Tema svolto di Marcos Cappato su Ser Ciappelletto di Boccaccio
11 Febbraio 2020Schema dell’Inferno dantesco
19 Febbraio 2020La trentaduenne viceministra dell’istruzione Anna Ascani ha pubblicato “Senza Maestri. Storia di una generazione fragile” . E’ un processo alla scuola, incapace di “Educare al diritto alla fragilità” che “è uno dei compiti più delicati e urgenti del nostro tempo” .
“Siamo una generazione senza maestri, piena di insegnanti o aspiranti tali, ma senza qualcuno che abbia la pazienza e la voglia di indicarci una strada, un modo per dar forma alla nostra vita, una via per comprendere …” ; ” circondata da aspiranti in-segnanti che pretendono di inculcare verità di ogni genere, collocandosi al di sopra della condizione di fragilità e fallibilità che a noi, giovani, si rivela invece in tutta la sua chiarezza” .
L’inefficacia educativa dell’istituzione scuola è enunciata, ma non sviluppata; non è stata neppure indicata la direzione da seguire per il suo superamento. Il racconto di una significativa esperienza liceale, vissuta dall’autrice, poteva essere sfruttato per individuare una via d’uscita. Scrive, infatti, che grazie a quell’attività didattica “Ha imparato ad amare la filosofia, e a capire quale sarebbe stata la sua strada. Quella lezione le è servita più di dieci ore di spiegazione” .
Si trattava di una tipica attività di “Debating society” : due gruppi si confrontavano su un tema, assumendo punti di vista contrapposti. Un’attività finalizzata al potenziamento delle competenze argomentative.
“Amare” è la parola chiave, il cui contenuto è ampio e variegato: riguarda la motivazione, il coinvolgimento, la passione, la speculazione.. un concetto che supera l’adesione e la rielaborazione dei contenuti della lezione cattedratica 10 a 1.
Sintetizzando: partecipazione VS consumo di prodotti finiti. Da un lato l’attività muove e si sviluppa dall’esperienza degli studenti, dall’altro lato il flusso è unidirezionale, discendente, intransitivo, indipendente dal vissuto.
Ecco una delle origini della fragilità: l’adesione a contenuti non attinenti alla cultura dei giovani. Una separatezza che genera insicurezza, disorientamento, confusione, indifferenza, rifiuto.
Eppure le disposizioni sul governo della scuola sono chiare: tutti gli insegnamenti, coordinati, devono facilitare l’evoluzione delle potenzialità degli studenti, potenzialità che si manifestano sotto forma di competenze. La crescita integrale della persona umana è il traguardo: ha sostituito la trasmissione del sapere. Si richiamano, tra le tante norme in materia, i programmi della scuola media del 79, proprio quelli praticati dalla generazione degli anni ottanta; essi dispongono: “Nella loro differenziata specificità le discipline sono, dunque, strumento e occasione per uno sviluppo unitario, ma articolato e ricco, di funzioni, conoscenze, capacità e orientamenti indispensabili alla maturazione di persone responsabili e in grado di compiere scelte” .
Una norma che non ha inciso sull’ordinaria, secolare prassi scolastica: tutti i docenti continuano a delegare al libro di testo la loro progettazione didattica. L’unicità dei traguardi educativi non ha condizionato la tradizionale attività d’insegnamento: l’organizzazione collegiale dei processi d’apprendimento, prevista dalla legge, è cestinata. Anche la progettazione formativa, quella educativa e dell’istruzione, “sostanza dell’autonomia scolastica” , non sono praticate.
Una seconda causa della fragilità è stata identificata: il mancato rispetto delle regole. Dagli studenti, privi di un chiaro, sicuro ed esplicito riferimento, si pretende la cieca obbedienza: la sensazione d’esser corpi estranei è inevitabile.
Il primo passo per il superamento dell’indeterminatezza e per “indicare una strada, un modo per dar forma alla vita dello studente, una via per comprendere” è l’elaborazione di Piani Triennali dell’Offerta Formativa con l’elencazione delle competenze generali e di quelle specifiche cui tendono i piani di studio, comprensiva di una dettagliata specificazione dei “criteri generali della programmazione educativa” .
Si propongono, a titolo esemplificativo, alcuni materiali didattici:
Materia: matematica
Argomento: i sistemi di numerazione
Finalità: capacità di definire, di trasferire e di applicare regole
Classi di riferimento: quarta/quinta primaria – prima secondaria superiore
Percorso didattico su numeri naturali e sistemi di numerazione [in rete]
Materia: matematica
Argomento: Il teorema di Pitagora
Finalità: capacità d’osservare – capacità d’argomentare
Classe di riferimento: quinta primaria
Laboratorio di Matematica: Pitagora [in rete]
Materia: scienze
Argomento: Il principio di Archimede
Finalità: capacità di costruire modelli
Classi di riferimento: secondaria primo grado
Laboratorio di matematica: Archimede [in rete]
Materia: educazione civica
Argomento: il sistema giuridico
Finalità: capacità d’argomentare, capacità di costruire modelli
Classi di riferimento: scuola secondaria
Nomic [in rete]
Istruzioni [in rete: wiki nomic]
Materia: informatica
Argomento: la ricorsività
Finalità: capacità di governare i processi
Classi di riferimento: quinta primaria e secondaria primo grado
La cultura informatica per promuovere competenze [in rete]
Materia: economia aziendale
Argomento: il concetto di sistema
Finalità: capacità di assumere un’ottica sistemica – capacità di modellare
Classi di riferimento: biennio secondaria secondo grado
Problemi, metodi e concetti dell’economia aziendale [in rete]
Materia: informatica
Argomento: algoritmi e formalismi
Finalità: capacità di costruire e di applicare modelli
Classi di riferimento: scuola secondaria
Problema modello esecutore [in rete]
Materia: informatica
Argomento: intelligenza artificiale
Finalità: capacità di rappresentare, capacità di comunicare, capacità di argomentare
Classi di riferimento: biennio secondaria superiore
Un assaggio di PROgrammazione LOGica [in rete]