L’osteria di Gorgonzola – Videocorso su I Promessi Sposi – 29elo…
11 Ottobre 2013“Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini
12 Ottobre 2013Chi ama la sua musica, le sue canzoni, la sua poesia non si sorprende. Giusta candidatura del professore che traduce in musica la bellezza incontaminata dei veri sentimenti e li porge a tutti con l’umiltà dei grandi interpreti, quelli che riescono ad arrivare al cuore, all’anima e alla mente delle persone lasciando sempre le tracce di una storia universale in cui forma e contenuto esprimono lo stupore e la meraviglia del pensiero artistico.
Perché l’arte si manifesta quando si diventa portavoce del proprio tempo, cogliendo da esso le asperità di percorsi di vita non lineari ma anche la gioia e la serenità che scaturiscono dalla consapevolezza del donarsi agli altri, in modo semplice ma intimo e profondo. Il merito di Vecchioni e’ quello di interpretare la realtà senza dimenticare la saggezza e gli insegnamenti del passato, classicità e modernità che non sembrano così lontane perché i sentimenti non sono mai cambiati e le parole e la musica possono coniugare a pieno titolo il diritto di questo riconoscimento. L’ultima sua produzione artistica ha un titolo significativo: ” Io non appartengo più” ( come lo stesso Vecchioni dice ” un soliloquio davanti alla fine e sul senso di non appartenenza al mondo contemporaneo”). Un richiamo ad essere sempre se stessi anche se il mondo corre troppo in fretta sui binari della superficialità e dell’omologazione. La ” non appartenenza ” significa credere ancora che l’uomo sia l’ago della bilancia di eventi critici, personali e sociali, in cui tutti siamo chiamati a mostrare il nostro lato migliore
” Io non appartengo al tempo del delirio digitale,
del pensiero orizzontale, di democrazia totale.
Appartengo a un altro tempo scritto sopra le mie dita,
con i segni di chitarra che mi rigano la vita.
Io l’ho vista la bellezza e ce l’ho stampata in cuore,
imbranata giovinezza a ogni antico nuovo amore”
Laura Alberico