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28 Dicembre 2019La morte di Giulio Cesare è uno degli eventi più famosi della storia romana e avvenne il 15 marzo del 44 a.C. (le Idi di marzo).
Cesare fu assassinato in una congiura orchestrata da un gruppo di senatori romani che temevano il suo crescente potere e la sua ambizione di diventare re.
Contesto Storico
Cesare aveva accumulato un enorme potere come dittatore perpetuo e molti temevano che volesse abolire la repubblica romana e instaurare una monarchia. Tra i congiurati più noti ci furono Bruto e Cassio, che riuscirono a coinvolgere altri senatori preoccupati per la situazione politica.
L’Assassinio
Il 15 marzo 44 a.C., Cesare si recò al Senato, nonostante vari presagi e avvertimenti di amici e indovini. Lì, fu accoltellato 23 volte dai congiurati. Secondo la tradizione, le sue ultime parole furono rivolte a Bruto, suo amico e protetto, e furono: “Tu quoque, Brute, fili mi!” (“Anche tu, Bruto, figlio mio!”).
Conseguenze
L’assassinio di Cesare non portò al ripristino della repubblica, come speravano i congiurati. Al contrario, scatenò una serie di guerre civili che alla fine portarono alla fine della Repubblica Romana e all’inizio dell’Impero Romano sotto Ottaviano Augusto, il nipote e figlio adottivo di Cesare.
Riflesso nella Cultura
La morte di Cesare è stata immortalata da numerosi storici e autori, tra cui Plutarco, Svetonio e Appiano. È anche un tema centrale nella tragedia “Giulio Cesare” di William Shakespeare, che ha contribuito a rendere celebre la figura di Cesare e i dettagli della sua morte.