Vita di Cesare
27 Gennaio 2019A SCUOLA CON … RINNOVATA ENERGIA!
27 Gennaio 2019Abstract (sintesi del project work):
Il bullismo è una dinamica di gruppo e come tale deve essere considerata. Per affrontarlo, proviamo quindi a rispondere con un’altra dinamica di gruppo. Proponiamo di seguire una via che nella scuola è sempre stata purtroppo considerata marginale ma che negli ultimi anni, dopo evidenze scientifiche sulla sua validità in termini di sviluppo e comportamento, sta emergendo in varie forme e a vari livelli: l’apprendimento pratico della musica. La scuola parla una lingua diversa da quella dei ragazzi. Gli studenti cercano emozioni, entusiasmi. La scuola spesso offre solo lezioni frontali stile auditorio, e chilometrici libri di testo. La musica parla la stessa lingua dei ragazzi, vive di emozioni. E per questo che crediamo possa servire per far risultare la scuola più attraente agli occhi degli studenti. Condividendo lo stesso codice, i ragazzi possono sperimentare momenti costruttivi, di crescita e di interazione capaci di spingere nella direzione inversa al bullismo: la cooperazione. Imparare a stare in gruppo con la musica significa sviluppare una sensibilità ed un rispetto particolare dei tempi e degli spazi. Si impara a sentire quando è il proprio momento di suonare e a viverlo da protagonisti; si impara ad aspettare il momento degli altri, e ad ascoltarlo con rispetto, ecc. E per questa via, crediamo si possano riportare alla scuola anche i soggetti che mostrano più disinteresse verso una istituzione che spesso non sa ritrovare il contatto proprio con le persone che costituiscono la sua ragione d’essere.
Il problema: “bullying” – ormai comunemente usato nella letteratura internazionale per indicare il fenomeno delle prepotenze ripetute tra pari – si traduce anche nella nostra scuola in prepotenze intenzionali di tipo verbale, psicologico, fisico o elettronico. Non si tratta di aggressioni occasionali da parte di un prepotente su uno più debole ma di situazioni reiterate nel tempo e che riguardano quasi sempre gli stessi soggetti. Chi agisce o riceve prepotenze è non solo un singolo studente ma un gruppo di persone. Bisogna poi considerare che il gruppo comprende, oltre ai bulli e alle vittime, anche un buon numero di persone che apparentemente non sono direttamente coinvolte ma sanno quello che sta succedendo e possono prendere posizione.
Evidenze scientifiche dimostrano che il bullismo è una dinamica di gruppo che si verifica maggiormente in quelle situazioni in cui i ragazzi stanno insieme senza scegliersi, come in una classe, e quindi cominciano a sperimentarsi a vicenda. Questa sperimentazione può prendere la via della collaborazione o dei rapporti di forza. Noi dobbiamo spingere verso la prima situazione. L’esito dipende molto dall’ambiente in cui vivono gli studenti, dall’impronta che gli adulti danno allo stare insieme. Ed è su questo livello che noi dobbiamo agire.
Vari studi hanno dimostrato che, proprio in quanto fenomeno maggiormente presente nei gruppi di nuova formazione, il bullismo si verifica più nel primo anno delle secondarie di primo grado che nel terzo, e più nel primo anno di “scuola superiore” che in quelli successivi. Gli insegnanti hanno un gran peso in queste dinamiche, soprattutto a livello di comunicazione non verbale e trasmettono al gruppo dei messaggi, anche involontari, su come si sta insieme. Ma per sostenere il loro lavoro occorre mettere i piedi situazioni utili a sviluppare la coordinazione tra persone, la cooperazione. La musica ha una utilità insostituibile nell’imparare a stare in gruppo, ad interagire, ad entrare in contatto. A sostegno della nostra tesi sono le nuove conoscenze neurofisiologiche, che dimostrano che la pratica musicale sviluppa le altre facoltà cerebrali e favorisce pertanto un miglior rendimento culturale e scolastico complessivo degli alunni. Imparare la musica è cosa fra le più impegnative. E più difficile suonare che svolgere un esercizio di matematica o un tema di italiano. Ma è anche più coinvolgente, più emozionante. E quindi fra le attività più formative che si conoscono, coniuga insieme gioia e fatica. Quello che proponiamo con questo lavoro è argomento nuovo e vecchio: già l’antica esperienza pedagogica intendeva la musica come straordinario fattore educativo per una più matura socializzazione ed un reciproco rispetto. Tanto che già Aristotele diceva che la musica induce alla virtù e favorisce la libertà
