L’etica della comunicazione – di Laura Alberico
2 Giugno 2014LA RESTAURAZIONE – il Congresso di Vienna
2 Giugno 2014La rivoluzione industriale diede inizio all’età contemporanea
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
- – La rivoluzione industriale diede inizio all’età contemporanea
» il fenomeno prese avvio in Inghilterra tra la fine del ‘700 e l’800
» il termine “rivoluzione” implica sia la radicalità dei mutamenti sia la loro rapidità. La rivoluzione
industriale non è tale per la sua rapidità, ma soprattutto per il suo carattere irreversibile e radicale
» fase di sviluppo economico senza precedenti
» passaggio da un’economia agricolo-artigianale a un’economia industriale fondata sulla fabbrica
» si affermò con differenti modalità anche nel continente europeo
» avviò la trasformazione dell’organizzazione sociale, i sistemi politici, i modelli culturali
» formazione di nuovi strati sociali (classe operaia e ceti medi)
» diffusione del sistema di fabbrica e delle macchine: diffusione dell’industria a scapito dell’agricoltura
» nei paesi industrializzati c’è l’uscita dalla penuria alimentare e dalla povertà (permise il benessere)
» nuova mentalità, dominata dall’ideologia del progresso, dalla disponibilità dal mutamento
I CARATTERI DELL’INGHILTERRA PREINDUSTRIALE
- – Perché si verificò inizialmente in Inghilterra e quali fattori concorsero a determinarla?
- sviluppo del commercio
» nella prima metà del ?700 il commercio inglese rafforzò le sue posizioni su scala mondiale
» riduzione dei rischi del commercio oltremare » aumento dei profitti
» promozione della libera iniziativa: Londra sviluppò una rete di servizi di credito e assicurativi,
diventando così centro dei traffici e capitale finanziaria di tutta Europa
» il controllo del mercato internazionale fornì alle manifatture britanniche la possibilità di un rapido e
poco costoso approvvigionamento di cotone grezzo: materia prima alla nascita dell’industria tessile
- attitudine al rischio
» lo sviluppo commerciale favorì la formazione di operatori economici di mentalità imprenditoriale, di
disponibilità al rischio, di spirito d’iniziativa (indispensabile per sostenere una crescita economica)
» le altre potenze avevano un ramo del commercio affidato alle grandi compagnie privilegiate a cui lo
Stato affidava il potere economico, escludendo così la partecipazione di altri
- caratteristiche dell’agricoltura
» l’attività economica prevalente era l’agricoltura (80% degli abitanti lavoratori abitava nei campi)
» le attività industriali erano organizzate su scala domestica, l’unità di produzione era la famiglia
» il mercato era molto ristretto (gran parte del prodotto era destinato all’autoconsumo) a base locale o
regionale » gli scambi erano precari anche per la scarsità delle vie di comunicazione interne
» la crescita economica si scontrava con il ridotto rendimento delle fonti disponibili
» nel ?700 l’assetto proprietario e le strutture produttive agricole subirono un cambiamento tanto
profondo da generare una rivoluzione agricola
» costituzione di ampie attività di produzione basate sul lavoro di salariati agricoli
» piccoli proprietari/contadini autonomi andarono diminuendo, sostituiti dal nuovo ceto dei braccianti
» fenomeno delle enclosures = privatizzazione delle terre comuni e di uso civico
» favorisce la diminuzione dei piccoli proprietari
» con la riduzione delle opportunità per i piccoli proprietari ed i contadini autonomi favorisce il
massiccio esodo dalle campagne, che consente lo sviluppo del proletariato industriale
» l’agricoltura non è più finalizzata ad un autoconsumo ma ad un reddito » creazione di una classe di
grandi proprietari terrieri di stampo capitalista
» introduzione di nuove tecniche agricole (accessibili solo ai medi/grandi proprietari terrieri)
» adozione di nuovi sistemi di rotazione » aumento della produttività
» la crescita dei mercati agricoli promossero il mercato interno, che si rivelerà fonte di domanda per i
