Capitolo venticinquesimo dei Promessi Sposi
28 Dicembre 2019Complemento di luogo
28 Dicembre 2019
La letteratura cavalleresca rappresenta uno dei generi più popolari e diffusi del tardo Medioevo e del Rinascimento.
Si concentra sulle imprese di cavalieri e paladini al servizio di sovrani cristiani, spesso impegnati in battaglie contro i Saraceni o in missioni per difendere l’onore, la giustizia o l’amore. Questo genere unisce avventura, eroismo e temi amorosi, con una forte componente di idealizzazione dell’amore cortese e dell’onore cavalleresco.
Tra le opere principali della tradizione cavalleresca italiana troviamo il “Morgante” di Luigi Pulci, che si distingue per il suo tono unico rispetto ai poemi cavallereschi tradizionali.
Il “Morgante” di Luigi Pulci: Un’opera peculiare
Luigi Pulci scrisse il “Morgante” tra il 1460 e il 1483, commissionato da Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico. Originariamente, l’opera consisteva in 23 canti, ma successivamente Pulci ne aggiunse altri 5, per un totale di 28 canti. È una rivisitazione, spesso satirica e ironica, delle vicende cavalleresche legate alla figura di Orlando e dei paladini di Carlo Magno. L’opera, pur rientrando nella tradizione cavalleresca, rompe con molti canoni del genere, introducendo elementi di umorismo, realismo e anche scetticismo religioso.
Struttura e Tematiche
Il Morgante segue la tradizione cavalleresca in quanto racconta le imprese dei paladini di Carlo Magno, concentrandosi in particolare su Orlando e il gigante Morgante, che dà il nome all’opera. Tuttavia, Pulci adotta un registro comico, parodico, a tratti grottesco, riducendo l’epicità delle imprese cavalleresche e umanizzando, con toni burleschi, i protagonisti.
Il poema si apre con Morgante, un gigante che inizialmente è un nemico di Orlando, ma che viene convertito alla fede cristiana e diventa suo compagno di avventure. Morgante rappresenta un personaggio bizzarro: nonostante la sua statura enorme e la sua forza sovrumana, Pulci lo presenta in modo ironico, facendone una figura comica. Morgante è al tempo stesso valoroso e pasticcione, capace di imprese eroiche ma anche di atti assurdi e goffi.
Temi Principali
- Satira della Cavalleria: Pulci demitizza l’eroismo tradizionale dei cavalieri, rappresentando le loro imprese in modo esagerato o ridicolo. Il protagonista Morgante, pur essendo un gigante, spesso si comporta in modo infantile o maldestro. Anche Orlando e altri paladini vengono presentati in maniera meno eroica rispetto alle opere cavalleresche tradizionali.
- Religione e scetticismo: Un altro tema centrale è il rapporto ambiguo con la religione. Il poema, pur essendo ambientato nel contesto delle lotte tra cristiani e musulmani, esprime spesso un tono di scetticismo e ironia verso la religione e la spiritualità. I protagonisti, nonostante siano difensori della fede, non sempre si comportano in modo moralmente impeccabile, e Pulci introduce dibattiti teologici che mettono in discussione alcune credenze tradizionali.
- Grottesco e umorismo: Pulci gioca con il registro linguistico e con la dimensione fisica dei personaggi, rendendoli al tempo stesso eroici e comici. Le situazioni presentano un forte contrasto tra momenti epici e scene grottesche o paradossali, tipiche della letteratura burlesca.
- Il Gigante come figura comica: Morgante, con la sua forza fuori misura, è una figura che rovescia i valori cavallereschi. Anche quando compie atti eroici, non lo fa con il senso dell’onore tipico dei cavalieri, ma piuttosto con un atteggiamento ingenuo e quasi animalesco. Il suo rapporto con l’eroe Orlando, fatto di cameratismo e scherzi, dà all’opera un tono leggero e dissacrante.
Differenze con le altre opere cavalleresche
Mentre poemi come l’Orlando innamorato di Boiardo o l’Orlando furioso di Ariosto sono caratterizzati da un tono eroico e, sebbene non privi di ironia, trattano le imprese cavalleresche con una certa serietà, il Morgante di Pulci si distingue per la sua aperta parodia. Pulci sembra voler smontare la retorica della cavalleria, mostrando i suoi protagonisti in una luce più umana, a volte meschina o ridicola.
Conclusione
Il “Morgante” è un’opera che, pur inserendosi nel filone della letteratura cavalleresca, ne distorce i temi e le forme, utilizzando l’ironia e la parodia per mettere in discussione il mito della cavalleria. Luigi Pulci, con il suo stile vivace e spesso dissacrante, offre un’interpretazione originale e innovativa del genere, anticipando alcune delle caratteristiche che verranno sviluppate in chiave diversa da Ariosto con l’Orlando furioso.