Scuola: il pericolo anarchico
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11 Maggio 2023L’assunzione di un corretto punto di vista, accompagnata dalla ristrutturazione del campo del problema, sono spesso carte vincenti.
I governi, che negli anni si sono succeduti, hanno trattato la questione della dispersione scolastica assumendo come costante l’insegnamento tradizionale e, come tale, intangibile. Eppure la finalità della scuola è stata modificata da tempo: la formazione dei giovani è il nuovo traguardo, da conseguire utilizzando le materie d’insegnamento come palestre educative, da cui la loro strumentalità.
Un cambiamento rivoluzionario.
Essendo unica la meta per tutti gli insegnamenti è cambiato il responsabile del successo formativo. La relativa attribuzione prevede la promozione e il consolidamento delle capacità degli studenti, che si manifestano sotto forma di competenze generali.
Il Consiglio di classe è l’organismo designato, gestore dei processi educativi: dal suo funzionamento dipende l’incidenza della mortalità scolastica.
I programmi sperimentali dell’indirizzo informatico degli istituti tecnico-commerciali, degli inizi del 1980, siano d’esempio: due ore dell’orario settimanale degli insegnanti del corso erano destinate alla programmazione educativa/didattica collegiale. Un impianto che ha dato i suoi frutti: la centralità del Consiglio di classe è stata riconosciuta, ribadita e rinforzata dal progetto ministeriale Mercurio, sempre per gli ITC; i relativi aspetti operativi sono visibili in rete: “La promozione delle competenze, ricordando l’operosità di Marta De Vita”.
Sarebbe auspicabile che il Ministero, invece di riproporre strade già battute, inquadrasse correttamente il problema.