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27 Gennaio 2019Relazione su “La ragazza di Bube” di Carlo Cassola di Emiliano Ventura
VITA E BIBLIOGRAFIA
Carlo Cassola nasce a Roma nel 1917 da madre toscana e padre lombardo, ma vive a lungo a Volterra. E la Toscana, in particolare la valle dell’Elsa, a divenire sua patria artistica e poetica, ed è qui che partecipa alla Resistenza.
Negli anni tra il 37 e il 40 scrive una serie di racconti brevi che dapprima sono pubblicati sulle riviste Meridiano di Roma” e Letteratura”, poi vengono raccolti in un volume dal titolo La visita”.
Dopo la pausa bellica, Cassola si dedica alla narrativa e pubblica lunghi racconti, tutti di argomento partigiano. (Baba” – I vecchi compagni” – Fausto e Anna” ). In seguito ha un allontanamento dalla tematica storica con il lungo racconto Il taglio del Bosco” (pubblicato nel 1954), dove emerge uno stile espressivo disadorno e la ricerca dell’ispirazione in fatti individuali, a volte gelosamente circoscritti. Infatti ciò lo si ritrova nella sue opere successive: ne il Soldato” (premio Salento 1958) tratta il tema della solitudine e del sentimento amoroso, nella raccolta di racconti La casa di Via Valadier” dove affronta la tematica di forti implicazioni esistenziali e su questa linea scrive La ragazza di Bube”, pubblicato nel 1960 vincitore del Premio Strega”(1960).
Tra gli altri suoi romanzi sono da ricordare: Un cuore arido”, Storia di Ada”, Monte Mario” e Il ribelle”.
Carlo Cassola muore a Montecarlo nel gennaio del 1987.
RIASSUNTO DELLOPERA
Mara, è una sedicenne che vive a Monteguidi, nella Val d’Elsa, col padre, la madre e un fratellino. Ha un fratellastro di nome Sante che fa il partigiano. Questi viene ucciso in uno scontro e, per annunciare la sua morte, arriva a casa di Mara un compagno di lotta, Bube che vuole parlare con il padre di Sante, un fervente militante comunista. L’uomo non c’è e l’incontro casuale tra Mara e Bube dà inizio alla loro storia d’amore. Da principio per Mara è un gioco”, si vanta dell’incontro e della stoffa di un paracadute che lui le ha regalato, per Bube è il bisogno di un rapporto umano diverso da quelli avuti fino ad ora. I due ragazzi si incontrano di nuovo, si scrivono, perché lui vive a Volterra, ma quando deve trasferirsi a San Donato va a parlare con il padre di Mara e la ragazza si ritrova fidanzata con lui quasi senza accorgersene.
Nel frattempo accade un fatto grave: un prete non vuole far entrare in chiesa Bube e i suoi amici partigiani. Ne nasce una discussione e arriva un maresciallo fascista che inizia a sparare all’impazzata uccidendo uno di loro. I ragazzi per vendetta lo ammazzano e Bube, detto nel gergo partigiano Il Vendicatore”, rincorre il figlio del maresciallo e lo uccide.
Il giovane non può più stare a San Donato e deve tornare a Volterra: questa volta Mara va con lui per conoscere la sua famiglia. Un altro incidente accade nell’autobus su cui viaggiano: tra i passeggeri c’è padre Cioffi, un prete fascista e Bube, incitato da molte donne, per non perdere il suo soprannome di Vendicatore”, lo picchia. Arrivata a casa del ragazzo, Mara resta sconcertata dall’aspetto trascurato della madre e della sorella, e dalla miseria in cui vivono. Qui giunge un certo Lidori che dice a Bube di nascondersi per ordine del partito dato che è ricercato per il fattaccio di San Donato. I due giovani vanno a vivere in un capanno dove Mara diventa donna, ma la loro intimità finisce presto perché Bube deve fuggire all’estero. La ragazza torna a
Monteguidi, poi si reca a Poggibonsi dove va a servizio di una famiglia. Durante un’uscita domenicale conosce Stefano, i due si innamorano, ma lei non si lascia andare a questo sentimento perché ha promesso di rimanere fedele a Bube e di aspettare il suo ritorno. Questi, espulso dalla Francia, viene arrestato alla frontiera, allora Mara dà l’addio a Stefano, torna a Monteguidi e segue tutte le fasi del processo a Bube che viene condannato a quattordici anni di reclusione. Mara è rassegnata e cambiata e nell’ultimo episodio la ritroviamo ottimista: sette anni sono passati, ne mancano altri sette, può cominciare a far progetti per quando il suo Bube uscirà di prigione.