Bisogni degli studenti:
– star bene in classe: Il bisogno di musica emerge con prepotenza nella nostra scuola. Lo dimostra il fatto che tutti i ragazzi tentano di introdurla in ogni modo in classe, per i più svariati motivi e nei più diversificati modi. Dall’ascolto furtivo delli-pod durante ogni pausa – e a volte anche durante le ore di lezione – alle numerose iscrizioni a corsi pomeridiani di musica, alla passione con la quale trasferiscono su diari (e a volte muri) parti di testi di canzoni. E la scuola non può più non tenerne conto. La musica è componente della cultura di base, ha una valenza formativa. Richiede impegno, dedizione, fatica, costanza, verifica del successo, autocontrollo, serietà : in una parola, è formazione. Suonare è più difficile che fare un tema o una interrogazione di storia e ha un di più perché dà gioia, emozione, coinvolge, stimola creatività , mobilita risorse inedite. Il canto, la pratica degli strumenti musicali, la produzione creativa, l’ascolto e la riflessione critica favoriscono lo sviluppo della musicalità che è in ciascuno; promuovono l’integrazione delle componenti percettivomotorie, cognitive e affettivo-sociali della personalità ; contribuiscono al benessere psicofisico in una prospettiva di prevenzione del disagio, dando risposta ai bisogni, desideri, domande, caratteristiche delle diverse età .
Siamo di fronte ad una generazione nata e cresciuta nell’era del multimediale. Enaturale che gli studenti siano molto più a loro agio nella cultura della musica di quanto non lo fossero le generazioni precedenti, legati ancora al libro come fonte di cultura e alla scrittura come fonte di comunicazione. La scuola ha invece bandito dai propri insegnamenti tradizionali proprio quello più vicino ai ragazzi. Evenuta lora di restituire ciò che è stato tolto. Di dare risposta ad un bisogno che non è solo della nostra scuola ma di tutte le scuole italiane, come ha recentemente dimostrato la prima indagine nazionale del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per censire quanti spazi musicali autogestiti dagli studenti esistono oggi nelle scuole. Ce ne sono migliaia: cori, orchestre, gruppi di musica classica (un dato sorprendente per molti), di pop, rock, di folk, etnica, di musica elettronica, teatri musicali e gruppi di danza. La richiesta di musica è una spinta che nasce dal basso, dalle scuole, dai singoli ragazzi e da bravi docenti, che si sono organizzati per rispondere al bisogno che sentono dentro. Fino ad ora la musica ha trovato posto nella scuola in modo prevalentemente accidentale, grazie soprattutto alle esperienze nate in orario extrascolastico proprio dalla volontà degli studenti e dalla loro capacità di autogestione. Ora noi con questo progetto intendiamo offrire una risposta ufficiale. I ragazzi chiedono a gran voce la musica, hanno il diritto di pretenderla. E la nostra scuola deve essere in grado di offrire questo insegnamento in modo professionale.
– Apprendere. Le evidenze scientifiche dimostrano come l’apprendimento della musica comporti ricadute positive anche nelle altre materie. Basti pensare all’ormai famoso Effetto Mozart. Il prof. J.S. Jenkins dell´Università di Londra, già nell’aprile 2001, nel ‘Journal of the Royal Society of Medicine ribadiva le conclusioni dello studio del Music and spatial task performance” (Raucher et all., Nature 1993), che dimostrava gli effetti benefici della Sonata K 448 di W.A. Mozart, sulle capacità di elaborazione della percezione. Secondo Jenkins, l’effetto dipende dal fatto che l’ascolto della musica attiva proprio quelle aree cerebrali che sono coinvolte nella percezione spaziale. Del resto, sempre la sonata K 448 si è recentemente dimostrata in grado di ridurre l’attività epilettica. Gli effetti sono stati registrati specialmente nei casi gravi quali l’epilessia infantile incurabile detta sindrome di Lennox-Gastaut.
Tanti studi dimostrano come la musica faciliti l’apprendimento delle lingue straniere (vedi il metodo Tomatis, elaborato dal medico italo-francese Alfred Tomatis come trattamento per disturbi anche attinenti alla sfera scolastica (dell’apprendimento, linguistici, comportamentali).
