Un infinito numero
27 Gennaio 2019Un’ idea
27 Gennaio 2019Canzone dell’appartenenza
Negli anni settanta eravamo tutti o cristiani o comunisti. Ci hanno detto: non potete più essere cristiani o comunisti. Ci hanno detto: non potete più appartenere ad altri se non a voi stessi. Potete essere membri di associazioni, iscritti a forum, eccetera, ma non potete più appartenere a qualcun altro. Eppure c’è una nostalgia di questa appartenenza
Sulla canzone dell’appartenenza Don Luigi Giussani ha scritto:
L’appartenenza è un’evidenza naturale: se l’uomo non appartenesse a niente, sarebbe niente. […] Ma come si può “avere gli altri dentro di sé” – pare un miraggio – ? [Eppure] Il finale della canzone accenna l’alba di una risposta: “Sarei certo di cambiare la mia vita/ se potessi cominciare/ a dire noi”.
Canzone dell’appartenenza (Gaber – Luporini)
L’appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
L’appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un’apparente aggregazione
l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
Uomini
uomini del mio passato
che avete la misura del dovere
e il senso collettivo dell’amore
io non pretendo di sembrarvi amico
mi piace immaginare
la forza di un culto così antico
e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po’ della mia vita
ma piano piano il mio destino
é andare sempre più verso me stesso
e non trovar nessuno.
L’appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l’appartenenza
è avere gli altri dentro di sé.
L’appartenenza
è assai di più della salvezza personale
è la speranza di ogni uomo che sta male
e non gli basta esser civile.
E’ quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa
che in sé travolge ogni egoismo personale
con quell’aria più vitale che è davvero contagiosa.
Uomini
uomini del mio presente
non mi consola l’abitudine
a questa mia forzata solitudine
io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto un luogo un posto più sincero
dove magari un giorno molto presto
io finalmente possa dire questo è il mio posto
dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo.
L’appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un’apparente aggregazione
l’appartenenza
è avere gli altri dentro di sé.
L’appartenenza
è un’esigenza che si avverte a poco a poco
si fa più forte alla presenza di un nemico, di un obiettivo o di uno scopo
è quella forza che prepara al grande salto decisivo
che ferma i fiumi, sposta i monti con lo slancio di quei magici momenti
in cui ti senti ancora vivo.
Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire noi.
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