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La affermazione della Mandragola come miglior commedia del cinquecento, potrebbe essere considerata opinabile, ma in realtà è condivisa da molti critici letterari.
Entriamo più in dettaglio:
La Mandragola, scritta da Niccolò Machiavelli intorno al 1518, è infatti considerata da molti studiosi come la migliore commedia del Cinquecento italiano, e una delle opere teatrali più significative del Rinascimento. Ecco alcuni elementi che sostengono questa valutazione:
- Innovazione strutturale: La Mandragola si distacca dalle commedie erudite del tempo, offrendo una trama originale invece di basarsi su adattamenti di opere classiche.
- Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono complessi e ben sviluppati, superando gli stereotipi comuni nelle commedie dell’epoca.
- Critica sociale: L’opera offre una satira acuta della società fiorentina, toccando temi come la corruzione del clero e l’ipocrisia sociale.
- Linguaggio: Machiavelli utilizza una lingua vivace e realistica, mescolando registri alti e bassi con grande abilità.
- Profondità tematica: Oltre all’aspetto comico, la commedia esplora temi profondi come la natura umana e il potere dell’inganno.
- Influenza: Ha avuto un impatto duraturo sul teatro italiano e europeo, influenzando opere successive.
- Versatilità: La commedia funziona sia come intrattenimento puro che come opera di riflessione intellettuale.
Tuttavia, è importante notare che questa valutazione, sebbene ampiamente condivisa, non è universale. Altre commedie del Cinquecento, come quelle di Ariosto o Ruzante, hanno i loro sostenitori e meriti unici.
Ma entriamo in alcuni altri aspetti del testo per offrire una visione più completa del suo posto nella letteratura del periodo.
- Struttura e trama: La Mandragola si distingue per la sua trama originale e ben costruita. A differenza di molte commedie del periodo che si basavano su intrecci classici, Machiavelli crea una storia nuova e coinvolgente. La commedia si sviluppa in cinque atti, seguendo la struttura classica, ma con una freschezza narrativa unica.
Confronto: Le commedie di Ludovico Ariosto, come “I Suppositi” o “La Cassaria”, pur essendo innovative, si basano ancora largamente su modelli plautini. La Mandragola, invece, offre una trama completamente originale.
- Caratterizzazione: I personaggi della Mandragola sono particolarmente ben delineati e complessi. Figure come Nicia (il marito sciocco), Lucrezia (la moglie virtuosa ma sedotta), e Ligurio (l’astuto consigliere) sono memorabili e psicologicamente credibili.
Confronto: Nelle commedie di Angelo Beolco (Il Ruzante), i personaggi sono spesso tipi fissi della commedia dell’arte, mentre Machiavelli crea personaggi più sfaccettati e realistici.
- Critica sociale e politica: La Mandragola offre una satira pungente della società fiorentina, criticando la corruzione del clero (attraverso il personaggio di Fra Timoteo) e l’ipocrisia sociale. Questo aspetto riflette il pensiero politico di Machiavelli.
Confronto: Le commedie di Pietro Aretino, come “La Cortigiana”, sono similmente critiche verso la società, ma tendono a essere più esplicite e meno sottili nella loro satira.
- Linguaggio e stile: Machiavelli utilizza una lingua vivace, mescolando registri alti e bassi. Il suo stile è diretto e efficace, con dialoghi brillanti che contribuiscono alla caratterizzazione dei personaggi.
Confronto: Mentre Ariosto nelle sue commedie usa un linguaggio più elevato e letterario, Machiavelli opta per uno stile più vicino al parlato, anticipando tendenze che si svilupperanno pienamente nel teatro successivo.
- Temi e profondità filosofica: La Mandragola esplora temi complessi come la natura umana, il potere dell’inganno, e il conflitto tra virtù e desiderio. Questi elementi riflettono il pensiero filosofico di Machiavelli espresso in opere come “Il Principe”.
Confronto: Le commedie di Giordano Bruno, come “Il Candelaio”, offrono anch’esse una profondità filosofica, ma tendono a essere più astratte e meno accessibili al grande pubblico rispetto alla Mandragola.
- Influenza e ricezione: La Mandragola ha avuto un’influenza duratura sul teatro italiano ed europeo. È stata tradotta in varie lingue e continua ad essere rappresentata e studiata.
Confronto: Mentre opere come “La Calandria” di Bernardo Dovizi da Bibbiena ebbero grande successo all’epoca, non hanno mantenuto la stessa rilevanza e influenza nel lungo termine come la Mandragola.
- Innovazione drammaturgica: Machiavelli introduce elementi innovativi nella struttura drammatica, come l’uso del prologo per coinvolgere direttamente il pubblico e la creazione di scene che anticipano tecniche moderne.
Confronto: Le commedie di Giambattista Della Porta, pur essendo innovative nel loro uso di intrecci complessi, tendono a seguire più strettamente le convenzioni classiche rispetto alla Mandragola.
In sintesi
In conclusione, la Mandragola si distingue nel panorama del teatro cinquecentesco per la sua originalità, profondità tematica, caratterizzazione dei personaggi e abilità linguistica. Mentre altre opere del periodo eccellono in aspetti specifici, la Mandragola riesce a combinare elementi comici, critici e filosofici in un modo unico che giustifica la sua reputazione come una delle migliori, se non la migliore, commedia del Cinquecento italiano.