I puffini dell’ Adriatico di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019Temporale e Lampo di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019La commedia antica è un genere che rappresenta il cuore della cultura greca e latina, e che ha gettato le basi della satira e della rappresentazione teatrale umoristica nelle epoche successive.
Esaminiamola in due parti distinte: la commedia greca e quella latina.
La commedia greca
La commedia antica greca, che fiorì tra il V e il IV secolo a.C., è meglio rappresentata dall’opera di Aristofane, l’unico autore di cui ci siano pervenute opere complete.
Caratteristiche
La commedia greca antica era profondamente satirica e politica, caratterizzata da una libertà di espressione senza pari. Gli autori si permettevano di attaccare direttamente figure pubbliche, istituzioni e questioni politiche del loro tempo. Le commedie di Aristofane, come Le rane, Le nuvole e Gli uccelli, sono esempi vividi di questo stile: satire che prendevano di mira filosofi, politici e i costumi della società ateniese.
Le opere di Aristofane erano contraddistinte da una struttura formale ben definita:
- Prologo: In cui si presentava il tema della commedia e spesso si anticipava la satira.
- Agone: Una sorta di duello verbale, in cui due personaggi contrapposti discutevano animatamente.
- Parabasi: Una pausa nella trama in cui il coro si rivolgeva direttamente al pubblico, spesso esprimendo le opinioni personali dell’autore.
- Esodo: La conclusione festosa e spesso assurda, in cui si ristabiliva una sorta di “ordine” comico.
Temi
La politica e la vita sociale erano i temi principali. Aristofane, ad esempio, attaccava Cleone, un politico di Atene, o ridicolizzava Socrate ne Le nuvole. La commedia greca antica non esitava a sfidare le norme e a mettere in discussione l’autorità. Spesso si ricorreva a situazioni surreali e fantastiche, in cui i protagonisti vivevano esperienze incredibili, come volare sopra Atene o visitare il regno degli dèi.
La commedia latina
La commedia latina, sviluppatasi principalmente nel III e II secolo a.C., fu fortemente influenzata dalla tradizione greca, ma vi aggiunse delle sfumature proprie. I due autori principali della commedia latina sono Plauto e Terenzio.
Plauto (254-184 a.C.)
Plauto fu il maestro della commedia palliata, un tipo di commedia che adattava temi greci al pubblico romano. Le sue commedie, come Miles gloriosus e Menaechmi, sono piene di umorismo vivace e di situazioni farsesche, con giochi di parole e equivoci. I suoi personaggi erano tipici della commedia: schiavi furbi, soldati spacconi, vecchi avari e giovani innamorati.
La sua comicità popolare e spesso grottesca era destinata a un pubblico ampio. Le sue opere avevano un ritmo veloce, e il dialogo era vivace, punteggiato da battute dirette e da un linguaggio colorito. Plauto sapeva anche costruire situazioni assurde e divertenti, spesso con intrighi amorosi, travestimenti e inganni.
Terenzio (195-159 a.C.)
A differenza di Plauto, Terenzio era più raffinato e le sue commedie erano più vicine a un pubblico colto. Le sue opere, come Adelphoe (I fratelli) e Heautontimorumenos (Il punitore di se stesso), erano adattamenti di opere greche, ma trattavano temi più profondi, come il conflitto generazionale e la natura umana. Lo stile di Terenzio era meno farsesco e più incline a un umorismo sottile, in cui emergeva una riflessione morale o filosofica.
Terenzio era famoso per la sua costruzione equilibrata dei personaggi e per la sua attenzione alle relazioni interpersonali, evitando le esagerazioni comiche di Plauto. Questo lo rese apprezzato dalle classi alte, anche se non sempre dal pubblico popolare.
Differenze tra commedia greca e latina
- Satira politica: La commedia greca antica, specialmente quella di Aristofane, era profondamente politica e spesso attaccava direttamente figure pubbliche. La commedia latina, invece, evitava la politica diretta, preferendo concentrarsi su temi sociali e familiari.
- Realismo: La commedia greca antica era surreale e fantasiosa, con scenari assurdi e metafisici. La commedia latina, specie in Terenzio, era più realistica e trattava problemi quotidiani.
- Stile: L’umorismo di Aristofane era più crudo, mentre quello latino (specie in Terenzio) era più raffinato e moraleggiante.
Fortuna della commedia antica
La commedia greca e latina ha avuto una straordinaria influenza sulla letteratura e sul teatro successivo. Aristofane influenzò profondamente la tradizione della satira politica, che è stata poi ripresa in epoche successive, dall’Illuminismo fino alla contemporaneità. Le opere di Plauto e Terenzio, invece, hanno avuto un’enorme influenza sulla commedia dell’arte italiana e sul teatro moderno. Shakespeare, ad esempio, si ispirò a Menaechmi per la sua La commedia degli errori.
La fortuna della commedia antica non si esaurì nell’antichità, ma continuò a vivere, adattandosi ai tempi, con un’influenza perdurante nella satira e nella commedia contemporanea.