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27 Gennaio 2019Verifica su Kant
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
“Sono 246 milioni i baby lavoratori nel mondo. Un esercito di bambini e ragazzi impiegati in vari settori per lo più senza nessuna tutela. Di questi, la maggior parte (186,3 milioni) ha meno di 14 anni. Lo denuncia il rapporto dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) pubblicato oggi a Ginevra in occasione della terza giornata mondiale sul lavoro minorile che si svolge domani 12 giugno. […] L’Osservatorio sul lavoro minorile in Italia ha diffuso oggi i dati Istat sul fenomeno. Nel nostro Paese i baby lavoratori sono 144.285. Oltre la metà (il 59%) lavora con genitori o parenti.” Corriere della sera – 6 giugno 2004″
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Svolgimento:
Anche se il fenomeno dello sfruttamento dei minori affonda le sue radici nella storia (vale la pena, per esempio, di ricordare che nella “illuminata” Milano della seconda metà del settecento, giovani cantori castrati venivano incontro ai gusti musicali del pubblico, come denuncia in una sua famosa ode Giuseppe Parini), la gravità di questo fenomeno oggi è impressionante ed è sotto gli occhi di tutti.
I bambini sono sfruttati nei laboratori tessili del Nepal, nelle miniere della Colombia, nelle piantagioni in Tanzania, nelle concerie in India. Il lavoro minorile puo’ assumere forme diverse:
Molto più inquietante è il lavoro domestico svolto da bambini a casa altrui, spesso in forma di vera e propria schiavitù, perché frequentemente l’abuso sessuale è regolarmente considerato dai loro padroni come un complemento del loro impiego.
Un fenomeno presente nel continente dell’Asia ( e non solo) è quello dei bambini-soldato.
Come può un bambino in tali condizioni avere quello sguardo stupito sulla realtà che Pascoli auspica nel suo scritto “Il fanciullino”?
Freud ci ha spiegato che bisogna proteggere l’infanzia in tutte le sue tappe per vivere una vita senza disturbi psicologici.
Purtroppo il lavoro minorile brucia le tappe a tutti quei bambini costretti a questo per poter sopravvivere.
Per fortuna oggi giorno sono nate numerose associazioni che si impegnano a proteggere l’innocenza dei bambini, cancellata nel momento in cui il lavoro richiede loro una responsabilità non dovuta.
E’ fondamentale, per esempio, che i bambini possano studiare per aumentare la loro conoscenza e apertura mentale. Senz’altro gli organismi politici possono fare molto perché i bambini sfortunati possano andare a scuola, oltretutto creando i presupposti per combattere criminalità e contrabbando.
Su questo aspetto, però, siamo appena agli inizi di un lungo processo.
Infatti, soltanto alla fine degli anni novanta del ventesimo secolo si è arrivati a tutelare i diritti dell’infanzia attraverso la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, che garantisce i diritti umani elementari dei bambini, come il diritto alla vita, all’identità, alla famiglia di origine, insieme anche ad altri diritti, come la libertà di espressione, di conoscenza, di religione, diritto a gioco, alla privacy, ecc… L’articolo 32 afferma che il fanciullo ha diritto ad essere protetto dallo sfruttamento economico attraverso l’attuazione di politiche specifiche da parte degli stati. La Convenzione è dotata di un valore etico e morale, al quale si cerca di aderire totalmente. Nonostante questo, in molti paesi, milioni di bambini sono costretti a prostituirsi, a vivere, mangiare, lavarsi e dormire in strada. Molti di loro vengono uccisi, dai cosiddetti “squadroni della morte” per “tenere pulite le strade”, altri obbligati a lavorare in condizioni inumane a portati alla schiavitù.
In totale, sui 246 milioni di bambini coinvolti, 73 milioni sono sotto i 10 anni (le convenzioni internazionali vietano qualsiasi tipo di impiego sotto i 15 anni e consentono i lavori pericolosi solo sopra i 18). La Ilo ha già avviato programmi per combattere il fenomeno e ha chiesto il contributo di tutti i paesi. Spesso però la lotta contro lo sfruttamento minorile la si vede ma non la si combatte.
Infatti, malgrado tutte queste iniziative, secondo le Nazioni Unite il traffico di bambini è il mercato mondiale con la crescita più veloce e ampia, tanto da alimentare un’economia di oltre 12 miliardi di dollari l’anno.