La musica favorisce la cristallizzazione
delle diverse strutture funzionali del sistema nervoso.
Facilita la produzione di energia legata agli stimoli
di cui il cervello ha bisogno per pensare […]
Esiste prima del linguaggio stesso […]
è dalla musica che nascono i ritmi
e le intonazioni interenti
il processo della formazione delle lingue”.
( perché Mozart?”, Ibis, Pavia 1996)
Non è certo un caso se spesso negli studenti la motivazione ad apprendere una lingua è spesso legata alla musica fruita all’interno del gruppo dei pari. Dal punto di vista fisico, musica e lingua si sviluppano entrambi attraverso l’apparato uditivo che – non dobbiamo dimenticarlo – è, tra gli organi sensoriali, il primo a formarsi e a funzionare prima della nascita. Già durante la vita uterina, l’orecchio del feto è innestato sulle frequenze del mezzo liquido amniotico, che risiedono in gran parte oltre gli 8000 Hz. Dopo il parto, certe frequenze si estinguono in quanto non più necessarie alla vita del bambino ma questo dimostra l’importanza che, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza, assume la capacità di percepire e distinguere i suoni.
Le tecniche di monitoraggio dell’attività cerebrale stanno portando ad abbandonare sempre più la divisione del cervello in “compartimenti stagni” – l’emisfero sinistro deputato al controllo delle capacità linguistiche e l’emisfero destro competente nell’analisi degli insiemi della musicalità e delle dimensioni spazio-temporali – favorendo una visione che porta ad esaltare la plasticità del cervello più che la differenziazione funzionale tra emisferi. Le aree cerebrali costantemente interagiscono tra loro e attivano a loro volta aree contigue e così via (una visione che il neuropsicologo Goldeberg definisce questa per gradienti”). La maggiore facilità di apprendimento dei giovani rispetto agli adulti, va attribuita proprio ai meccanismi di plasticità della corteccia cerebrale. Verso i 15 anni si comincia a sviluppare la consapevolezza di sé e discipline quali musica, arte, educazione fisica, sono importanti per completare l’integrazione corpo/mente. l’ascolto della musica è in grado di ‘organizzare i circuiti neuronali di alimentazione nella corteccia cerebrale, soprattutto rafforzando i processi creativi dell’emisfero destro associati al ragionamento spazio-temporale. La musica può migliorare la capacità del cervello di percepire il mondo fisico, formare immagini mentali e osservare i cambiamenti negli oggetti. L’apprendimento, la socializzazione vengono favoriti dalla musica e quindi può essere la nostra arma”contro il bullismo.
Bisogni dei docenti:
– riqualificazione del proprio ruolo
Organizzare laboratori musicali contro il bullismo porta la professionalità del docente di musica, ad uscire dall’anonimato. La sollecita ad uscire dallesclusiva accezione disciplinare e ‘tecnica, allineandosi alle competenze europee. L’apprendimento pratico della musica presuppone la conoscenza dei metodi attivi del Novecento (Gordon, Orff, Dalcroze, Kodaly, Martenot, Suzuki, Willems), che si basano sul fare musica sul campo, attraverso il canto, la danza, lo strumentario didattico, gli strumenti musicali ed elettronici, il movimento corporeo, il teatro musicale, la drammatizzazione sonora, l’ascolto attivo. Conoscenze musicali, metodologie adeguate, modalità di traduzione nel contesto scolastico costituiscono il bagaglio culturale del docente ‘europeo di musica.
– nuovi stimoli
Introdurre nuovi spazi di lavoro e di interazione nella scuola significa porre i docenti che hanno competenza in musica davanti a nuove sfide e nuove possibilità creative
– incentivi economici
per i docenti che collaboreranno a tali laboratori saranno previsti adeguati incentivi economici
I vincoli:
– Individuare risorse economiche per la creazione del laboratorio musicale e per pagare gli incentivi agli insegnanti
– La dimensione polivalente del concetto di laboratorio: il luogo, latelier musicale, la didattica, le collaborazioni, le sperimentazioni, la formazione, gli spettacoli, l’integrazione con il curricolo, le competenze, la durata pluriennale, la rete, l’innovazione, le prospettive, la ri-creazione e l’interpretazione musicale sulla musica scritta da altri e sulla musica scritta dagli studenti stessi
Le risorse:
– Insegnanti che hanno studiato musica
– Psicologi della scuola
– Comune
– Regione Emilia-Romagna, Ansas ex IRRE E-R, USR E-R
– Genitori che lavorano nella musica o che la conoscono
– donazioni di strumenti usati da parte delle famiglie e del territorio
– sponsor vari
Nel dicembre 2006 il Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti (istituito con Decreto Ministeriale del 28 luglio 2006 e presieduto dal prof. Luigi Berlinguer) ha elaborato un documento per lo sviluppo della cultura e della pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado e nel quale sono individuate le azioni a breve e a
lungo termine per il potenziamento dei laboratori musicali, la creazione di nuove ‘centrali sonore, la curricolarizzazione dell’apprendimento pratico della musica, le iniziative di formazione e ricerca sulla didattica della musica.
