Decameron
27 Gennaio 2019Competenze
27 Gennaio 2019tema svolto
La tragedia Americana dell’11 settembre, con le migliaia di vittime del Terrorismo islamico, ha riproposto drammaticamente il tema dei rapporti tra Oriente e Occidente e richiamato l’attenzione sulla situazione della vita all’interno di paesi di religione musulmana.
La curiosità e gli interrogativi maggiori di noi europei, riguardano il ruolo della donna nei paesi dell’Islam .
Le donne che vediamo in televisione o nelle fotografie dei giornali, interamente coperte dalle loro vesti e con il velo che copre i loro visi ci fanno immaginare una realtà contemporanea diversa dalla nostra, con un mondo femminile completamente sottomesso a quello maschile.
C’è stata, sicuramente, una certa evoluzione negli ultimi anni e le donne hanno assunto ruoli pubblici e professionali proibiti in passato, ma la tradizione vuole una donna considerata inferiore all’uomo resiste tuttora.
Rimane un retaggio di un mondo passato anche se si aprono particolarmente in alcuni paesi prospettive di cambiamento, mentre in altri si devono fare i conti con regimi repressivi dove alle donne è vietato uscire dalle case senza autorizzazione e sono in pratica sepolte sotto i burqua , quelle vesti che coprono anche gli occhi.
In altri paesi la situazione è molto differente e la presenza femminile è ormai simile a quella che si riscontra nel resto del mondo, ma ci sono settori rimasti inaccessibili alla partecipazione femminile, quali l’esercito, la burocrazia, la giustizia.
Lobbligo del velo nella maggior parte dei paesi islamici è tuttavia ancora presente, e di questa imposizione si è occupato anche Amnesty International in un rapporto sulla donna nel 1995.
Nella società occidentale il velo delle donne islamiche viene interpretato come simbolo dell’oppressione e allo stesso tempo dell’arretratezza della società di quei paesi che limpongono.
Un altro problema è quello della dignità matrimoniale: la donna spesso viene assegnata ad un giovane. Il matrimonio è combinato dai genitori e i figli devono sottostare senza possibilità di dissenso.
L’idea della donna, nei paesi dell’Islam, sia considerata un essere inferiore e debole è assai diffuso anche nella letteratura.
Già nel 1859 Gustav Flaubert in una lettera alla sua amica Louis Colet così scriveva :
La donna orientale è una macchina e niente più; non trova differenza tra un uomo e un altro uomo”.
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