L’astrazione è la carta vincente
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16 Maggio 2024Compito in classe sul romanzo Le affinità elettive di Johann Wolfgang Goethe
- Riassumere in max 30 righe di foglio protocollo diviso a metà il romanzo
- Delinea le caratteristiche di Edoardo
- Qual è il mondo di Carlotta?
- Qual è il ruolo del Capitano?
- Dove vive Ottilia?
Risposte sulla lettura di Goethe, Le affinità elettive, BUR, 1991
- Riassumere in max 30 righe di foglio protocollo diviso a metà il romanzo
Si produce una sintesi del romanzo a cura di C. Magris, I meridiani, Mondadori 1994, Prefazione, pag. XXXIV.
Il solido matrimonio di Edoardo e Carlotta che vivono in un appartato castello di campagna, finalmente uniti dopo essere stati divisi in gioventù, viene scosso dall’arrivo di due ospiti, la giovanissima Ottilia e il Capitano. Le affinità elettive tendono ad unire da una parte Edoardo e Ottilia, e dall’altra Carlotta e il Capitano. C’è chi si abbandona alla passione, come Edoardo facilmente inebriato dall’illimitato; c’è chi la argina e la frena come Carlotta, vestale dell’ordine e della ragione; e c’è chi come la fragile e sensitiva Ottilia …risponde alla legge della natura con un sentimento totale ma rigoroso e castissimo, che la condurrà al limite estremo della rinuncia e del sacrificio, alla vera santità. Il figlio di Edoardo e di Carlotta – nato da un ambiguo amplesso coniugale, durante il quale ognuno dei due tradisce con il pensiero l’altro, riversando in quell’abbraccio il desiderio rivolto segretamente alla persona veramente amata – muore cadendo nel lago; quella morte blocca le separazioni e le nuove unioni e vota tutti i protagonisti all’infelicità: sopportata con fermezza da Carlotta, con infantile impazienza da Edoardo e con misteriosa trasfigurazione da Ottilia. La morte di Ottilia e quella di Edoardo suggellano la conclusione del romanzo.
2 Delinea le caratteristiche di Edoardo
E’ un fanciullo capriccioso e viziato che non conosce la voce del dovere e non sopporta di essere intralciato nella realizzazione dei suoi sogni. L’egoismo infantile gli impedisce di vivere il tempo al di fuori dell’attimo e pertanto non riesce a decidere autonomamente. Conosce l’arte del giardinaggio e la musica, l’arte della guerra e dello scrivere, non ignora la fisica e la chimica del suo tempo: è un uomo di mondo che ama la conversazione e sa intrattenere con garbo. Molti anni prima dell’inizio del romanzo Edoardo aveva amato Carlotta, ma la loro unione venne impedita dai genitori che imposero un matrimonio di convenienza. Dopo la morte dei rispettivi coniugi hanno deciso di sposarsi e trascorrere insieme il resto dell’esistenza nel loro castello di campagna. Ma Edoardo ama veramente Carlotta o la sua è una specie di testardaggine infantile? Edoardo è un bambino che si è messo in testa un progetto: il caso l’ha ostacolato ed egli si ostina a realizzarlo. Sposando Carlotta, Edoardo ha peccato contro la legge della metamorfosi che fa di noi ad ogni istante delle creature diverse.
Quando l’amore per Ottilia lo assale viene attirato dalla notte, all’aperto, alla luce della luna e passeggia inquieto: la consapevolezza di amare e di essere amato cancella ogni misura e lo spinge verso l’infinito. Il suo amore diventa una passione folle ed esaltata e questo lo porterà alla solitudine e alla morte: il suo temperamento narcisistico è distrutto dalla forza dell’amore che lo brucia e lo consuma. Ricorda il Werther e l’Ortis.
- Qual è il mondo di Carlotta?