TEMI FONDAMENTALI
Uno dei temi fondamentali del racconto è la fedeltà, in ogni significato della parola. Mara è fedele alla parola data a Bube fino alla rinuncia di un altro amore, suo padre ha una cieca fiducia nel partito comunista e rimane sempre fedele ai suoi ideali, così come Bube è fedele al suo ruolo di partigiano. La storia ha anche come tema le storture della Resistenza quando degenerò in atti di violenza e sopraffazione e l’atteggiamento incerto del partito di sinistra quando non difende Bube e lo abbandona al suo destino.
ANALISI DEL TITOLO
Il titolo del romanzo si riferisce alla protagonista. Mara, fedele alla promessa fatta al suo ragazzo, assume un ruolo definitivo per la sua esistenza e quella preposizione di” ha il valore di appartenenza”: ella sceglie di appartenere a lui, quindi è la ragazza di Bube”.
PERSONAGGI PRINCIPALI
MARA
E la protagonista del romanzo. All’inizio della storia ha sedici anni e vive in un piccolo paese di campagna della Toscana. E una giovinetta piuttosto superficiale, ha un rapporto assillante con lo specchio per spiare ansiosa” lo sviluppo del suo corpo. Si ritiene carina”, nonostante abbia i capelli ritti sulla testa a mazzetti”. Quando conosce Bube inizia per lei un cambiamento e, durante le vicende della vita che inizia ad affrontare, avviene la sua maturazione. Mara dimostra di aver raggiunto la sua maturità quando compie la scelta della sua vita: rinuncia all’amore di Stefano che le assicura un futuro senza problemi e ritorna da Bube, fedele alla promessa fattagli e perdonandogli gli errori commessi. Ora è diventata una donna capace di abbandonare il mondo dei sogni e di affrontare coraggiosamente la vita.
BUBE ( Arturo Cappellini)
E un ragazzo di diciannove anni, dal fisico magrolino, bruno, con i capelli lisci ed i baffetti”. In presenza di Mara è impacciato sia nel gestire che nel parlare, ma è istintivo e ardito quando si tratta di far la lotta contro i fascisti. Cresciuto in un umile famiglia, orfano di padre, si lascia conquistare dall’ideologia che combatte il fascismo e diventa partigiano. Nella lotta è battagliero e risoluto e questo gli vale la qualifica di Vendicatore”. La fedeltà a tali ideali lo porta ad essere aggressivo anche a guerra finita e due gravi episodi lo coinvolgono. Bube viene abbandonato al suo destino e si sente tradito dal suo partito che non lo difende. Nella sconfitta” è confortato dall’amore fedele di Mara.
STEFANO
E l’antagonista del romanzo. E un giovane che vive a Poggibonsi dove lavora come operaio in una vetreria. La sua sensibilità, il suo spirito poetico conquistano Mara che si innamora di lui e con lui si fidanza, colmando così un breve periodo di solitudine. Stefano va al concreto e parla di matrimonio e di figli e sbaglia perché questo argomento fa comprendere a Mara che il suo destino è con Bube. Lo spirito borghese” di lui emerge quando Mara, dopo pochi mesi che lo ha lasciato e dopo giuramenti di eterno amore, lo ritrova sposato con un’altra.
