Concorso Dirigenti Scolastici o lotteria? – di Anna Maria Fiore
25 Agosto 2012Elogio della bicicletta – di Giovanni Ghiselli
27 Agosto 2012Ho partecipato al concorso per dirigente scolastico in Abruzzo. Sono molto preparato e lo ero ancor di più a dicembre. Ho svolto i due scritti con piena consapevolezza e cognizione di causa in piena coerenza con le tracce delle due prove scritte.
Ma il 16 luglio con mia grande sorpresa ho scoperto di non essere stato ammesso agli orali. Accomunando la mia vicenda con l’analoga storia di moltissimi altri colleghi in tutta Italia che hanno visto infrangere le proprie aspettative, il proprio impegno e la propria preparazione (siamo tutti laureati, moltissimi pluriabilitati con concorsi ordinari, pieni di master e corsi di specializzazioni) contro la superficialità e l’inconsistenza.
Pur essendo pugliese avevo preferito partecipare in Abruzzo pensandolo più affidabile ma evidentemente non è così!
Le recenti mortificanti e a tratti vergognose vicende del concorso per dirigenti scolastici, in particolare quelle relative alle due prove scritte, denotano una Nazione arcaica, che non riesce a scrollarsi consuetudini che spesso sono frutto solo di un esercizio di potere e di logiche gerarchiche, piramidali, burocratiche, disparitarie e soprattutto poco trasparenti e rispettose della dignità e professionalità altrui; più propensi a mantenere uno status quo piuttosto che portare innovazione, dare merito al merito e alle capacità.
Nonostante tutta l’evoluzione normativa,che dagli anni 90 ad oggi si è andata sviluppando, riguardante la trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi, alla normativa sulla semplificazione amministrativa e alle relative dichiarazioni di intendi, si assiste ancora ad una sostanziale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini considerati sempre ed ancora sudditi da governare e da sottomettere e ad una farraginosità delle procedure.
Il concorso a Ds ne è un esempio eclatante. La innovativa e oggettiva procedura (almeno nelle intenzioni) ideata (D.P.R. n. 140/2008) dalla precedente e più recente “Ministra Gelmini” si è dimostrata quanto di più fumoso, confuso, inefficace, inefficiente, contraddittorio, costoso metodo di selezione pubblica.
Il primo concorso ordinario per D.S. dopo oltre un decennio di concorsi, corsi – concorsi riservati e sanatorie varie che hanno permesso a molti docenti di diventare D.S. con una selezione a maglie larghe (praticamente ope legis); inoltre con l’attuazione dell’autonomia scolastica i precedenti presidi divenuti dirigenti dovevano essere sottoposti ad una valutazione annuale (L. n. 165 del 2001) che non è stata mai attuata. Ora sono proprio costoro che si ritrovano a fare parte delle commissioni d’esame del concorso !!! Con quali competenze valutative di quella portata e con quale preparazione per un programma di studio così vasto??!!
Programma riportato nel Bando di concorso estremamente generico e vago, poco dettagliato, di un’ampiezza spropositata a dire poco enciclopedica ; titoli riportati per grandi aree tematiche e per completare il quadro anche conoscenza di una lingua straniera a livello B2 (!!!!!) e conoscenze informatiche(!!!!!).
Iniziato con una prova “preselettiva oggettiva” , 100 domande in 90 minuti uguali per tutti, che all’atto della realizzazione si è subito rilevata un concentrato di inefficienza – faciloneria – disorganizzazione e costi da parte del Miur. Si è preferito utilizzare un librone formato da 5000 (con molte domande sbagliate ideate da non si sa chi) domande da cui i candidati dovevano estrarre le 100 domande sorteggiate dalle 5000 da un gruppi di SAGGI del ministero e spedite poi alle scuole d’Italia, piuttosto che utilizzare delle postazioni di PC collegate ad Internet, di cui tutti gli Istituti scolastici sono pieni, riducendo tempi e costi anche per i candidati che potevano tranquillamente svolgere la prova nel proprio istituto ed i risultati si potevano sapere in tempo reale (così come si fa per la patente) ; ed invece si messo su una mostruosa fase di correzione allestita presso il Formez.
Ed anche qui polemiche e ricorsi da parte di chi non aveva superato la preselezione con sentenze anche contrapposte da parte dei Tar regionali.
