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10 Marzo 2019La follia
10 Marzo 2019La Guerra d’Etiopia, nota anche come Seconda Guerra Italo-Etiopica, è stata un conflitto che ebbe luogo tra l’Italia e l’Etiopia tra il 1935 e il 1936. Questo conflitto è spesso chiamato anche “Guerra Abissino-Italiana” perché l’Etiopia era precedentemente conosciuta come Abissinia.
La guerra fu scatenata dall’aggressione italiana guidata dal regime fascista di Benito Mussolini. L’Italia mirava a conquistare l’Etiopia per stabilire un impero coloniale e per vendicare la sconfitta subita in Etiopia nel 1896 nella Battaglia di Adua.
L’Etiopia, sotto la guida dell’imperatore Haile Selassie, cercò di resistere all’occupazione italiana, ma le forze etiopi furono inferiori in termini di tecnologia e organizzazione militare rispetto alle forze italiane. L’Italia utilizzò anche armi chimiche durante il conflitto. Nel maggio 1936, le truppe italiane occuparono la capitale etiope, Addis Abeba, ponendo fine al conflitto.
La Guerra d’Etiopia fu una delle prime manifestazioni di aggressione e aggressività degli stati fascisti prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. La Società delle Nazioni condannò l’aggressione italiana, ma le sanzioni applicate furono inefficaci nel prevenire la rapida occupazione italiana dell’Etiopia. La guerra ebbe conseguenze significative sia per l’Etiopia che per l’Italia e contribuì al clima di tensione che portò alla Seconda Guerra Mondiale.
I motivi per cui Mussolini voleva occupare i territori etiopi erano due:
- Creare un impero coloniale per avvicinare l’Italia alle altre potenze europee
- Vendicare la sconfitta del 1896 nella battaglia di Adua
Il 3 ottobre 1935 100.000 soldati italiani ed un considerevole numero di Ascari del RCTC d’Eritrea, sotto il comando del maresciallo Emilio De Bono.
Il 6 ottobre, tre corpi d’armata italiani occuparono Adua.
Una delle prime decisioni assunte da De Bono sul territorio abissino conquistato fu la liberazione degli schiavi e l’abolizione della schiavitù il 14 ottobre 1935.
Contemporaneamente all’inizio della campagna nel nord, un contingente comandato dal generale Rodolfo Graziani avanzò dalla Somalia Italiana sul fronte sud e, in una ventina di giorni, occupò i presidi etiopi di Dolo, Ualaddaie, Bur Dodi e Dagnarei, incontrando deboli resistenze. Fu in questo settore, nell’occasione di uno scontro contro le truppe di ras Destà, che vennero usati per la prima volta i gas asfissianti
La guerra proseguì con fasi altalenanti, e spesso gli italiani dovettero subire efficaci azioni di guerriglia da parte degli etiopi, che ben conoscevano il territorio, e quindi tendevano trappole mortali.
Comunque, la superiorità numerica e tecnologica dell’esercito italiano alla lunga ebbe la meglio sulla resistenza locale.
Il 7 maggio del 1936, Mussolini dichiara l’Italia un impero e nomina Vittorio Emanuele III imperatore
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