Scritta nel 1972 e inserita nell’album “Radici”, la canzone è diventata un inno di protesta e di lotta, simbolo del dissenso e della ribellione contro le ingiustizie sociali.
“La locomotiva” racconta la storia di un macchinista anarchico, realmente ispirato a un evento storico avvenuto nel 1893, che decide di lanciarsi con la sua locomotiva contro un treno carico di ricchi e potenti, in un gesto estremo di ribellione contro il sistema e le ingiustizie sociali. L’eroe della canzone rappresenta l’uomo comune, oppresso dalle ingiustizie, che decide di reagire contro il potere costituito, pur sapendo di andare incontro a un destino tragico.
La canzone è lunga e narrativamente articolata, con un crescendo musicale che accompagna l’azione del macchinista fino all’esplosione finale. Il ritmo incalzante, scandito dal ripetersi del suono della locomotiva, rende l’ascolto coinvolgente e suggestivo.
“La locomotiva” è spesso interpretata come una metafora della lotta contro l’oppressione e il desiderio di giustizia sociale. Il gesto disperato del macchinista, pur nella sua violenza, è visto come un atto di rivolta contro un mondo ingiusto, dove i potenti opprimono i più deboli.
Il brano, pur richiamando eventi del passato, si presta a interpretazioni più ampie e atemporali, diventando un simbolo di tutte le lotte per la libertà e contro l’ingiustizia.
“La locomotiva” è una delle canzoni più amate e cantate di Guccini, considerata un inno generazionale e spesso eseguita in contesti di protesta e manifestazioni politiche. La sua forza evocativa e il messaggio universale continuano a renderla attuale e significativa anche a decenni dalla sua pubblicazione.
Qui sotto il testo e i giri di accordi della canzone