Verbi della terza coniugazione
27 Gennaio 2019Maurizio Zini
27 Gennaio 2019dalla Storia romana
di Carlo Zacco
3.4. Le assemblee in età repubblicana
Le assemblee pubbliche in età repubblicana acquistarono un certo rilievo, le più importanti erano il Senato e i Comizi Centuriati, ma ce n’erano anche altre.
Il Senato. Era presente già dalla monarchia ed era costituito da trecento uomini facenti parte delle famiglie patrizie (Patres) e degli ex consoli (Consulares). Le riunioni avvenivano nella Curia, vicino al foro. Le sue attività principali erano sostanzialmente di tipo consultivo: controllo dell’attività finanziaria; dirigere l’amministrazione dei territori conquistati; votare su pace e guerra; approvare le decisioni prese dalle assemblee popolari. Il suo parere divenne col tempo praticamente vincolante, sicché nessun magistrato osava allontanarsi da quanto indicato.
I Comizi Centuriati. In età repubblicana vennero a sostituire i curiati. Eleggevano consoli e magistrati, e approvavano le proposte del senato.
– Le centurie. Il sistema di voto nei comizi centuriati era estremamente iniquo: erano divisi in cinque classi di reddito, dalla più ricca alla più povera; a loro volta queste classi erano divise in 193 centurie, chiamate così perché ognuna doveva fornire all’esercito cento uomini armati. Il fatto è che ben 98 di queste centurie erano costituiti da patrizi, che quindi avevano sempre la maggioranza assoluta nelle votazioni.
I comizi tributi. Erano assemblee cui prendevano parte dei rappresentanti su base territoriale, e non censitaria o familiare. Quindi il loro sistema di voto era più equo.
I concili tributi. Assemblee costituite da soli plebei. Le loro deliberazioni erano chiamate plebis scita, decisioni della plebe, e da un certo punto in poi ebbero valore di legge e potevano anche essere richieste dai Tribuni.