davanti a una camera da letto con, sul comodino, profumi, spazzole e fotografie, tra cui una che assomiglia a Hitler. La stanza di Konradin è uguale a quella di Hans, e il giovane mostra tutte le sue collezioni. I genitori di Konradin sono assenti, e lo saranno anche tutte le volte successive in cui Hans andrà a fargli visita. Hans sospetta così, che è stato invitato solo quando i genitori erano assenti. la conferma di ciò arriva un giorno a teatro: Konradin entra con la madre e il padre, e vengono riveriti da tutti; Konradin vede Hans, ma fa finta di non conoscerlo.
Il giorno dopo i due si trovano come sempre fuori da scuola, e discutono dell’accaduto. Konradin si scusa dicendo che la madre cova in odio profondo per gli ebrei e non voleva ferire Hans. Konradin chiede scusa al suo amico e chiede di essere accettato nonostante ciò che è accaduto, ma tutti e due sanno che la loro amicizia è finita.
Un giorno a scuola arriva un nuovo professore dall’est Germania chiamato Pompetzki, che parla della superiorità della razza ariana. La situazione politica peggiora.
Un giorno, poi, all’entrata di Hans in classe si alza un assurdo silenzio, e alcuni compagni lo guardano minacciosi; uno di essi lo insulta e scatta una lotta; all’arrivo del prof. Pompetzki viene incolpato Hans. Alla richiesta di spiegazioni Hans risponde che lo avevano insultato, ma il prof. gli spiega che non era un insulto, ma un consiglio. Da allora Hans evita discorsi con tutti, anche con Konradin. All’inizio di dicembre Hans viene mandato dai genitori in una scuola a New York, dove hanno dei parenti. Prima della partenza Hans riceve 2 lettere: una con gli insulti dei compagni, l’altra è di Konradin. Nella lettera esprime il suo dispiacere per la perdita di un amico, e dice che Hitler gli è simpatico e ammira di lui la convinzione, la volontà e la perspicacia di cui è dotato. Infine assicura che rimarrà per sempre nel suo cuore.
Hans termina gli studi laureandosi in legge. I suoi genitori morirono il giorno dopo la partenza. Da allora Hans non si interessò più della Germania. Verso la fine della guerra incontrò un uomo che veniva da Stoccarda, e alla richiesta di notizie rispose che era semi-distrutta, e che il liceo era un cumulo di macerie: Hans scoppiò a ridere.
Nel 1949, 17 anni dopo l’incontro con Konradin, Hans ricevette una lettera nella quale cera una richiesta di fondi per la ricostruzione del liceo, con un allegato dei morti o dispersi della guerra. Dapprima lo vuole stracciare, ma poi facendosi forza lesse alla lettera H: “Von Hohenfels, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler: Giustiziato
Commento:
E’ un libro molto interessante, diverso da altri testi che riguardano il nazismo, in quanto non lo espone direttamente, ma indirettamente attraverso un’amicizia spezzata da esso, ma poi ritrovata alla fine.
Alberto Geranelli