L’istruzione riparte, ma … dove va? – di Enrico Maranzana
10 Novembre 2013L’EDIZIONE CRITICA
13 Novembre 2013Le recenti notizie di cronaca portano alla luce i comportamenti trasgressivi di molti adolescenti. Come sempre si cerca di trovare le cause del disagio, ci si interroga su come e perché questa società abbia stravolto radicalmente le naturali tappe biologiche della crescita determinando conseguenze così distruttive e alienanti.
L’uso, anche in età molto giovane, della droga, la mercificazione del proprio corpo in modo sbrigativo e inconsapevole rappresentano il dettato consumistico che rende schiavi dell’apparenza e della fame virtuale di una comunicazione sempre più povera di emozioni e sentimenti. La crisi dell’istituzione familiare ha privato i giovani di importanti punti di riferimento che, nel periodo adolescenziale rappresentano modelli da imitare e dai quali trarre validi insegnamenti per il futuro. Una generazione che guarda solo al presente, al dio denaro che rende felici e con il quale si può trasgredire o annullarsi non è certamente dotata di maturità e consapevolezza se si considerano anche i danni neurologici che le sostanze stupefacenti provocano inibendo lo sviluppo della corteccia prefrontale ( area destinata al controllo delle spinte istintuali e alla pianificazione del comportamento ). Le scelte di tanti giovani sembrano dettate dall’impulso del ” tutto e ora”, agire senza maturare una riflessione o un coinvolgimento intimo. Manca l’alfabetizzazione emotiva che lega il corpo alla mente e viceversa, quel percorso di conquiste ed errori necessario per crescere e sviluppare autonomia e senso critico. In questo mondo gravido di parole le stesse hanno perso il loro significato, contratte nel linguaggio simbolico della comunicazione tra i pari non esprimono più emozioni ma soltanto azioni, spesso aggressive, segnali allarmanti di una fragilità che si nasconde dietro la corazza dell’apatia o della violenza. La famiglia e la scuola possono e devono prendersi carico dei segnali di disagio più o meno manifesti, interpretarli significa offrire valide opportunità di crescita. L’obiettivo comune e’ quello di restituire ai giovani la dimensione che a loro compete, l’età del passaggio e del cambiamento senza bruciare le tappe per diventare soltanto l’immagine sbiadita di una innaturale metamorfosi.