Titiro e Melibeo
27 Gennaio 2019Zaira Gangi
27 Gennaio 2019L’età Napoleonica dalla Storia moderna
di Carlo Zacco
L’ascesa al potere di Napoleone
Napoleone. Anche il Direttorio vide la guerra come soluzione ai problemi del paese:
– tenere impegnati i soldati, e quindi lontani dalle insurrezioni;
– trovare all’esterno risorse economiche per far fronte alla crisi;
Nel 1796 viene lanciata una nuova offensiva contro l’Austria, attaccata sia un Europa centrale che in Italia. Da qui emerse la figura eccezionale di Napoleone Bonaparte, comandante dell’armata italiana, che si era fatto le ossa durante le guerre rivoluzionarie. Napoleone sconfisse i piemontesi, si impadronì della Savoia e di Nizza ed entrò a Milano trionfante nel Maggio del 1976; occupa Veneto e Venezia.
Campoformio. Nel 1797 venne firmata con l’Austria la Pace di Campoformio:
– l’Austria cedeva alla Francia Lombardia e Belgio;
– in cambio riceveva Venezia, Veneto Istria e Dalmazia.
Dopo mille anni di indipendenza Venezia diventava dominio austriaco.
Le repubbliche. Nei territori conquistati Napoleone favorì la creazione di governi repubblicani, con costituzioni simili a quella del 95. Tra il 1796 e il 1799 Italia nacquero quattro repubbliche:
1) Repubblica cisalpina (Lombardia e Veneto);
2) Repubblica ligure;
3) Repubblica romana (il papa fu cacciato);
4) Repubblica partenopea.
Napoleone in Egitto. Nel 1798 Napoleone decise di attaccare la Gran Bretagna, non potendolo fare direttamente, il Direttorio incaricò Napoleone di conquistare l’Egitto: in questo modo avrebbe interrotto i contatti della Gran Bretagna con l’India. Le battaglie importanti furono due (1798):
– battaglia delle Piramidi: Napoleone sbaraglia le truppe del sultano d’Egitto;
– battaglia di Abukir: l’ammiraglio Nelson distrugge la flotta francese nel Mediterraneo.
Mentre Napoleone è bloccato in Africa, l’Austria, con l’aiuto della Russia, si impadronisce di nuovo dell’Italia: nel 1799 cadono tutte le repubbliche italiane.
Il colpo di Stato. In Francia il Direttorio viene aspramente criticato. Dopo il rientro in Francia, Napoleone decide di mettere in atto un Colpo di Stato: il potere fu assunto da due membri del direttorio che vennero chiamati consoli, e da Napoleone stesso, chiamato primo console.
La repubblica italiana. Nel 1800 Napoleone sconfigge a Marengo gli austriaci e si rimpossessa di Lombardia e Veneto e forma su questo territorio la Repubblica italiana.
L’Impero. Dopo questi successi il suo potere crebbe, ai limiti del delirio:
– 1802: si fa nominare console a vita;
– 1804: si fa nominare imperatore dal papa;
– 1805: si fa incoronare Re d’Italia.
La conquista d’Europa
Le guerre. Tra il 1805 e il 1814 Napoleone si trovò in guerra praticamente contro tutte le potenze europee, che si univano in varie leghe antifrancesi, tutte sostenute dall’Inghilterra, nemica irriducibile: nel 1805 Napoleone è sconfitto (di nuovo) dall’Ammiraglio Nelson a Trafalgar; per il resto fu un’infilata di vittorie:,
– 1805, Battaglia di Austerlitz: Napoleone sconfigge gli austriaci e i loro alleati;
– 1806, Battaglia di Jena: Napoleone sconfigge prussiani e russi.
I familiari sui troni d’Europa. Nel frattempo Napoleone sistema i domini acquisiti:
– parte dell’Italia settentrionale viene annessa all’Impero francese;
– il Regno di Napoli è assegnato al fratello Giuseppe, e successivamente anche il Regno di Spagna;
– il Regno d’Olanda al fratello Luigi;
– il Regno di Westfalia al fratello Girolamo;
– la Confederazione del Reno (di cui faceva parte anche il Regno di Westfalia) è soggetta alla Francia;
Contro l’Inghilterra attuò il blocco continentale: cioè il blocco dei traffici mercantili. Le scorrerie napoleoniche provocarono anche la scomparsa di due stati:
– lo Stato Pontificio, inglobato nell’Impero Francese;
– il Sacro Romano Impero, che volle unificare sotto un’unica dinastia sposando Maria Luisa, figlia dell’Imperatrice, e divorziando pertanto da Giuseppina.
La caduta
Proteste. Poco a poco tutti i paesi assoggettati da Napoleone cominciarono a ribellarsi. Per prima la Spagna che, nel 1813, con l’aiuto degli inglesi cacciò le truppe napoleoniche con una dura guerriglia.
La campagna di Russia. Ma la crisi definitiva di Napoleone iniziò con la disfatta in Russia. A Napoleone saltò in mente di attaccare la Russia non tanto per ragioni di egemonia, ma per troncare definitivamente la minaccia inglese, dato che la Russia era un partner commerciale importante con l’Inghilterra. La campagna di Russia iniziò nel Giugno 1812, quando Napoleone portò in Russia un immenso esercito composto da tutte le nazioni a lui soggette. La strategia del generale Kutuzov fu di evitare uno scontro (nel quale, probabilmente, avrebbe avuto la peggio), e di ritirarsi, facendo terra bruciata, facendo penetrare le truppe verso l’entroterra russo. Quando Napoleone entrò a Mosca, trovò praticamente una città fantasma, abbandonata da tutti i suoi cittadini. Privi di rifornimenti, alla fine della stagione calda si ritirarono: ma l’inverno Russo fu più letale di qualunque esercito. Dei circa 700 mila uomini, rientrarono meno di 100 mila.
Sconfitta ed esilio. Nell’Ottobre 1813 Napoleone fu sconfitto a Lipsia da una coalizione che comprendeva Inghilterra, Russia, Prussia, Austria e Svezia. Nel 1814 le truppe della coalizione entrarono a Parigi: il 6 Aprile Napoleone abdicò, e ottenne il controllo dell’Isola d’Elba. Sul trono francese ritornarono i Borbone.
I «cento giorni». Nel 1815 Napoleone tentò un’ultima avventura: sbarcò a Cannes con un manipolo di soldati, che aumentarono man mano che si avvicinava a Parigi: entrò nella capitale il 20 Marzo, mentre il Re Luigi XVIII si rifugiava in Belgio. Intanto si ricostituiva la coalizione antinapoleonica.
Waterloo. Il 18 Giugno 1815 si svolse l’ultima grande battaglia tra le truppe napoleoniche e la coalizione. Napoleone fu sconfitto, ed esiliato a Sant’Elena, dove morì il 5 Maggio 1821.