prodotti inglesi durante le guerre contro la Francia agli inizi dell’800, quando il commercio europeo
fu rallentato dal blocco continentale imposto da Napoleone Bonaparte
» miglioramento delle vie di comunicazione (nuovi sistemi di pavimentazione, istituzione dei pedaggi)
» espansione dei canali navigabili per cui si svolse il trasporto di materiali pesanti (carbone e ferro) la
cui disponibilità determinò le prime fasi della rivoluzione industriale
- rivoluzione demografica: incremento della popolazione
» si verifica in tutta Europa nel ?700, ma l’Inghilterra è il caso più significativo (6 » 14 milioni)
» aumento notevole della natalità (abbassamento dell’età di matrimonio e aumento dei matrimoni)
» matrimoni favoriti da raccolti favorevoli e quindi una maggiore disponibilità alimentare
» la rivoluzione agricola sopperì al fabbisogno alimentare di una popolazione in crescita
» diminuzione della mortalità per un maggiore benessere
» aumento della popolazione permise la crescita dell’economia rendendo disponibile una manodopera
numerosa e quindi a basso costo; divenne sempre più dipendente dal mercato (esce dall’autoconsumo)
» la grande richiesta di lavoro fa accettare anche meno soldi all’operaio pur di avere un posto
» creazione di un nuovo ceto = il proletariato (chiamato così perché la sua unica ricchezza era la
propria capacità lavorativa e la possibilità di riproduzione, la “prole” )
- stabilità politica e dinamismo sociale
» rafforzamento del ruolo del Parlamento
» vivacità della società civile: la società inglese era più colta e dinamica di quelle continentali, aperta
alle innovazioni, con forte spirito pragmatico » queste condizione favorirono il decollo industriale
» le innovazioni tecnologiche e la loro introduzione nel sistema di fabbrica furono i veri elementi di
rottura che segnarono il vero e proprio avvio della rivoluzione industriale
IL PROGRESSO TECNOLOGICO
- – Invenzioni e innovazioni
» invenzione= scoperta di una determinata tecnica, che fine a se stessa non genera cambiamento
» innovazione= applicazione di un’invenzione, quindi la sua diffusione, che determina il cambiamento
» il rapido succedersi di nuove invenzione determinò la trasformazione economica
» rapporto temporale tra invenzione ed innovazione: dopo la scoperta di qualcosa di nuovo, il suo
inserimento nel processo produttivo e lo sviluppo della produzione implica tempo affinché ci sia un
cambiamento considerabile nel processo di industrializzazione » è l’innovazione che è determinante
» è lo stesso processo di industrializzazione a porre delle esigenze che determinano l’introduzione di nuove
tecniche nel processo produttivo » fase segnata da un flusso continuo e concatenato di innovazioni
» idea di progresso come evento necessario + immagine del mondo come realtà in trasformazione
» l’800 è il secolo del progresso e del positivismo (illusione che al progresso scientifico debba seguire
necessariamente un progresso umano » smentito poi dall’uso della scienza nelle guerre mondiali)
» viene istituito l’ufficio brevetti, dove si depositava gli schemi delle proprie invenzioni per avere la
garanzia della segretezza ed assicurare il primato all’inventore
» settori principalmente interessati: macchine utensili, della generazione di forza motrice, dell’estrazione e
lavorazione di materie prime (in particolare il carbone ed il ferro)
- – Innovazioni nell’industria tessile
» prima la tessitrice intrecciava i fili con una spoletta » lavoro molto lungo, prodotto molto pregiato
» 1733, John Kay: invenzione della navetta volante che rese possibile un migliore rendimento del telaio
» stimolò altre invenzioni per migliorare la produttività » questo movimento è il propulsore dell’800
» 1765, James Hargreaves inventò la jenny
» 1769 invenzione del filatoio idraulico
» nel 1779 l’invenzione del filatoio mule consentì il passaggio alla completa meccanizzazione della filatura
