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28 Dicembre 2022Villa Necchi Campiglio
28 Dicembre 2022Sherlock Holmes è in grado di dedurre qualsiasi informazione sulle persone o su un caso di indagine da particolari apparentemente secondari. Ad esempio, Holmes mostra subito le sue doti al suo comparire nel primo romanzo, “Uno studio in rosso”, intuendo addirittura dove Watson è stato ferito
Sherlock Holmes, il grande detective della letteratura è ben noto per i suoi poteri di osservazione e deduzione. Però, quando la maggior parte delle persone pensa a lui, pensa che la sua capacità di osservazione sia così incredibile che vede quasi tutto del mondo che lo circonda.
SBAGLIATO. Molte volte Watson sottolinea che cose altrimenti ovvie che Holmes non è riuscito a copmprendere sono invece sotto gli occhi di tutti. Ad esempio, a volte la pioggia può cadere a dirotto e Holmes, che si sta concentrando su un caso, non è affatto consapevole della tempesta. Spesso Sherlock è all’oscuro di quando Watson va e viene da Baker Street. Perchè questo? Perché le cose che vediamo spesso nel mondo, le osservazioni di base che diamo per scontate, mancano al detective? Ebbene, il motivo è che in ciascuno di questi casi Holmes è concentrato su una questione molto più urgente e importante per lui.
Holmes ha spesso commentato come il mondo sia pieno di fatti interessanti che probabilmente nessuno osserverà, tranne lui (come la sua conoscenza di 243 diversi tipi di cenere di tabacco). Al contrario, sottolinea anche come il mondo sia pieno di fatti inutili e banali, o meglio che lui ritiene inutili, con cui rifiuta di ingombrare la sua mente (la più famosa è la teoria copernicana). Da un lato ha una vasta conoscenza di qualcosa che la maggior parte di noi considererebbe una perdita di tempo da imparare, e dall’altro si rifiuta di ricordare uno dei concetti più basilari che apprendiamo nelle scienze della scuola elementare. Qual è la ragione di ciò? Holmes è abile nel conservare nella sua mente informazioni utili al suo lavoro e nient’altro. Considerando che le persone comuni si riempiono la testa di ogni sorta di cose inconsapevolmente rendendo difficile arrivare alle cose che contano.
Le nostre menti sono progettate in un certo modo, per filtrare gli stimoli che riteniamo non importanti, ed è un bene che lo faccia, perché altrimenti la quantità di informazioni che si riversano costantemente nelle nostre menti ci farebbe impazzire. Così la mente filtra le cose.
Ebbene, la mente di Holmes fa lo stesso… beh più o meno. In una persona normale il processo è automatico, siamo troppo pigri per stabilire un obiettivo, quindi le nostre menti lavorano in automatico, che è tutto ciò che siamo abituati a osservare, notifiche dal proprio telefono, o cose del genere.
Al contrario, Holmes assegna consapevolmente la sua limitata attenzione alle cose importanti. Quando fa sedere un cliente davanti al focolare, sa già esattamente cosa sta cercando. Di solito la sua domanda generale è “perché questa persona è qui?”.
Potrebbero esserci molte cose che Holmes vuole osservare per rispondere a quella domanda, ad esempio: quali sono gli stati d’animo e le maniere di questa persona? qual è l’abbigliamento che indossa? quali parti dell’abbigliamento sono indicatori della sua personalità o della sua condizione quando arriva al 221B di Baker street? Com’è il tempo fuori?
Dalla risposta a quelle domande Sherlock arriva inesorabilmente a trovare una risposta alla domanda che si è posto.