Le due prove scritte gestite però a livello regionale, con tracce diverse per ogni regione formulate da commissioni regionali. Qui è venuto fuori tutto l’ingiusto il paradossale e il disparitario di questo concorso. Spesso le commissioni si sono rilevate degli “accrocchi” (veterinari,economisti, presidi e dirigenti in pensione) messi su alla meno peggio secondo la logica che ” chi occupa una ruolo gerarchico da molti anni è preparato ed è saggio “, selezionati solo in base al ruolo e all’anzianità di servizio ; è ragionevole pensare che il meno preparato dei candidati avesse maggiori conoscenze e preparazione di tutta la commissione e probabilmente anche più titoli. commissioni che strada facendo si sgretolavano, perdevano pezzi soprattutto per strani” motivi di salute” , insomma una moria di presidenti e commissari (paradossale il caso dell’Abruzzo dove si sono dimessi 5 presidenti ed un commissario).
Con criteri di correzione (diversi per ogni regione) stabiliti dopo le prove (le regole del gioco andrebbero conosciute prima soprattutto quando si ha a che fare con un temi ampi e poco delimitati), formulate più per atto burocratico che per vera trasparenza e che si sono rilevate spesso illogiche, poco o niente coerenti con tracce generiche, che si prestavano a soggettive interpretazioni e considerazioni, che per eccessiva vaghezza e scarsa impostazione tecnica (spesso anche non coerenti con quanto riportato sul bando) non permettevano uno svolgimento univoco ed analitico e valutabile oggettivamente ma una molteplicità di impostazioni e svolgimenti ; criteri di correzione formulati da una commissione iniziale ma gestite di volta in volta da altri membri che subentravano quindi con altre capacità, conoscenze, preparazione e sensibilità. Commissioni che non si sapeva bene quando, dove, per quanto tempo e con quale omogeneità correggevano i compiti. Criteri che non hanno permesso di valutare la ricchezza culturale e professionale, la coerenza dell’esposizione, l’ampiezza argomentativa, la personale rappresentazione dell’argomento, la reale competenza dei candidati; più calibrati (forse) ad uno svolgimento preordinato dalla mente delle commissioni, quasi fosse un problema tecnico scientifico o di matematica.
Due prove scritte della durata di 8 ore ciascuna che con i tempi morti e gli adempimenti di rito salivano anche a più di 10 ore, da svolgersi seduti in quegli spazi angusti quali sono i banchi scolastici dove sono seduti i nostri poveri alunni, praticamente in “cattività” . Una vera prova di resistenza umana che testava più che altro la staticità piuttosto che capacità intellettive e l’impegno di studio e la dinamicità.
Altro che valutazione delle competenze e docimologia ! Ma forse certe metodiche valgono solo per gli alunni!
Sintomatico di tale anomalia è la grande percentuale di non ammessi agli orali che hanno ottenuti voti agli scritti inferiori alla sufficienza (18/30). Paradossale per docenti che hanno superato comunque una prova preselettiva e che comunque hanno superato concorsi per l’abilitazione all’insegnamento ; quindi una scuola piena di professori ignoranti che non sanno elaborare un tema in italiano !!! E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona frutto di una valutazione aggressiva ed arrogante.
Risultati degli scritti inattendibili disparitari con percentuali di ammessi agli orali diversissimi da regione a regione(dal 11% a quasi il 50%) e incoerenti con le percentuali regionali della prova preselettiva che si è attestata tra il 25% e il 30%, praticamente quasi costante che rendono di fatto poco accettabili e attendibili i risultati degli scritti. Sembra quasi che le Commissioni abbiano fatto le correzioni sparando nel mucchio, tagliando con tagli da grossolana macelleria.
Da quanto esposto è facile capire che per diventare dirigente scolastico non basta essere preparati ed avere capacità ma bisogna affidarsi al “Caso” come in una lotteria o una roulette, al “Fato” ; probabilmente un sorteggio avrebbe dati risultati più equi ed attendibili !
In Italia sembra esserci una forza superiore che tende a spingere comunque sempre in basso chi con impegno, passione e dedizione cerca di emergere e migliorare la propria condizione.
Non possiamo neanche dire: “La prossima volta saremo più fortunati” perché certi concorsi vengono banditi con tempi “Papali” .
Prof. Pietro Trematore
San Severo (FG)
AAA CERCASI COLLEGHI ESCLUSI… COSI’:
LA DIRIGENZA SCOLASTICA MANCATA