» l’invenzione del telaio meccanico superò lo squilibrio tra l’eccesso di filati e la sua capacità produttiva
- – La macchina a vapore
» prima l’energia per far muovere le macchine era fornita da ruote idrauliche installate lungo i fiumi
» per questo le fabbriche si chiamavano mills (“mulini” ), ma la limitata disponibilità di energia idrica
limitava la dislocazione delle fabbriche alla presenza dei corsi d’acqua
» si usò il vapore come forza motrice » prime macchine a vapore brevettate da James Watt nel 1769
» era più conveniente usare una forza motrice costante alimentata da un combustibile(il carbone, di cui
l’Inghilterra possedeva ricchi giacimenti) » vapore e carbone divennero gli strumenti del progresso
» le innovazioni non furono il risultato di una ricerca scientifica, ma soluzioni pratiche a problemi concreti
» gli inventori non furono uomini di scienza ma di varia estrazione culturale e sociale
- – L’industria del cotone e della lana
» fu la prima area industriale che per prima si avvalse dei mutamenti delle tecniche abbassando così i costi
ed i tempi di produzione per un aumento esponenziale della produttività (meno necessità di manodopera)
» questo è permesso dalla mancanza di precedenti tradizioni e quindi di resistenze alla novità (l’industria
del cotone era quasi totalmente mancante in Inghilterra, molto sviluppata quella della lana)
» fu la prima industria che diede il via al nuovo sistema di produzione basato sulla fabbrica
» ragioni dello sviluppo dell’industria del cotone
- la mancanza di tradizioni consolidate permise di assorbire con minori resistenze le nuove tecnologie
- maggiore disponibilità di materia prima per l’espansione commerciale ed i rapporti con le colonie
- impianti per l’industria cotoniera erano a costo limitato anche se fortemente innovativi
» non richiedeva grandi investimenti iniziali ma assicurava proficua rendita
- ampia disponibilità di manodopera di cui non era necessaria una specializzazione
» col crescere della disponibilità della manodopera, ne diminuiva il costo per i proprietari
» possibilità si assumere anche donne e bambini (con loro il costo si abbassava ancora)
» il risparmio sulla manodopera permetteva di abbassare i costi dei prodotti, venduti a prezzi sempre
più convenienti, tali da consentire l’acquisto da parte dei gruppi di popolazione a basso reddito
» incentivò il consumo da parte di settori sociali con maggiori disponibilità economiche
- – L’industria del ferro
» è un’industria di base perché legata alla produzione in altri settori industriali (es: telai meccanici)
» industria siderurgica attraversò una rapida espansione, coincise con la fase di industrializzazione
» l’industria siderurgica riuscì a far fronte ad una domanda enorme introducendo nuove tecnologie
» aveva subito una crisi prolungata per la scadente qualità del minerale di ferro inglese
» il combustibile usato era il carbone di legna, però in via di progressivo esaurimento per la crescente
richiesta del legname per uso abitativo ed industriale » riduzione delle foreste determinata anche
dall’aumento demografico (necessità di più spazio abitabile) e dallo sviluppo dell’agricoltura
» tentativi di sostituire il carbone di legna con il coke prodotto dalla distillazione del carbone fossile
(risorsa ampiamente reperibile nel sottosuolo inglese), che aveva combustione troppo lenta e incompleta
» il ferro invece era troppo ricco di impurità e la sua raffinazione richiedeva un processo molto complicato
» aumentò l’importazione del ferro dalla Svezia (più puro) » stagnazione dell’industria siderurgica
» la macchina a vapore ed il sistema di Henry Cort mutarono totalmente la situazione permettendo la
produzione di ghisa (lega del ferro e del carbonio prodotta dalla raffinazione del ferro negli altiforni)
» abbattimento dei costi di produzione » dal 1812l’Inghilterra diventò un paese di esportazione