La diffusione della musica come fattore educativo nel sistema scolastico italiano viene affermata con la legge 440/97 e con le successive circolari.
Con la Nota Prot. n. 4624/FR (13 marzo 2007) del Ministro Giuseppe Fioroni sulla diffusione della musica pratica nelle scuole sono state rilanciate, fra le altre, le seguenti proposte: il ripristino della Settimana Nazionale (2-8 maggio) e della giornata della musica a scuola (5 maggio), l’istituzione di laboratori e cori musicali nelle scuole, la stabilizzazione della figura professionale del coordinatore di laboratorio, l’individuazione di referenti musicali nei territori, la collaborazione con i soggetti esterni, privati ed istituzionali per l’organizzazione di iniziative musicali e di momenti di riflessione culturale.
Con la Nota prot. n. 4445 dell’8 maggio 2007 del Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici è stata richiesta agli Uffici Scolastici Regionali la nomina di un referente scientifico per le attività musicali anche riguardo all’avvio di un’indagine conoscitiva nazionale sulle attività realizzate in campo musicale dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, che verrà condotta nel corso dell’autunno 2007. Il progetto intende promuovere la cultura della musica pratica nelle scuole, di ogni ordine e grado, considerando l’apprendimento pratico della musica come metodologia di conoscenza privilegiata del linguaggio musicale, degli strumenti, dei repertori, nonché del patrimonio di tradizioni musicali appartenenti al nostro Paese, ma anche ad altre culture.
Inoltre ci si riferisce anche al progetto ‘Scuole aperte (nota Prot.4026/PS del 29-08-2007) che prevede un prolungamento dell’orario di apertura delle istituzioni scolastiche finalizzato ad attività specifiche fra cui l’apprendimento pratico della musica, rientrerà a pieno titolo fra le azioni concrete del Progetto Musica.
Riferimenti in link:
Roma, 13 febbrario 2009 – Prot. AOODPIT 299
Settimana nazionale della musica a scuola – Rassegna nazionale delle scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale
Roma, 10 aprile 2008 – Prot.n.597/Dip/UO5
Settimana nazionale della musica a scuola
Roma, 29 agosto 2007
Art. 1, comma 627, Legge n. 296/06 (Legge Finanziaria 2007). Programma nazionale “Scuole aperte” a. s. 2007/08. Criteri e parametri organizzativi
Roma, 27 novembre 2008
Programma nazionale scuole aperte”. Indicazioni operative per lo sviluppo del programma, monitoraggio e valutazione
C.M. 13 marzo 2007 n. 4624
Diffusione pratica musicale nelle scuole
C.M. 13 marzo 2007 n. 4624
Diffusione pratica musicale nelle scuole
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226
“Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relative al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione” che all’art 8 prevede il liceo musicale e coreutico e all’art. 23 riconduce l’insegnamento dello strumento musicale nella quota obbligatoria del curricolo delle scuole secondarie di I° grado nelle quali è stata attivata la specifica disciplina
D.P.R. 6 luglio 2005, n.212
Regolamento recante disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici delle Istituzioni dell’ alta formazione artistica, musicale e coreutica, a norma dell’art 2 della legge 21 dicembre 1999, n.508
Decreto Legislativo 19.02.2004, n. 59 (in SO n. 31 alla GU 2 marzo 2004, n. 51)
Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione, a norma dell’articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53
Nota 21 luglio 2003, n. 3246/SEGR/AFAM
Chiarimenti sul D.P.R. 28 febbraio 2003, n. 132 – Regolamento recante criteri per l’autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma della legge 21 dicembre 1999, n. 508
D.P.R. 28 febbraio 2003, n.132
Regolamento recante criteri per l’autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma della legge 21 dicembre 1999, n. 508
Legge 21 dicembre 1999, n. 508 – (GU n. 2 del 4.1.2000)
Riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati
Decreto Ministeriale 6 agosto 1999
Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma 9
Legge 3 maggio 1999, n. 124
