La logica hegeliana
16 Novembre 2024La violenza contro i docenti rappresenta una piaga nel sistema scolastico. Le misure adottate nel marzo di quest’anno, tra cui la creazione di un osservatorio nazionale, campagne di sensibilizzazione per studenti e famiglie, e l’inasprimento delle pene, affrontano il sintomo senza ricercare le cause profonde.
Questi interventi innalzano una barriera a difesa dell’attuale organizzazione scolastica, senza mettere in discussione un assetto ormai superato. La visione statica della scuola, centrata sulla trasmissione del sapere e sostenuta dai libri di testo, appare anacronistica in un contesto caratterizzato da cambiamenti culturali e crescente dilatazione dei problemi.
La normativa, da tempo, indica chiaramente un’altra direzione. Si pensi alla legge 12/2020: richiama l’importanza di sviluppare competenze e capacità attraverso conoscenze e abilità. Questo approccio richiede il superamento dell’individualismo del singolo docente, affidando al Consiglio di Classe il compito di coordinare gli insegnamenti e garantire l’efficacia del servizio.
Efficacia è la parola chiave. Essa rappresenta il grado di aderenza tra gli esiti scolastici e le finalità formative, configurandosi come il terreno d’incontro tra la scuola e l’utenza. Fondamentale, in questo quadro, è il ruolo del Consiglio di Istituto, che, con la partecipazione di genitori e studenti, deve elaborare e adottare gli obiettivi formativi, da esprimere in forma osservabile e misurabile.
In conclusione, la protezione dei docenti non può prescindere dal previsto adeguamento strutturale che metta al centro l’efficacia del servizio scolastico, il coordinamento tra gli insegnamenti e il coinvolgimento dell’intera comunità scolastica, supportato da un sistema informativo adeguato.
Un esempio di gestione scolastica conforme alla legge è in rete: “Un approccio scientifico alla riforma della scuola”.