Testo
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno
toglieva li animai che sono in terra
da le fatiche loro; e io sol uno3
m’apparecchiava a sostener la guerra
sì del cammino e sì de la pietate,
che ritrarrà la mente che non erra.6
O muse, o alto ingegno, or m’aiutate;
o mente che scrivesti ciò ch’io vidi,
qui si parrà la tua nobilitate.9
Io cominciai: “Poeta che mi guidi,
guarda la mia virtù s’ell’è possente,
prima ch’a l’alto passo tu mi fidi.12
Tu dici che di Silvïo il parente,
corruttibile ancora, ad immortale
secolo andò, e fu sensibilmente.15
Però, se l’avversario d’ogne male
cortese i fu, pensando l’alto effetto
ch’uscir dovea di lui, e ’l chi e ’l quale18
non pare indegno ad omo d’intelletto;
ch’e’ fu de l’alma Roma e di suo impero
ne l’empireo ciel per padre eletto:21
la quale e ’l quale, a voler dir lo vero,
fu stabilita per lo loco santo
u’ siede il successor del maggior Piero.24
Per quest’andata onde li dai tu vanto,
intese cose che furon cagione
di sua vittoria e del papale ammanto.27
Andovvi poi lo Vas d’elezïone,
per recarne conforto a quella fede
ch’è principio a la via di salvazione.30
Ma io, perché venirvi? o chi ’l concede?
Io non Enëa, io non Paulo sono;
me degno a ciò né io né altri ’l crede.33
Per che, se del venire io m’abbandono,
temo che la venuta non sia folle.
Se’ savio; intendi me’ ch’i’ non ragiono”.36
E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
sì che dal cominciar tutto si tolle,39
tal mi fec’ïo ’n quella oscura costa,
perché, pensando, consumai la ’mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta.42
“S’i’ ho ben la parola tua intesa”,
rispuose del magnanimo quell’ombra,
“l’anima tua è da viltade offesa;45
la qual molte fïate l’omo ingombra
sì che d’onrata impresa lo rivolve,
come falso veder bestia quand’ombra.48
Da questa tema acciò che tu ti solve,
dirotti perch’io venni e quel ch’io ’ntesi
nel primo punto che di te mi dolve.51 |
Parafrasi
Il giorno stava scomparendo, e l’aria scura stava liberando gli animali che vivono sulla terra dalle loro fatiche quotidiane; e io, unico tra tutti,
mi preparavo a sopportare la battaglia sia del viaggio che delle emozioni compassionevoli, che la mia mente, senza errore, dovrà narrare.
O Muse, o grande intelligenza, ora aiutatemi; o memoria che hai scritto ciò che ho visto, qui si dimostrerà la tua nobiltà.
Cominciai: “Poeta che mi guidi, valuta se la mia forza è sufficiente, prima che tu mi affidi a questo arduo passaggio.
Tu racconti che il padre di Silvio, ancora mortale, andò nel mondo immortale e lo fece in forma corporea.
Tuttavia, se l’avversario di ogni male (Dio) fu cortese con lui, considerando il grande risultato che ne sarebbe derivato, e chi fosse e cosa sarebbe diventato,
ciò non sembra indegno a una mente intelligente.
Egli (Enea) fu scelto come padre dell’anima di Roma e del suo impero nel cielo, ed entrambi (Roma e l’impero) furono stabiliti per il luogo sacro dove siede il successore di Pietro.
Per questo viaggio, di cui gli dai onore, comprese cose che furono la causa della sua vittoria e del potere papale.
Dopo andò Paolo, il “Vas d’elezione” (strumento scelto da Dio), per dare conforto a quella fede che è l’inizio del cammino della salvezza.
Ma io, perché dovrei andarvi? O chi mi autorizza? Io non sono né Enea né San Paolo; né io né altri pensiamo che io sia degno di compiere un’impresa così grande.
Perciò, se decido di rinunciare a questo viaggio, temo che la mia scelta non sia una follia. Tu sei saggio; comprendi meglio di me ciò che intendo dire.
Come qualcuno che cambia idea rispetto a ciò che desiderava, e, a causa di nuovi pensieri, abbandona il proprio proposito,
così feci io su quella costa oscura, perché, riflettendo, abbandonai l’impresa che all’inizio avevo affrontato con grande slancio.
“Sebbene io abbia ben capito le tue parole”, rispose l’ombra di quel nobile spirito (Virgilio), “la tua anima è oppressa dalla vigliaccheria,
che spesso intralcia l’uomo, allontanandolo da imprese onorevoli, come chi vede una falsa immagine di una bestia per via dell’ombra.”
Affinché tu possa liberarti da questa paura, ti dirò perché sono venuto e cosa ho compreso nel primo momento in cui mi colpì il dolore per te.
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