All’art. 11 comma 9 contempla la riconduzione a ordinamento dei corsi di scuola media a indirizzo musicale attualmente autorizzati e funzionanti in via sperimentale e demanda al Ministro della pubblica istruzione di stabilire le tipologie di strumenti musicali insegnati, i programmi, gli orari, le prove di esame e l’articolazione delle cattedre, nonché di istituire una specifica classe di concorso
Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, emanato con il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e in particolare l’art. 162 che disciplina le condizioni per l’istituzione delle cattedre, l’art. 165 nella parte in cui prevede le materie di insegnamento comprese nel piano di studi della scuola media statale, l’art. 166 relativo a programmi ed orari di insegnamento nella scuola media, nonché l’art. 442 concernente i criteri e le modalità per la determinazione degli organici
C.M. 6 agosto 1999, n. 198
Procedure di attuazione a.s. 1999/ 2000 del Progetto speciale musica – Legge n. 440 / 97
I soggetti coinvolti;
– Destinatari del progetto: gli studenti dell’istituto scolastico che volontariamente decideranno di intraprendere queste esperienze pomeridiane nelle aule e nel laboratorio della scuola; alunni della scuola delle rete.
– Attori: docenti di musica della rete scolastica che volontariamente sceglieranno di sostenere il progetto e che riceveranno incentivi proporzionali al tempo ad esso dedicato.
– Partner del progetto: scuole della rete: associazioni del territorio enti territoriali e associazione dei genitori
Il progetto intende promuovere la cultura musicale in una prospettiva di rete per alimentare il confronto e la collaborazione a livello istituzionale, professionale ed umano. Gli accordi di rete favoriscono lottimizzazione delle risorse professionali e finanziarie. Le convenzioni con gli Enti musicali esterni alla scuola facilitano la messa in rete (nell’ottica di un sistema formativo integrato) di strumenti e metodologie dei diversi soggetti che, nel campo musicale, si pongono l’obiettivo di aiutare i giovani a formare sensibilità e abilità importanti per la propria crescita personale. La scuola diviene un laboratorio nel territorio, un centro di sperimentazione, ricerca e documentazione, un luogo di incontro e aggregazione per i giovani;
Le finalità del progetto intendono contrastare la dinamica di gruppo del bullismo opponendole un’altra dinamica di gruppo capace di entrare in modo pervasivo nelle interazioni allontanandole dal conflitto per condurle verso la cooperazione: l’apprendimento pratico della musica. Coerentemente con le Indicazioni per il curricolo (2007) il progetto vuole affermare il valore formativo della musica dal punto di vista critico, creativo, affettivo, relazionale e di educazione alla cittadinanza. Il linguaggio musicale mette l’alunno in condizione di apprendere nozioni musicali, competenze trasversali di attenzione, autodisciplina, espressione e comunicazione. L’alunno impara a riconoscere le proprie attitudini musicali, la propria ‘musicalità , attraverso attività individuali e di gruppo, ricercando un clima di classe positivo e sereno, apprezzando diversi generi musicali, ascoltando, osservando e socializzando esperienze musicali significative. A tal fine si propone la creazione di un laboratorio di musica, organizzato in orario extra-curricolare, come luogo e metodo di apprendimento pratico della musica, con strumenti, ma soprattutto con docenti e coordinatori competenti e con alleanze con il territorio, con strutture con attività pluriennali sulla didattica e la formazione musicale.
Verifica: Prima di iniziare il progetto si distribuirà a tutti gli insegnanti, a tutti gli operatori della scuola e a tutti gli studenti il questionario formulato dal Ministero per lautodiagnosi dei livelli di bullismo. Si raccoglieranno le opinioni dei genitori e degli studenti. Alla fine del progetto si ripeterà questa operazione e si raccoglieranno i giudizi e le impressioni degli operatori della scuola, dei genitori e degli studenti. Sarà convocato un collegio docenti ad hoc per discuterne e valutare i punti di forza e di debolezza del lavoro svolto. Interverranno psicologi come osservatori lungo tutto il percorso ed esperti di didattica musicale.