» il ferro assunse il simbolo di una nuova civiltà della macchina e si affermò nell’edilizia pubblica e
abitativa per le sue caratteristiche fisiche, per la convenienza del materiale, per il suo valore simbolico
» 1851: costruzione del Crystal Palace per l’Esposizione universale di Londra
LA FABBRICA E LE TRASFORMAZIONI DELLA SOCIETA’
- – La divisione de lavoro
» il sistema di fabbrica sconvolse i metodi di produzione e le forme di organizzazione del lavoro
» l’attività lavorativa prima si svolgeva nelle botteghe artigiane, sottoposte ai regolamenti restrittivi
delle corporazioni, con un metodo di produzione prevalentemente a domicilio
» il lavoratore divenne da libero professionista un operaio salariato(presta la sua opera alle dipendenze del
padrone in cambio di una somma di denaro giornaliera, il «salario»; non possiede che la sua capacità di
lavorare, non sono proprietari degli strumenti e non consumano i prodotti, come avveniva prima)
» vengono abbandonate tutte le attività di impresa familiare, in particolare quella agricola
» crescente divisione del lavoro per ottimizzare i tempi ed aumentare la produttività (l’artigianato impiega
tempi molto più lunghi ed i prodotti sono di qualità inferiore » macchine sono più precise)
» gli operai eseguono un solo passaggio della produzione (l’artigiano si occupava dell’intero processo)
» non è necessaria una particolare specializzazione (si tratta di far funzionare dei macchinari), mentre
l’artigiano era un lavoratore specializzato » si perde il gusto della personalizzazione del lavoro (l’operaio
era ridotto ad essere semplicemente una mano che controllava il lavoro delle macchine)
» il lavoro era controllato nel luogo (doveva essere svolto in una fabbrica) e nel tempo (c’erano dei precisi
orari di lavoro da rispettare, spesso molto duri) » iniziare, sostare, smettere il lavoro all’unisono
» il lavoratori erano a contatto con una schiera numerosa di colleghi(diverso dalle botteghe)
» il loro lavoro veniva controllato da sorveglianti che avevano mezzi di coercizione morale, pecuniaria e a
volte anche fisica » la fabbrica diventa un nuovo genere di prigione
- – La città ed il mercato del lavoro
» il sistema di fabbrica trasformò l’organizzazione territoriale del lavoro e ridisegnò l’immagine
topografica ed architettonica della città
» si concentrò nei centri urbani, che crebbero
» la campagna circostante modificava la sua estensione e le sue colture per una popolazione in aumento
» formazione del proletariato industriale fu lenta e complessa: è riduttivo pensare ad un fenomeno di esodo
di massa dalle campagne verso la città perché anche la popolazione extraurbana aumentò, rendendo
l’esodo meno improvviso, con un impatto minore sulla popolazione
- – Trasformazione delle condizioni di vita
» il sistema di fabbrica impose condizioni molto gravose che prevedevano fra le 12 e le 16 ore giornaliere
» la semplificazione del processo produttivo rese possibile l’impiego di donne e bambini (assenza di lavoro
fisico) sottoposti a duro sfruttamento(la loro paga era molto bassa)
» la condizione operaia era caratterizzata dalla precarietà del posto di lavoro
» problemi nel processo di inurbamento: gli operai erano costretti ad abitare in quartieria loro dedicati,
caratterizzati da sovraffollamento, precarietà delle condizioni igieniche, alimentazione povera
- – I luddisti
» fra i lavoranti a domicilio e gli artigiani si diffuse il luddismo (1° manifestazione di opposizione sociale)
» prese il nome dal leggendario tessitorie Ned Ludd, che distrusse un telaio
» movimento organizzato in bande di guerriglia segrete finalizzate alla distruzione delle macchine
» vedevano nelle macchine la causa principale della disoccupazione e dei bassi salari
» rifiuto del nuovo ordinamento della produzione e delle nuove condizioni di vita
» reazione della legislazione penale inglese: dura contro ogni qualsiasi forma di organizzazione, di
sciopero, di rivendicazioni salariali + introduzione della pena di morte per i luddisti
