Innalzate nei cieli lo sguardo litania
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16 Gennaio 2023Nel secolo XIV entrano in crisi i poteri che nel medioevo miravano a una visione universalistica, come la Chiesa e l’Impero, quest’ultimo sempre più orientato verso la politica interna tedesca e sempre meno autorevole a livello europeo, per l’emergere degli stati nazionali.
Come mai l’impero entra in crisi?
L’Istituzione imperiale permane sino al 1804, tuttavia sin dal ‘300 perde il suo carattere “sacro” e “universale”.
L’impero si laicizza e diventa un fatto tedesco, senza riuscire ad essere un fattore unificante nemmeno in Germania
(il paese resta diviso fino al 1871).
L’Interregno
Dopo la morte di Federico II (1250) prevalgono le forze antighibelline:
–In Italia si affermano gli Angioini
–I principi tedeschi non si accordano per un’elezione imperiale per ben 23 anni.
Nel 1273 viene eletto Rodolfo d’Asburgo, modesto feudatario, più impegnato a consolidare i domini familiari che ad aspirare al governo del mondo.
Enrico VII di Lussemburgo
Nel ‘300 i Lussemburgo contendono il potere imperiale agli Asburgo.
Enrico (Arrigo) VII (1308-13) sembra voler riprendere una politica universalistica, progettando una spedizione in Italia
che suscita grandi aspettative in coloro che, come Dante, vedono nell’Imperatore il supremo garante della pace nel paese in cui perdura il conflitto tra guelfi e ghibellini.
Il sogno della monarchia universale di Dante
“Ecco ora il tempo accettevole”, nel quale sorgono i segni della consolazione e della pace. Un giorno nuovo infatti comincia a splendere mostrando dal suo nascere l’aurora che già riduce le tenebre della lunga calamità; e già le brezze orientali si fanno più frequenti; rosseggia il cielo ai confini dell’orizzonte e conforta le speranze delle genti di dolce serenità.
E noi il gaudio atteso vedremo, noi che a lungo passammo notti nel deserto, poiché Titano sorgerà pacifico, e la giustizia […] riprenderà vita. Saranno saziati tutti coloro che hanno fame e sete di giustizia nella luce dei suoi raggi, e saranno confusi dal suo volto sfolgorante coloro che amano l’iniquità.
Ha drizzato infatti le orecchie misericordiose il forte Leone della tribù di Giuda e, sentendo pietà del lamento dell’universale schiavitù, ha suscitato un altro Mosè che dall’oppressione degli Egizi strapperà il suo popolo conducendolo alla terra stillante latte e miele.
O Italia, ora degna di pietà perfino per i Saraceni, rallegrati ormai, che presto sembrerai degna di invidia dovunque, poiché il tuo sposo, conforto del mondo e gloria del tuo popolo, il clementissimo Enrico, divo e Augusto e Cesare s’affretta alle nozze. […]
Dante Alighieri, Epistola V
Il sogno si infrange
Ma al suo arrivo in Italia (1310) Enrico si trovò ad essere suo malgrado il capo delle forze ghibelline, fortemente osteggiato dai guelfi (Firenze, Angioini) che sfida militarmente senza successo.
L’impresa era già di fatto fallita, quando l’imperatore morì improvvisamente (1313).
Ludovico il Bavaro
Il nuovo sovrano appoggia apertamente i ghibellini e sfida il papa che lo scomunica.
Ludovico riceve comunque la corona a Roma, ma dalla nobiltà locale (1328).
Alla corte di Ludovico si raccolgono gli intellettuali che negano il potere temporale del papa (Ockham, Marsilio).
La dieta di Rense dichiara che l’imperatore è eletto solo dai principi tedeschi (1338).
Carlo IV di Lussemburgo
Nel 1346 viene eletto Carlo IV, di nipote di Enrico VII di Lussemburgo e figlio di Giovanni che era divenuto re di Boemia.
Nel 1356 emana la Bolla d’Oro con cui stabilisce che l’imperatore è scelto da sette Principi Elettori, quattro laici e tre ecclesiastici.
Ciò contribuirà a indebolire l’imperatore e a tenere divisa la Germania.