Dai Comuni alle Signorie, gli stati regionali fra 300 e 400
5 Febbraio 2023Filastrocca Alfabeto di carnevale
5 Febbraio 2023Nella seconda metà del quattrocento si crearono le condizioni per una relativa pace, che permise lo sviluppo dei principati, che favorirono gli artisti con il mecenatismo.
La pace di Lodi (1454)
Nel 1447 Venezia approfitta di una crisi di successione per attaccare Milano.
Il nuovo duca, Francesco Sforza, riuscì però ad ottenere l’appoggio di Firenze, costringendo Venezia alla pace (1454).
Milano, Venezia, Firenze, Napoli e Stato pontificio, creano la Lega Italica:
Impegno a difendere unitamente l’Italia
e a mantenere l’equilibrio tra gli stati.
L’Italia dell’equilibrio
Dopo Lodi l’Italia conosce un quarantennio di relativa stabilità (1454-1494)
Non mancano tensioni legate a crisi dinastiche, al nepotismo dei papi e a tentativi espansionistici di Venezia.
Tuttavia, grazie ad un complesso gioco di alleanze variabili, l’equilibrio tra gli stati fu conservato.
Il Regno di Napoli
1458: alla morte di Alfonso, il papa Callisto III Borgia, Venezia e gli Angioini si oppongono inizialmente alla successione del figlio illegittimo Ferdinando.
L’alleanza antiaragonese si rinnova in occasione della “congiura dei baroni” una rivolta della nobiltà tra 1485 e 1486.
Gli Sforza a Milano
1466: alla morte di Francesco diviene duca Galeazzo Maria che governa in modo dispotico
e finisce vittima di una congiura dell’ aristocrazia (1476).
Il figlio, Gian Galeazzo, è in età infantile; uno dei reggenti, lo zio Ludovico detto il Moro ne approfitta per usurpare il ducato.
I Medici a Firenze
Dopo la morte di Cosimo (1464) e di Piero il Gottoso (1469) governano i fratelli Giuliano e Lorenzo (poi “il Magnifico”).
I Pazzi, avversari dei Medici, organizzano una congiura con l’appoggio di Sisto IV della Rovere e degli aragonesi (1478).
Lorenzo, sopravvissuto, resiste al papa grazie all’appoggio di Milano e Napoli.
Lo stato pontificio
Sisto IV della Rovere (1471-1484)
L’ago della bilancia
Da quel momento Lorenzo divenne il fulcro dell’equilibrio italiano:
l’alleanza Firenze-Napoli-Milano si contrappose a quella tra papa e Venezia anche nella guerra di Ferrara del 1482
e nella crisi napoletana del 1485-86.
La sua morte nel 1492 coincide con la fine dell’indipendenza politica dell’Italia (1494).
La morte di Lorenzo spartiacque di un’epoca per Guicciardini
Tale era lo stato delle cose, tali erano i fondamenti della tranquillità d’Italia, disposti e contrapesati in modo che non solo di alterazione presente non si temeva ma né si poteva facilmente congetturare da quali consigli o per quali casi o con quali armi s’avesse a muovere tanta quiete. Quando, nel mese di aprile dell’anno mille quattrocento novantadue, sopravenne la morte di Lorenzo de’ Medici; morte acerba a lui per l’età, perché morí non finiti ancora quarantaquattro anni; acerba alla patria, la quale, per la riputazione e prudenza sua e per lo ingegno attissimo a tutte le cose onorate e eccellenti, fioriva maravigliosamente di ricchezze e di tutti quegli beni e ornamenti da’ quali suole essere nelle cose umane la lunga pace accompagnata. Ma e fu morte incomodissima al resto d’Italia, cosí per l’altre operazioni le quali da lui, per la sicurtà comune, continuamente si facevano, come perché era mezzo a moderare e quasi uno freno ne’ dispareri e ne’ sospetti i quali, per diverse cagioni, tra Ferdinando e Lodovico Sforza, príncipi di ambizione e di potenza quasi pari, spesse volte nascevano. (Guicciardini, Storia d’Italia I, 2.)
Audio Lezioni di Storia medievale del prof. Gaudio
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1 Comment
Interessante questo articolo su Lorenzo De’Medici, ho visto uno sceneggiato!