SVILUPPO NELL’EUROPA CONTINENTALE
- – L’economia dell’Europa continentale
» il nuovo sistema produttivo si diffuse a partire dal 1830
» il quadro economico europeo è contraddittorio, diverso a seconda di zone specifiche
» l’Europa preindustriale non presenta segni di rottura con il sistema dell’ancien regime
» l’economia era essenzialmente agricola (ancora tecnicamente arretrata) » macchine agricole sconosciute
» principali cambiamenti » aratri capaci di scendere più in profondità nel terreno
» sistemi più razionali di rotazione delle colture (perfezionamento tecniche note)
» estensione delle colture: consentono integrazione tra agricoltura ed allevamento
- – Barriere doganali
» arretratezza legata non sol a fattori tecnici, ma anche alla ristrettezza e alla frammentazione del mercato
» i trasporti erano lenti e ostacolati dalla presenza di barriere doganali anche tra Stato e Stato (es: Italia)
» le dogane impedivano un mercato mondiale, o anche solo nazionale
- – Carestie
» ci furono due gravi carestie che aggravarono questa situazione, causate da cattivi raccolti
- quella del 1816-17
- quella del 1846-47provocata dal diffondersi di una malattia della patata che era diventata la principale base dell’alimentazione (come in Irlanda, dove la carestia fu durissima)
- – Aumento della popolazione (fattore di progresso)
» popolazione aumenta del 50% » si inseriva in una tendenza cominciata dal ?700 (si protrarrà fino al ?900)
» calo della mortalità: sintomo del progresso economico e civile e del continuo ampliamento del mercato
» la produzione agricola andò crescendo, tranne che nei periodi di crisi
- – Progresso scientifico-tecnologico
» fu un altro fattore di crescita della società europea
» si verificarono numerose e significative scoperte (es: la termodinamica, il calcolo delle probabilità, gli
studi sui campi magnetici, la chimica organica) che produssero rilevanti effetti pratici
» novità più rivoluzionaria: uso della macchina a vapore come strumento di locomozione e di trasporto
» 1803: costruzione della prima nave a vapore, mentre in Inghilterra furono costruite le prime locomotive
» nacque dall’esigenza di trasportare quantità sempre maggiori di carbone dalle miniere
» poi venne l’idea di far viaggiare i vagoni su rotaie fisse di metallo
» il risparmio rispetto al trasporto sui carri incoraggiò gli imprenditori nonostante gli investimenti elevati
ma necessari per la costruzione di linee ferroviarie
- – La costruzione di una rete ferroviaria
» 1830-50: in Gran Bretagna furono costruiti 11.000 km di ferrovie, poi cominciarono gli altri paesi
» la costruzione in Europa avvenne a ritmi più lenti e in quantità meno significative
» solo dopo il 1850 ci fu il boom su scala europea
» la locomotiva e la ferrovia divennero il simbolo del progresso per le velocità, lo sconvolgimento
traumatico che introducevano nel paesaggio rurale
» stimolò la produzione delle industrie siderurgiche e meccaniche
L’INDUSTRIALIZZAZIONE NELL’EUROPA CENTRALE
- – Ristrettezza degli investimenti
» l’affermazione dell’industria moderna fu lenta e difficile all’inizio dell’800
» i capitali, già scarsi, si indirizzavano prevalentemente verso gli investimenti nella terra, tradizionalmente
ritenuti più sicuri » gli investimenti nei macchinari avevano rischi molto più elevati
» il sistema bancario era poco sviluppato
» il basso livello dei prezzi riduceva il profitto
» il tenore di vita della maggior parte della popolazione era inferiore che in Inghilterra e questo limitava la
capacità di assorbimento dei prodotti industriali
» la produzione manifatturiera ed il lavoro a domicilio sembrava più sicura e più economica
- – Primi centri industriali
» nel settore tessile e meccanico, iniziano ad esserci alcuni nuclei di industria moderna, dopo il 1815
» solo in alcune zone (ricchezza del sottosuolo, disponibilità di energia idrica, principale forza motrice,