LUOGHI
La storia si svolge nel cuore della Toscana, nella stupenda campagna della Val d’Elsa, in piccoli centri come Monteguidi e Colle e in alcuni più grandi come Volterra e Poggibonsi. Il primo luogo chiuso che Cassola presenta è la casa di Mara, non descritta con particolarità, ma si riesce a capire che si tratta di un’abitazione contadina, povera, ma dignitosa, con una grande cucina dotata di un camino e di una finestra priva di imposte, da questo locale si accede a due camere da letto pulite e ordinate. La casa di Bube viene invece descritta con particolarità: è formata da solo due stanze, cucina e camera, mentre il gabinetto si trova per le scale, i mattoni sono mezzo rotti, le pareti sporche e macchiate d’umidità, i soffitti scrostati”. Altra casa descritta è quella elegante e ben arredata della famiglia di Poggibonsi dove Mara va a servizio. Per il resto Cassola descrive con ricchezza il paesaggio e lo identifica con ciò che in esso avviene: una natura rigogliosa e ricca di sole fa da sfondo allo sbocciare dell’amore dei due protagonisti, mentre un paesaggio notturno, nebbioso, illuminato solo dalle luci di una fabbrica, è lo scenario dove Mara trova un’alternativa alla sua storia con Bube.
TEMPO – CRONOLOGIA
La storia narrata da Cassola si svolge in un preciso periodo storico, tra il 1944 e il 1948, ossia negli anni della Resistenza contro l’occupazione delle truppe tedesche in Italia e in quelli del primo dopoguerra. Questo si desume dagli avvenimenti politici narrati, perché lo scrittore non menziona date, ed anche per le importanti votazioni per la scelta tra Repubblica e Monarchia accenna solo al giorno: 2 giugno”.
NARRATORE
Fin dalle prime pagine il narratore esterno mette a fuoco la narrazione degli avvenimenti dal punto di vista di Mara, la protagonista, quindi assume la posizione di narratore implicito. Questo viene fuori dal cambiamento di Mara, verso la sua completa maturazione, causato dalle vicende che la ragazza attraversa.
Ciò è la dimostrazione che il romanzo non è solamente sentimentale e povero di contenuto. Il narratore implicito si manifesta anche attraverso i dialoghi dei personaggi sulle storture della Resistenza degenerata in atti di violenza.
STILE
Cassola usa un linguaggio semplice, asciutto, misurato e nello stesso tempo elegante. Nelle descrizioni, spesso molto curate, di eventi, azioni, paesaggi e personaggi predomina il senso visivo. Il romanzo è ricco di dialoghi lunghi e serrati e i protagonisti usano un linguaggio consono al loro stato sociale, trattandosi di una storia raccolta attorno a umili protagonisti. Nello stendere l’ultima parte del romanzo, quella inerente agli esiti del processo a Bube, lo scrittore tiene in sospeso il lettore con la tecnica dello stacco temporale” , usando brevi narrazioni che evidenziano Mara nella sua orgogliosa solitudine.
DESTINAZIONE ROMANZO E BREVE VALUTAZIONE
Questo romanzo non ha una destinazione precisa, può essere letto da gente di ogni età, perché è un intreccio di amore e politica, e l’autore sottolinea con questa storia il significato della vita che è una catena di dolori, delusioni, disperazioni, ma anche di piccole gioie, speranze, coraggio e fedeltà.
Per me è stato un piacere leggerlo, anche se a volte mi ha dato una sensazione di malinconia. Ho subito il fascino del personaggio di Mara che non abbandona al destino il suo Bube in difficoltà e che mi ha fatto capire quanto sia importante la legge” della fedeltà. Altro fattore che mi ha coinvolto è che si parla del movimento glorioso della Resistenza, del coraggio dei Partigiani e della lotta contro il Fascismo, dittatura da condannare come tutte le altre che affliggono l’umanità.