Bibliografia della tesina Le tenebre dell’odio e della paura: l’Europa…
27 Gennaio 2019La follia
27 Gennaio 2019Con l’avvento di tecnologie sempre più sofisticate ed evolute la comunicazione ha subito un’incredibile accelerazione.
Nel 1969 il Dipartimento della Difesa americano decise di creare una rete che collegasse tutti i computer operanti nelle varie installazioni militari dislocate su tutto il territorio. Il motivo di tale progetto, puramente militare, era dovuto al fatto che l’Unione Sovietica nel 1957 aveva lanciato con successo il primo satellite artificiale: lo Sputnik. li 1969 fu anche l’anno dello sbarco americano sulla Luna, quindi non era certo visto di buon occhio dall’Unione Sovietica. Il progetto DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) cominciò quindi il suo sviluppo e si decise di connettere, come prova sperimentale, 4 diverse postazioni in USA: Stanford Research Institute, la UCLA, la UC Santa Barbara e l’Università di Utah a Salt Lake City. La connessione ebbe successo, anche se dopo la trasmissione del primo carattere la macchina andò in crash. E’ ovvio che, come in ogni esperimento, non tutto poteva filare liscio al primo tentativo, ma l’importante fu che la connessione riuscì. Trattandosi di un’applicazione militare, i criteri basilari di questa dovevano privilegiare la massima affidabilità e la sicurezza; l’idea era quella di creare ma struttura che consentisse ai vari computer di continuare a comunicare tra loro anche nel caso che una parte di essi venisse resa inutilizzabile da malfunzionamenti casuali o da attacchi nemici. 1 fattori chiave per raggiungere questo risultato erano il decentramento e l’indipendenza dei computer facenti parte la rete: nessun computer avrebbe dovuto rivestire un ruolo fondamentale nello smistamento dei dati: ciascuno di essi doveva essere in grado di instradare correttamente le informazioni in arrivo e, inoltre, i dati in transito dovevano contenere tutti le informazioni necessarie al loro corretto recapito. In parole povere, se anche uno o più segmenti della rete fossero stati distrutti improvvisamente, i dati avrebbero raggiunto automaticarnente altri computer e da lì trasmessi al destinatario senza perdersi nel nulla. In seguito a vari esperimenti e correzioni, quindi, si arrivò alla creazione di una rete militare chiamata ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network), che raggiunse lo scopo prefissato con l’invenzione e l’applicazione di uno standard di comunicazione dati chiamato TCP/IP (Transmission Control Protocol / Internet Protocol). TCP definisce il formato nel quale i dati da trasmettere devono essere convertiti, mentre IP si occupa di stabilire in quale modo devono essere trasmessi. TCP/IP é basato su un metodo molto semplice, paragonabile a quello utilizzato da un ufficio postale per il recapito della corrispondenza: ad ogni computer della rete viene assegnato un codice ed i dati in transito vengono riuniti in pacchetti accompagnati dai codici necessari al loro recapito, esattamente come se fossero stati inseriti in una busta sulla quale erano specificati l’indirizzo del mittente e quello del destinatario. In questo modo ogni “busta” poteva essere fatta passare attraverso vie alternative senza che andasse perduta, perché l’indirizzo del destinatario impresso su di essa garantiva che ogni sistema sapesse a chi doveva tentare di recapitarla. l!adozione di un protocollo unico garantiva, inoltre, che tutti i computer della rete potessero essere in grado di comunicare tra loro senza problemi. Questo sistema si rivelò efficace, al punto che lo standard TCP/IP cominciò ad essere adottato in tutto il mondo, anche per applicazioni diverse da quelle militari; contemporaneamente incominciarono a diffondersi sistemi operativi (UNIX) che implementavano vari metodi di gestione di piccole refi locali di computer, tra i quali sia TCPIIP che il più popolare e semplice UUCP. Grazie alla maggiore diffusione di sistemi operativi per mini e personal computer dotati di capacità di networking, gli anni ’70 furono caratterizzati dalla proliferazione di altre reti indipendenti come BITNET (Because lt’s Time Network) e USENET (Users Network): reti non commerciali, dedicate allo scambio di posta, di messaggi e conferenze. Tutte queste reti continuarono ad operare in maniera autonoma. Da questo momento in poi l’idea di una rete che collegasse i diversi centri operativi non fu solo più di carattere militare ma anche scientifico e governativo. Si crearono cosi negli anni successivi una serie infinita di reti indipendenti tra di loro; ben presto, però, fu chiara la necessità di unire le diverse reti per aumentare la capacità e le possibilità delle varie singole reti fino a che nel 1992 si arrivò alla creazione di quello che noi oggi chiamiamo internet. L’evoluzione della rete informatica sì può cosi dividere in tre principali fasi:
PRIMA FASE “la Sperimentazione”:
– Nel 1966 viene creata al Pentagono la prima rete interna.
– Nel 1969 nacque ARPANET.
– Nel 1973 il Cerf creò il TCPIIP e ARPANET cambiò nome in ARPA Internet.
– Nel 1982 ARPANET adottò il TCP/IP e venne creata CSNET.
SECONDA FASE “Internet in USA”:
– Nel 1984 venne creato il protocollo DNS (alla base di Internet per la conversione degli Hostnaine a IP e viceversa).
– 1986 Primo nodo e accesso in Italia, per la rete Arpanet al CNR di Pisa, svolto dal ricercatore Blasco Bonito.
– Nel 1989 ARPANET cessò di esistere e Internet acquistò la sua facciata di rete commerciale aperta al pubblico.
– Nel 1991 nacque il World Wide Web hypertext system (WWW) grazie a Tim Berners-Lee dei CERN in Svizzera.
TERZA FASE “Internet globale”:
– Nel 1992 nacque la società Internet, intesa come globalità di utenti che la utilizzano per le loro ricerche, i loro studi o anche come passatempo.
– Nel 1995 NSFNET cessò di esistere e ormai più del 50% degli utenti di Internet non era più USA, ma proveniva da tutto il mondo.
– Nel 1997 avvenne il primo grosso boom di Internet per gli utenti italiani.
– Nel 1999 avvenne il secondo grosso boom di Internet per gli utenti italiani, grazie alle varie società che offrivano servizi Internet Free.
Mentre stampa, radio e televisione si erano affermate come media nazionali, Internet assume come caratteristica fondante l’extraterritorialità dell’informazione. Da notare che Internet, però non è un prodotto che offre servizi centralizzati e messaggi unidirezionali come l’occhio del Grande Fratello presente nel romanzo “1984” di G. Orwell; ma piuttosto si presenta come una serie di reti di computer attraverso cui è possibile scambiare reciprocamente grandi quantità di messaggi e di dati in tempi ridotti e a costi relativamente contenuti rispetto ad altri mezzi.
dalla tesina multidisciplinare “La comunicazione dagli anni trenta ad oggi” esame di stato 2005 – Filippo Saluzzo