vicinanza ai mercati dei grandi centri urbani, determinate condizioni politico-sociali)
» la più vasta si estende dalla Manica alle Alpi svizzere, poi si ampliò gradualmente
- – Belgio
» grazie ai suoi stretti rapporti con l’Inghilterra e alla ricchezza dei suoi giacimenti carboniferi acquistò un
primato in campo industriale
- – Francia
» era lo Stato più popoloso dopo la Russia, il più ricco dopo la Gran Bretagna, vantava un alto livello
scientifico e tecnologico, aveva un’industria manifatturiera sviluppata
» pur partendo da una posizione di vantaggio ebbe una crescita più lenta
» a impedire un decollo più rapido fu la struttura della società rurale francese caratterizzata da una diffusa
piccola e media proprietà contadina che teneva legati alla terra capitali e forza-lavoro
- – Confederazione germanica
» il processo fu ancora più difficile per lo scarso numero di macchine a vapore, per l’arretratezza della
produzione del ferro e del carbone, per il ritardo nel settore tessile
» premesse per lo sviluppo: creazione di una lega doganale, costruzione di linee ferroviarie, sviluppo
dell’istruzione superiore, si afferma una scuola scientifica
- – Impero asburgico
» esistevano nuclei di sviluppo industriale
» condizioni favorevoli: amministrazione efficiente, rete stradale, discreto livello d’istruzione
» sviluppo ostacolato dallo strapotere delle aristocrazie terriere e dalle barriere doganali
» al di fuori di questi paesi l’industria moderna era sconosciuta
» l’Italia e la Russia si introdussero in grave ritardo a questo sviluppo
SALARIATI CONTRO IMPRENDITORI
- – Nuovo antagonismo
» trasformazioni nella struttura sociale sono conseguenti alla diffusione dell’industria
» al concetto di ceto si sostituì quello di classe, definito in rapporto al ruolo svolto nel processo produttivo
» antagonismo fondamentale fu tra borghesia (proprietaria dei mezzi di produzione) e proletariato (chi non
ha altra ricchezza che la sua prole, per i latini erano i nullatenenti, all’ultimo gradino della società)
» precedentemente l’antagonismo era tra aristocrazia e popolo
- – Il confronto sociale in Inghilterra
» nell’Europa continentale questo dualismo era oscurato dalla prevalenza di altre figure sociali
» in Gran Bretagna la borghesia svolgeva una funzione di primo piano
» in alcune città industriali la massa operaia era sempre più numerosa e agguerrita
» le condizioni di vita dei lavoratori erano estremamente disagiate
- – Le Trade Unions
» da questo derivava l’impulso delle classi dirigenti di farsi carico degli aspetti più gravi
» anni ’30-40: furono promulgate delle leggi sociali in favore dei lavoratori
» spinta degli operai ad associarsi tra loro e a ribellarsi, tendenza favorita dal fatto di lavorare in grandi
unità produttive e di vivere a stretto contatto gli uni con gli altri favorendo la circolazione di idee
» i primi episodi di ribellione furono i luddisti
» negli anni ’20, guidati da leader democratico-radicali, avevano iniziato con forme di agitazione pacifica
(manifesti, comizi, scioperi) in cui si mescolavano rivendicazioni economiche e politiche
» chiedono l’abrogazione delle leggi che dichiarano illegali le associazioni fra lavoratori e gli scioperi
» 1824: successo grazie alla legge che legalizza le associazioni operaie » nascono le prime Trade Unions
» nei paesi dell’Europa continentale il processo di formazione del proletariato è più lento
- – La questione operaia
» anche nei paesi più ritardati la questione operaia venne imponendosi
» l’addensarsi di masse proletarie suscitava preoccupazioni igenico-sanitarie, timori per l’ordine pubblico
» anche reazioni moralistiche (nelle periferie operaie dilagavano criminalità, prostituzione, alcolismo)
» si diffonde nei ceti urbani benestanti l’equazione fra classi lavoratrici e «classi pericolose»
» però c’era chi individuava nel proletariato la vittima di un ordine sociale ingiusto, quindi la protagonista
di un possibile nuovo processo rivoluzionario