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28 Dicembre 2019L’Impero Bizantino raggiunge il suo apice sotto Giustiniano I (527-565) e la sua brillante consorte Teodora.
Si tratta di una delle epoche più significative della storia bizantina, una vera età dell’oro, o almeno tale Giustiniano avrebbe voluto dipingerla. Giustiniano I, l’ultimo imperatore che abbia davvero cercato di restaurare la grandezza dell’antico Impero Romano, si distinse per le sue ambizioni grandiose, per il suo codice legislativo e per le vaste campagne militari.
Giustiniano: L’ambizione imperiale
Giustiniano cercò di restaurare l’unità dell’Impero Romano, sognando una renovatio imperii, ossia la riconquista dell’Occidente. Grazie ai suoi generali, in particolare Belisario e Narsete, riuscì a riconquistare vaste porzioni dei territori persi dai romani, tra cui l’Italia, l’Africa del Nord e parti della Spagna. Certo, potremmo parlare delle guerre gotiche, dell’annientamento dei Vandali in Africa o delle campagne contro i Visigoti, ma sarebbe riduttivo considerare solo le sue imprese militari. Molti territori furono rioccupati, sì, ma i costi furono altissimi, sia in termini economici che di stabilità interna. Inoltre, queste conquiste si rivelarono effimere: solo pochi decenni dopo la sua morte, l’Impero perderà di nuovo la maggior parte dei territori occidentali.
La legislazione di Giustiniano: Corpus Iuris Civilis
Non si può parlare di Giustiniano senza menzionare il Corpus Iuris Civilis (528-534), la monumentale opera di codificazione delle leggi romane. L’obiettivo era semplificare e razionalizzare secoli di leggi che si erano accumulate in modo caotico. Questa raccolta, che include il Codex, il Digesto, le Istituzioni e le Novelle, fu non solo un’eredità duratura per il diritto bizantino, ma costituì la base della tradizione legale dell’Europa medievale e moderna.
Teodora: L’imperatrice senza rivali
Ora, passiamo a Teodora, la donna che fu molto più di una semplice consorte imperiale. Proveniva da umili origini, forse un’attrice e, secondo alcune fonti, persino una prostituta. Tuttavia, Teodora non era solo la compagna di Giustiniano; era una co-imperatrice a tutti gli effetti. La sua influenza su Giustiniano era enorme, tanto che prese parte attiva nelle decisioni politiche e religiose.
Un esempio emblematico è il suo ruolo decisivo nella repressione della rivolta di Nika (532). Mentre Giustiniano era sul punto di fuggire da Costantinopoli, fu Teodora che, con un discorso memorabile, lo convinse a restare e reprimere la rivolta con forza. “Il trono è un sudario glorioso”, si dice che abbia dichiarato, dimostrando il suo coraggio e la sua spietatezza politica.
Teodora fu anche una sostenitrice convinta del Monofisismo, una corrente cristologica che sosteneva l’unica natura divina di Cristo, in contrasto con l’ortodossia ufficiale dell’Impero. Questo la portò a scontrarsi con il clero ortodosso e a promuovere una politica religiosa volta a favorire le minoranze religiose.
L’architettura e la cultura
Insieme, Giustiniano e Teodora furono grandi mecenati dell’architettura e della cultura. L’edificio più emblematico del loro regno è, senza dubbio, la Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, completata nel 537. Questo capolavoro architettonico, con la sua immensa cupola, è il simbolo della fusione tra l’eredità romana e la spiritualità bizantina. È una delle meraviglie del mondo tardoantico e rimase la più grande chiesa della cristianità per quasi mille anni, fino alla conquista ottomana nel 1453.
Giustiniano, però, non fu solo un costruttore di edifici fisici, ma anche di un sistema giuridico e religioso. Fu un imperatore profondamente convinto della sua missione divina di proteggere l’ortodossia cristiana e, per questo, adottò una politica di persecuzione contro le eresie, i pagani e persino contro i filosofi neoplatonici.
Il declino
Sotto il loro regno, l’Impero visse momenti di splendore, ma fu anche gravato da epidemie, come la Peste di Giustiniano (541-542), che decimò la popolazione e indebolì le risorse dell’Impero. Anche le guerre incessanti e le riforme ambiziose prosciugarono il tesoro imperiale, lasciando l’Impero vulnerabile dopo la loro morte.
In conclusione
Giustiniano e Teodora furono una coppia imperiale straordinaria, che plasmò il destino dell’Impero Bizantino per secoli a venire. Nonostante i loro successi militari e legislativi, la loro eredità fu complessa: grandezza da un lato, ma anche vulnerabilità interna dall’altro. Con Teodora al suo fianco, Giustiniano cercò di essere l’ultimo grande imperatore romano, ma il prezzo fu alto e il sogno della renovatio imperii rimase incompiuto.
Fonti per ulteriori approfondimenti includono:
- Procopio di Cesarea, la principale fonte coeva a quel tempo, anche se a volte polemica.
- J.B. Bury, History of the Later Roman Empire.