San Luigi dei Francesi a Roma
13 Giugno 2023La signoria dei Medici
15 Giugno 2023Dopo i governi della sinistra storica, l’adozione di una politica repressiva causò un inasprirsi delle tensioni sociali, che sfociarono nell’attentato al re Umberto I
La fine dei governi Crispi
L’imperatore d’Etiopia Menelik II rinuncia al protettorato dell’Italia, per cui scoppiò una guerra sanguinosa.
Nel 1896 ad Adua 16.000 italiani sono sconfitti da 70.000 abissini. Crispi è costretto alle dimissioni.
La crisi di fine secolo
Il successore di Crispi, Di Rudinì, chiude la guerra in Africa ma continua nella repressione delle “forze eversive”.
L’agitazione sociale cresce in tutta Italia anche per la cattiva congiuntura economica.
Nel 1898 a Milano i dimostranti sono dispersi a cannonate dal Generale Beccaris, seguono arresti e processi.
La riconoscenza del Re al Generale Bava Beccaris
Roma, addì 6 giugno 1898 – ore 21,20
Ho preso in esame la proposta delle ricompense presentatemi dal Ministro della Guerra a favore delle truppe da lei dipendenti e col darvi la mia approvazione fui lieto e orgoglioso di onorare la virtù di disciplina, abnegazione e valore di cui esse offersero mirabile esempio. A Lei poi personalmente volli conferire di motu proprio la croce di Grand’Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia, per rimeritare il grande servizio che Ella rese alle istituzioni ed alla civiltà e perché Le attesti col mio affetto la riconoscenza mia e della Patria.
Umberto
“Ritorniamo allo Statuto”
Appoggiando i conservatori che reclamano un governo forte in mano al re, Umberto chiama al governo il generale Pelloux che emana leggi liberticide.
Radicali e socialisti reagiscono con l’ostruzionismo e sono premiati dall’elettorato nelle elezioni del 1900.
Pelloux è liquidato, ma Umberto I è ucciso a Monza dall’anarchico Bresci.
Beltrame, L’assassinio del re Umberto I (Monza, 29 luglio 1900) disegno di copertina de La Domenica del Corriere del 6 agosto 1900
L’età giolittiana
Il nuovo re, Vittorio Emanuele III (1900-1946) rinuncia alla repressione e chiama al governo il liberale di sinistra Zanardelli, principale autore del Codice Civile del 1889.
Zanardelli visitò la Basilicata, in evidente stato di depressione, e fece delle leggi per risollevare il sud arretrato.
Il delicato ministero degli interni è occupato da Giovanni Giolitti, che, dopo le dimissioni di Zanardelli per motivi di salute (1903), sarà il nuovo capo del governo.