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7 Agosto 2022Dopo la rivoluzione agricola, nella seconda metà del Settecento in Inghilterra ebbe luogo un altro enorme cambiamento, che chiamiamo prima rivoluzione industriale.
L’industria moderna
La prima rivoluzione industriale.
Alla base di questo fenomeno c’è:
Aumento della domanda di prodotti (per lo più tessili) dovuto all’aumento della popolazione;
Costruzione di nuove macchine per la tessitura in metallo stimolarono anche altri settori, come quello siderurgico;
il settore tessile e siderurgico richiesero nuove fonti di energia.
Insomma, le innovazioni di un settore svilupparono innovazioni anche in settori collegati.
Il settore tessile. I commerci con l’America rifornivano l’Inghilterra di cotone grezzo a basso costo, che sostituì la lana: la lana era più cara e doveva essere lavorata a mano. Numerose macchine vennero inventate nel Settecento e velocizzarono tutti i passaggi della produzione.
Industria siderurgica. Le nuove macchine erano in buona parte in metallo. Per forza di cosa anche l’industria siderurgica e quella estrattiva si svilupparono. Gli altiforni a legna furono sostituiti con quelli a coke, carbon fossile che consentiva di raggiungere temperature più alte. In pochi decenni la produzione di ghisa raddoppiò in Inghilterra.
Macchine a vapore. Le macchine vennero concentrate in stabilimenti (le fabbriche) collocati vicino inizialmente vicino fiumi, perché potessero funzionare con la forza dell’acqua. Dopo l’introduzione della macchina a vapore le fabbriche poterono sorgere ovunque. L’introduzione della macchina a vapore fu più punto più alto della rivoluzione industriale.
Perché in Inghilterra in quel periodo
Le condizioni necessarie. Perché si sviluppasse la rivoluzione industriale furono necessarie alcune condizioni, presenti in Inghilterra in quel periodo:
la domanda: la popolazione era aumentata anche grazie alla rivoluzione agricola, e pertanto era aumentata la domanda di beni, sia in Inghilterra che nelle colonie.
I capitali: le innovazioni richiedevano enormi investimenti. In Inghilterra erano presenti grandi capitali che derivavano principalmente dall’agricoltura di nuovo tipo e dal commercio internazionale nelle colonie.
La forza lavoro: con l’introduzione delle enclosures molti contadini rimasero senza lavoro, e furono impiegati nelle fabbriche, dove anche donne e bambini erano disposti a lavorare molte ore per salari bassi.
Materie prime: il cotone veniva importato dalle colonie americane, ma l’Inghilterra disponeva anche di ricche risorse del sottosuolo come carbone e ferro.
Sistema politico: un’accorta politica economica rese possibile l’estensione della rete ferroviaria e dei trasporti in generale nel secolo successivo alla scoperta della macchia a vapore.
Crescita demografica
Nel corso del ’700 la popolazione mondiale cresce da 500 a 900 milioni, quella europea da 120 a 190.
Il fenomeno si spiega nell’ambito dell’ andamento demografico preindustriale.
Da allora, tuttavia, non ci sono più state fasi di calo: a questa crescita fa seguito una rivoluzione demografica.
La nascita dell’industria
Alla fine del XVIII secolo in Inghilterra si avvia una trasformazione nella produzione industriale:
si inventano e si impiegano macchine e nuove fonti di energia;
si concentra la produzione in fabbriche di grandi dimensioni;
si produce con qualità uniforme e a basso costo.
Rivoluzione?
Non è una rivoluzione per la repentinità delle trasformazioni o per la radicalità della cesura con il passato.
Il processo è lento, ma ha conseguenze economiche e sociali di enorme portata:
relative alle strutture economiche (affermazione del capitalismo) e al modo di vivere (rapporti sociali, cultura, mentalità, ecc.).
Perché in Inghilterra?
Vi si determinano condizioni favorevoli:
capitali (da agricoltura, commerci e credito);
materie prime sul territorio (carbone, ferro) o disponibili nelle colonie (cotone);
manodopera (in seguito alla crescita demografica e alle recinzioni);
mercato (madrepatria e colonie) in espansione;
spirito imprenditoriale;
assenza di ostacoli da parte dello stato.
Innovazioni tecniche che si concentrano soprattutto nel settore tessile:
1730-33: Kay inventa la “spola volante” che velocizza la tessitura.
1764-67: Hargreaves inventa la spinning-jenny, macchina per filare a mano.
1768: Arkwright costruisce una filatrice che richiede energia non manuale.
1784: Cartwright: realizza il telaio meccanico.
La “spinning-jenny” di J. Hargreaves
Conseguenze
La meccanizzazione di una fase del processo produttivo stimola la meccanizzazione di tutte le altre.
Lo sviluppo delle macchine tessili stimola lo sviluppo di altri settori:
Le macchine realizzate con parti metalliche risultano più efficienti;
Le macchine tessili richiedono l’impiego di energia non manuale.
Altre invenzioni
Darby (padre e figlio) e Cort, utilizzano il carbone coke per ottenere il ferro da materiali ferrosi scadenti, meno costosi.
James Watt costruisce una macchina a vapore più efficiente grazie all’uso del condensatore (1781).
La forza del vapore, prima usata per le pompe delle miniere, sostituisce via via l’energia idraulica.
Conseguenze sociali
A lungo termine la rivoluzione industriale migliorò le condizioni di vita anche delle classi meno abbienti (disponibilità di prodotti a prezzi relativamente bassi).
Nei primi tempi, tuttavia le classi lavoratrici furono oggetto di un gravissimo sfruttamento, senza poter disporre di alcun tipo di tutela.
La vita degli operai
Orari di lavoro inumani (14-18 ore).
Condizioni insane (chi è malato perde il lavoro); ritmi imposti dalle macchine; disciplina ferrea.
Sfruttamento delle donne e dei bambini (sono più docili e meno pagati).
Inurbamento in quartieri degradati, alloggi malsani e sovraffollati.