Amare ancora di Claudio Chieffo – cover Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019“Divina – Libero arbitrio” di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019L’editto di Milano è nato da un incontro al vertice di due imperatori a Milano nel gennaio 313: Costantino, che governava l’Occidente, e Licinio l’Oriente. Si sono incontrati “sotto buoni auspici”, come affermava il loro comunicato congiunto.
Dopo anni di lotte di potere per la porpora imperiale, il mondo romano godeva di una certa pace. E dopo il fallimento della Grande Persecuzione (iniziata dagli imperatori Diocleziano e Galerio nel 303-304), la chiesa cristiana aveva cominciato a recuperare la sua stabilità. Costantino e Licinio rivolsero la loro mente a questioni che riguardavano il benessere generale dell’Impero.
Decisero anzitutto di badare alla «riverenza tributata alla Divinità», a prescindere dal nome della divinità. Ciò richiedeva una garanzia di piena libertà religiosa ai cristiani, ponendoli al pari di coloro che seguivano altre religioni.
L’ Editto di Milano segna il definitivo abbandono da parte dell’Impero Romano delle politiche di persecuzione dei cristiani. L’età dei martiri era finita. La transizione verso l’era dell’«Impero cristiano» era iniziata.
Disposizioni dell'”Editto”
Il convegno di Milano sfociò senza dubbio in un testo, ma i suoi termini ci sono noti solo da un rescritto emesso sei mesi dopo da Licinio.
Questo rescritto è stato inviato dalla sua capitale a Nicomedia – ora Izmit in Turchia, appena ad est del Bosforo – al governatore della vicina provincia della Bitinia. Lo scrittore cristiano Lattanzio ha conservato il suo testo latino originale, mentre lo storico della chiesa Eusebio ce lo riporta in greco.
Ecco le principali disposizioni del rescritto:
“Il nostro scopo è quello di concedere sia ai cristiani, che a tutti gli altri, piena libertà di seguire qualunque culto ciascuno abbia desiderato, per cui qualunque Divinità che abita in cielo possa essere benevola e propizia per noi e per tutti coloro che sono posti sotto la nostra autorità.
Perciò abbiamo ritenuto salutare e doveroso stabilire il nostro proposito che a nessuno venga rifiutata la totale tolleranza, a chi si è dedicato o al culto dei cristiani o alla religione che personalmente sente più adatta a sé.
È nostra volontà abolire tutte le condizioni che erano contenute nei precedenti ordini indirizzati ai cristiani, affinché ognuno di coloro che hanno un comune desiderio di seguire la religione dei cristiani possa da questo momento procedere liberamente e incondizionatamente ad osservare lo stesso senza alcun fastidio o inquietudine”.
Il rescritto cerca di assicurare a tutti un trattamento imparziale: “nessuna diminuzione deve essere apportata all’onore di alcuna religione.”
Ma il sapore fortemente filocristiano si intuisce assapora nelle istruzioni che deliberano di restituire ai cristiani tutti i beni di cui si erano appropriati altri durante la loro persecuzione. Ciò valeva per i beni appartenenti a singoli cristiani, così come per le chiese, e senza riguardo per gli attuali proprietari, che potevano però chiedere un risarcimento allo Stato.
Nell’attuare queste delibere, il governatore doveva dare ai cristiani la sua “garanzia più efficace”, assicurandosi che i termini fossero resi pubblici a tutti.
Queste azioni, concludevano Costantino e Licinio, avrebbero assicurato che “il favore divino verso di noi, che abbiamo già sperimentato in tante cose, continui per sempre a darci prosperità e successo, insieme alla felicità per lo stato”.
Significato dell'”Editto”
In realtà, i sudditi di Costantino nell’Impero d’Occidente godevano già della tolleranza e dei diritti di proprietà enunciati in questo rescritto. Tuttavia, il significato dell'”Editto” rimane incontestabile (anche se dobbiamo riconoscere l’inesattezza del suo titolo tradizionale, dal momento che non era un editto).
Solo pochi mesi prima Costantino era diventato il primo imperatore romano a schierarsi con i cristiani. Anche se il testo congiunto sottoscritto a Milano ha decretato solo una stretta parità per i cristiani accanto ad altri religiosi, il senno di poi legge tra le righe e discerne l’accenno delle cose a venire.
Prima della fine del IV secolo, infatti, il cristianesimo ortodosso sarebbe diventato l’unica religione ufficiale dell’Impero Romano.
Per il cristianesimo, i cambiamenti furono epocali. Ancora oggi le chiese di stato perpetuano l’allineamento tra Cristianesimo e Impero elaborato nel IV secolo.
Nel frattempo, i cristiani protestanti hanno a lungo considerato la rivoluzione costantiniana poco meno della caduta del cristianesimo, quasi altrettanto disastrosa del peccato originale di Adamo ed Eva.
Una cosa è chiara: la tolleranza assoluta per tutti decretata a Milano non durò a lungo, né spesso prevalse nei secoli successivi.
I nobili sentimenti del rescritto meriterebbero sicuramente la nostra attenzione oggi, anche solo per questo motivo.