27 Gennaio 2015
27 Gennaio 201931 maggio, Ondina Peteani: da Trieste ad Auschwitz
27 Gennaio 2019e la piazza a Francesco Giuseppe
Il Piccolo – 14 aprile 2015
RONCHI DEI LEGIONARI Tutto è pronto, a Ronchi dei Legionari, per le prime due cerimonie che daranno modo di intitolare due diverse zone della città a due personaggi celebri, anche se diversi da loro, del passato. Si tratta di due iniziative promosse dall’amministrazione comunale i cui dettagli saranno resi noti a breve e daranno modo di concretizzare quel programma che era stato ipotizzato già qualche mese fa. Il primo appuntamento è previsto per la giornata di sabato 25 aprile, quando la palestra polifunzionale di via Zorutti, nel rione di Vermegliano, sarà intitolata a Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia, deportata ad Auschwitz. Il percorso di Ondina Peteani iniziò con le riunioni clandestine della scuola di comunismo dove, con straordinario anticipo, fiorirono anche i valori di emancipazione femminile e di parità tra uomo e donna. A 18 anni diventò staffetta partigiana e cominciò ad affrontare le missioni più impensabili, perfino entrando a far parte di un commando speciale per l’eliminazione di un famigerato traditore: Blechi. Ondina partecipò anche alla formazione della Brigata Proletaria, quando più di 1500 operai, tutti insieme e ancora in tuta da lavoro, si avviarono verso il Carso, per unirsi alle formazioni partigiane. E’ la storia di Ronchi dei Legionari, una città che ha immolato centinaia di vittime durante la guerra di Liberazione e che si è meritata la medaglia d’argento al valor militare. Si svolgerà sabato 23 maggio, invece, la cerimonia di intitol’azione della piazzetta sorta alle spalle di villa Vicentini-Miniussi, a “Francesco Giuseppe I d’Asburgo – Lorena”. Si concretizzerà in questo modo, tra mille polemiche e altrettante perplessità, la proposta che, ne giugno del 2014, era stata avanzata dai consiglieri del Pd, Francesco Piasapia, Livio Formentin e Marina Cuzzi, i quali avevano chiesto di “omaggiare” un uomo al quale la città è legata per ragioni storiche e culturali. Un atto che avviene in occasione dei cento anni dallo scoppio della Grande Guerra e che ricorda un pezzo di storia della cittadina. «Le nostre terre – spiegano i proponenti – sono storicamente legate all’Austria di cui hanno fatto parte fino al termine della Prima guerra mondiale. E proprio nell’anno del centenario dello scoppio avvenuto dopo i fatti di Sarajevo, ci siamo collegati per dare un segno, per ricordare che la nostra cittadina è stata un crocevia della storia».(lu.pe.)