Le ferree leggi del mondo nella narrativa verghiana
28 Dicembre 2019È nato alleluia di Guido Gozzano
28 Dicembre 2019La lunga vita di Marianna Ucrìa è un romanzo scritto da Dacia Maraini, pubblicato nel 1990, che racconta la vita di Marianna, una nobildonna siciliana sordomuta, vissuta nel XVIII secolo.
Il romanzo si ambienta in una Sicilia feudale e patriarcale, dove Marianna, nonostante il suo handicap, riesce a sviluppare una straordinaria vita interiore.
Il tema principale del romanzo è la condizione femminile e l’isolamento, rappresentato sia fisicamente che psicologicamente dalla sordità di Marianna. Attraverso il suo personaggio, Maraini esplora la società del tempo, mettendo in luce il silenzio imposto alle donne e la loro sottomissione alle rigide regole sociali.
Marianna è costretta a sposarsi giovanissima con un uomo molto più anziano, ma attraverso la scrittura e la lettura, riesce a trovare uno spazio di libertà personale e intellettuale. Il romanzo è costruito intorno a flashback e descrizioni dettagliate della vita quotidiana della nobiltà siciliana, intrecciando la storia personale di Marianna con i grandi eventi storici dell’epoca.
Dacia Maraini affronta il tema della sordità non solo come un handicap fisico, ma anche come una metafora della condizione di isolamento delle donne, prive di voce e autonomia in una società profondamente patriarcale. Tuttavia, Marianna riesce a rompere questo silenzio interiore e sociale, emergendo come una figura di grande forza e resilienza.
Il romanzo ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Campiello nel 1990, ed è considerato uno dei lavori più significativi di Maraini