L’opposto di quello di Edoardo: Mentre il marito vive chiuso nel presente, Carlotta è attenta alle connessioni, ai rapporti, ai nessi della vita: calcola, anticipa, prevede il futuro, ricorda il passato, delinea piani e programmi. E’ una figlia del secolo dei lumi, un’umanista e una razionalista che difende i valori della ragione con calma e ponderatezza. Mentre Edoardo si perde nell’illimitato e nell’infinito, Carlotta vigila su quei limiti che rendono la vita armoniosamente equilibrata. Ama Edoardo come si può amare un figlio e lo guida con discrezione ma con fermezza. Come tutti coloro che dedicano un culto esclusivo alla ragione non comprende il significato della morte della natura e della passione. La passione le resta estranea e nutre l’ingenua fiducia di poter controllare con il buon senso la tremenda fatalità dell’amore e del desiderio. La morte, la natura e la passione sono le tre oscure divinità che dominano le vicende del romanzo: contro di loro Carlotta erige i suoi argini che verranno travolti dalla misteriosa forza distruttiva del destino. Carlotta si innamora del Capitano, ma nel momento stesso in cui lui si dichiara Carlotta decide di rinunciare al suo amore per lui: poteva lasciarlo perché la sua passione non era chimicamente predestinata come quella di Edoardo e di Ottilia. Carlotta pensa che se anche Ottilia avesse abbandonato il castello tutto sarebbe tornato come prima. Ma si illude, come tutti i razionalisti, quando credono di poter vincere con il buon senso gli impulsi e gli istinti del desiderio.
4 Qual è il ruolo del Capitano?
E’ un uomo di questo mondo con i piedi ben saldi sulla terra, che riesce a entrare in relazione ottima sia con Edoardo che asseconda nel desiderio di ristrutturare lo spazio che circonda il castello sia con Carlotta nell’amministrazione della tenuta. I lavori che sono energicamente diretti da lui uniranno i due paesaggi ideali che costituivano la proprietà del castello: il paesaggio classico formato da un giardino all’italiana, terrazze degradanti, ruscelli e aiuole fiorite separato da pochi passi dal “mondo nuovo”, il paesaggio romantico.
Tre stagni lambiscono il piede di colline erbose; un folto gruppo di platani sorge sulla riva dello stagno di mezzo; rocce dirupate scendono a piombo sopra l’ultimo stagno, dove riflettono le proprie forme. Laggiù si getta un ruscello impetuoso; mentre un sentiero tra fitti cespugli e sassi muscosi conduce al mulino – una vecchia, nera costruzione di legno, ombreggiata da rocce e da alberi altissimi.
- Dove vive Ottilia?
“Vive nell’inconscio, nelle profondissime tenebre dell’anima, lontana dalla luce e avvolta dal silenzio. Ottilie conosce un codice prefissato e sempre eguale di gesti, come gli animali o gli automi. Nessuno meglio di lei può abitare il punto d’incontro tra il regno naturale e quello umano. Quando passa accanto a un giacimento di carbon fossile, prova un brivido e quindi dei dolori alla parte sinistra del capo. Un giorno, viene invitata insieme a Charlotte all’esperimento del pendolo. Esso resta immobile fra le mani di Charlotte; ma appena lo impugna Ottilie, viene come “volto da un rapido turbine e si volge, a seconda che sotto si cambiano i metalli, ora da una parte ora dall’altra, prima in cerchio, poi in ellissi, oppure prende il suo slancio in linea retta’. Il frutto chiuso, il tesoro nascosto prova affinità per la natura inorganica; e mette in rapporto tra loro due metalli. Più che un semplice essere umano, essa è dunque un anello della grande catena analogica, dell’immenso repertorio di similitudini che tiene insieme il macrocosmo e il microcosmo, le stelle e le piante, i carboni e gli uomini. Senza dubbio vi è in lei un lato oscuro, sordo, tenebroso: qualcosa che la rende affine a un pezzo di carbone o a un metallo …Ma, al tempo stesso, questa creatura subumana è una creatura sovrumana: ricorda agli uomini cosa è stata la svanita età dell’oro e il paradiso perduto: ci sorride dalle mura della cappella sotto le sembianze di un angelo: creatura di luce, è l’unica di cui le stelle ascoltino la preghiera; e, alla fine del libro, viene trasformata in una santa” (P. Citati, cit., pag. 37).
Quando si innamora di Edoardo si cancella e si annulla in lui – un amore divino, mistico. “Lentamente, con felicità e con gioia, Ottilie si uccide non per l’amato, ma nell’amato; e il suo destino rivela quale tremendo istinto di morte vi sia nell’amore, se è guidato dalle forze necessarie delle affinità elettive”. (Idem, pag. 42)
“Nella figura di Ottilie, Gothe espresse il suo disperato e assurdo tentativo di non rompere l’esilissimo e strettissimo ponte che lega il mondo dei vivi a quello dei morti”. (Idem, p.52).
da http://www.mlt.it/collegamenti/letture/rispaff.htm