Strumenti di monitoraggio: la seconda indagine Valmuss ha individuato i seguenti indicatori di qualità che noi intendiamo far nostri per monitorare la qualità del progetto:
– la costruzione di percorsi musicali mirati alla conoscenza e all’integrazione culturale
– i corsi d’aggiornamento per il personale docente
– l’attività corale
– l’attività strumentale
– la produzione di musiche o spettacoli originali
Il lavoro che intendiamo svolgere si pone in continuità con le Indicazioni per il curricolo del 2007, elaborate in collaborazione con il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica: esse accentuano un’idea di didattica laboratoriale in ambito musicale intesa come sviluppo dell’azione sonora, della reazione ai suoni e dell’interazione con essi nella scuola dell’infanzia (cfr. Indicazioni per il curricolo: La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e di tradizioni culturali” e consente al bambino interazione con il paesaggio sonoro”, ascolto delle proprie produzioni sonore” e conquista del piacere di fare musica”). Nella scuola primaria e secondaria di I grado, in continuità verticale, è stata accentuata la dimensione del far musica insieme nelle attività di creazione musicale: improvvisazione e composizione (cfr. Indicazioni per il curricolo del 2007: In particolare, attraverso l’esperienza del far musica insieme, ognuno apprenderà a leggere e a scrivere musica, a comporla e a improvvisarla, laddove con ‘improvvisazione si intende quel gesto che sintetizza in un unico istante-istinto creativo le diverse fasi del comporre: conoscenza, pensiero, decisione”).
Le modalità di intervento:
Creare un laboratorio musicale nella scuola
Dalle indagini VALMUSS 1 e 2 (Valutazione dei laboratori musicali del sistema scolastico) dellINValSI il laboratorio risulta configurato come: centro di sperimentazione e innovazione dell’educazione musicale e delle metodologie; luogo di incontro fra studenti di età diverse, di apprendimento cooperativo e di sviluppo spontaneo di competenze; centro di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti; centro di attrezzature e risorse musicali, di promozione, documentazione e valutazione.
Potenziare gli spazi musicali attrezzati già esistenti
Potenziare e rendere fruibili nella scuola i luoghi attrezzati dal punto di vista delle strumentazioni musicali e didattiche e dal punto di vista delle competenze musicali e pedagogiche dei docenti musica. Sono scuole che si candidano alle funzioni di laboratorio musicale perché da anni sperimentano percorsi musicali, anche in una prospettiva di rete, rendendoli visibili attraverso esibizioni, manifestazioni, incontri con altre scuole e con la cittadinanza.
Sviluppare la didattica di laboratorio
La didattica di laboratorio è il principio delle scuole dell’autonomia che si allineano con le competenze ‘trasversali chiave dell’educazione permanente a livello europeo (‘imparare ad imparare, le competenze civiche e sociali, le competenze di consapevolezza ed espressione culturale). Il laboratorio è un metodo di insegnamento/apprendimento evidenziato dalle Indicazioni per il curricolo: Il laboratorio è una modalità di lavoro che incoraggia la sperimentazione e la progettualità , coinvolge gli alunni nel pensare-realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri“. In ambito musicale è un processo artistico-educativo dei metodi attivi di educazione musicale, ove il mettersi in gioco attivamente (con il fisico, la mente e il cuore) dal punto di vista musicale permette un incontro privilegiato e concreto con il mondo sonoro, un’esperienza diretta che
consente interiorizzazione, riflessione e autovalutazione.
