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Orgoglio di essere italiani
27 Gennaio 2019
Angelo Stummo
27 Gennaio 2019
di Silvia Sorrentino
Dopo l’unità d’Italia (17 marzo 1861) era necessario organizzare politicamente il nuovo Stato.
Di fronte alle forti differenze da regione a regione, sembrava normale pensare a un potere decentralizzato dando così un’ampia autonomia alle singole regioni. Vinse però, lo Stato centralizzato che adottò la linea di Cavour (morto poco tempo dopo): rispetto delle libertà costituzionali, liberismo economico (possibilità di commerciare senza dogane), accentramento amministrativo e fiscale. Lo Statuto Albertino (costituzione emanata da Carlo Alberto) si estese in tutto lo stato. La legge elettorale era basata sul censo e votava solo chi aveva almeno 25 anni, perciò i politici del nuovo Parlamento furono scelti solo dal 2% della popolazione (400 mila su 25 milioni) facendo sì che i politici non rappresentassero il popolo.
Il governo della Destra
Dal 1861 al 1876 la Destra guidò lo Stato Italiano e venne chiamata storica per l’importanza fondamentale che prese nell’organizzazione dello Stato. Essa era costituita da liberali-democratici tutti seguaci di Cavour.
La Sinistra, invece, era costituita dai democratici i quali chiedevano il suffragio universale e il decentramento amministrativo.
Organizzazione amministrativa
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Italia divisa in Comuni e Province
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il re nominava i sindaci
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A capo della Provincia c’era un prefetto (potere esecutivo)
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la moneta, i pesi, le misure e il Codice Civile e Penale (sabaudo) per tutti uguali
Il problema del bilancio
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disponibilità finanziarie scarse (detto più semplicemente niente soldi) e servivano per infrastrutture, amministrazione,esercito, scuola.
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I debiti di tutti gli stati che facevano parte della penisola italica sono stati aggiunti a quelli dello stato del Piemonte (colpito dalle guerre risorgimentali)
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il bilancio è in deficit: le uscite superano le entrate (si spende di più di quanto si guadagna)
si vendono terreni e beni (dello Stato e della Chiesa), titoli di stato, nuove tasse come quelle sul macinato (pesava sul popolo)
Nel 1875 raggiungimento del pareggio del bilancio anche grazie al ministro delle finanze Quintino Sella.
L’esercito
û nel 1861 nascono le Forze Armate Italiane (costituite principalmente da carabinieri e esercito piemontese)
û servizio di leva obbligatorio prima di 6 anni poi ridotto a 2-3 anni: i ragazzi ventenni devono partire e non possono più aiutare le famiglie, ma così relazionano maggiormente con le persone degli altri stati dovendo parlare un’unica lingua.
Scolarizzazione e lotta contro l’analfabetismo
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all’Unità d’Italia solo in Liguria, Lombardia e Piemonte il 46 % della popolazione non era analfabeta, nel resto dello stato la situazione era desolante
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diffondere la scuola, l’istruzione e la lingua italiana fu molto difficile.
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Legge Casati: scuola elementari di 4 anni gratuita
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Legge Coppino (1877): i primi due anni di elementari sono obbligatori
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scuole poco frequentate lo stesso, strutture edilizie scarse perché a carico dei comuni poveri.
Il sistema dei trasporti
Per un buon mercato nazionale occorre una buona rete ferroviaria
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dal 1860 al 1885 vengono costruiti più di 6mila km di ferrovia.
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Lo stato chiede convenzioni a grosse società come la Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali di Pietro Bastogi
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sedi di costruzioni di vagoni e binari: Napoli e Genova
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nonostante tutto l’Italia dipende dagli stati esteri perché scarseggia di materie prime come ferro e carbon fossile