Scheda del progetto
MODULO DI PRESENTAZIONE
PROGETTO Laboratori musicali anti bullismo
TEMATICA GENERALE: Potenziamento delle attività di apprendimento pratico della musica
ANAGRAFICA ISTITUTO |
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Codice meccanografico dell’istituto |
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Codice Fiscale |
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Specificazione della scuola: |
Scuola Statale x Scuola Paritaria ? |
Denominazione |
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Viale |
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Cap e Città |
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Provincia |
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Telefono |
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Fax |
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Indirizzo di posta elettronica |
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Dirigente Scolastico |
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REFERENTI DI PROGETTO |
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Responsabile di Progetto |
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Materia d’insegnamento/Qualifica |
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N° docenti previsti |
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di cui interni |
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esterni |
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enti/associazioni |
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SINTESI PROGETTO |
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Titolo Progetto |
Laboratori musicali anti bullismo |
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? Progettualità d istituto x progettualità partecipata con enti/associazione x con rete istituti |
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Durata del progetto: gennaio-maggioX Progetto nuovo
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Fabbisogni sociali e territoriali che motivano il progetto |
1.Necessità di dare una risposta al bullismo e di aggregare la popolazione studentesca e adulta in nome di un interesse comune di alta valenza formativa.2. necessità di rispondere ad un bisogno degli studenti3. Opportunità di valorizzare competenze presenti nel mondo della scuola che spesso rimangono in ombra e che meritano di essere gratificate3. Opportunità di far convivere in modo paritario giovani e adulti, tutti partecipi di momenti di condivisione di una passione |
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Destinatari |
x studenti internix studenti esternix studenti fuoriusciti? adulti? fasce deboli (specificare) __________________________ |
x genitori? anzianix stranieri? soggetti diversamente abili |
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Tematiche principali / ambito di riferimento del progetto |
Laboratori musicali anti bullismo |
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Modalità dIntervento |
x laboratori x altro: spettacolo conclusivo |
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Giorni e orario di svolgimento delle attività |
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Modalità pubblicizzazione |
x affissionix stampax volantino? radio/tv localex sito web? bando pubblico? altro (specificare) _______________________________________ |
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PROPENSIONE ALLA PROGETTUALITA |
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Altri progetti attuati o in corso di attuazione (nell’arco dell’ultimo quinquennio) |
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Titolo e data progetto |
Sintesi dei contenuti |
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1) |
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STIPULA PROTOCOLLI DINTESA |
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Istituti in rete |
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Istituti scolastici in rete |
si ? no x |
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Denominazione I Istituto |
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Indirizzo, CAP, Città |
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Denominazione II Istituto |
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Indirizzo, CAP, Città |
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Denominazione III Istituto |
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Indirizzo, CAP, Città |
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Enti/associazioni |
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Protocolli sottoscritti |
si ? no x |
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Denominazione I Ente |
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Indirizzo, CAP, Città |
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Denominazione II Ente |
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Indirizzo, CAP, Città |
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Denominazione III Ente |
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Indirizzo, CAP, Città |
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ATTIVITÀ PREVISTE PER LA VALUTAZIONE DEL PROGETTO |
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Criteri di verifica e indicatori di efficacia |
? Report periodicox Collegio docentix Schede di valutazione interna |
x Registro utenti? Questionari utentix Altro: risposta numerica e di costanza agli incontri di studenti e adulti, presenze dalle scuole coinvolte e dal territorio allo spettacolo finale |
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SCHEDA DI SINTESI DI ATTIVITÀ
DESCRIZIONE ATTIVITÀ |
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Titolo Attività |
Laboratori musicali antibullismo” |
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Descrizione Sintetica dellAttività |
1. Censimento degli studenti e dei docenti musicisti disponibili alla partecipazione; censimento dei musicisti ex allievi e familiari degli studenti disponibili alla partecipazione2. Contatti con le scuole medie ad indirizzo musicale del territorio3. Costituzione di gruppi di insieme con le risorse disponibili; scelta del repertorio e associazione dei brani a opere letterarie o pittoriche dello stesso periodo storico.4. Laboratori: musicali (per la preparazione dei brani da eseguire), artistico-letterari per la scelta e la preparazione dei testi e delle immagini da proiettare come sfondo durante le esibizioni musicali, di comunicazione e di regia per la definizione registico-scenografica e per la conduzione dello spettacolo.5. Spettacolo in occasione della Settimana nazionale della musica a scuola”. |
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Obiettivi/finalità |
x risposta al bullismo e integrazione curriculum scolasticox attività extracurricularex acquisizione nuove competenze: visione interdisciplinare dell’uomo e della storiax altro: valorizzazione delle competenze degli studenti musicisti, attivazione di interessi latenti nei ragazzi che ancora non si sono avvicinati al mondo della musica, miglioramento del dialogo intergenerazionale, potenziamento della visione interdisciplinare dell’uomo e della storia. |
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ore giornaliere |
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totale ore |
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N° Partecipanti previsti |
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di cui interni |
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di cui esterni |
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