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28 Dicembre 2019Nella commedia Adelphoe (I Fratelli) di Terenzio, Micione rappresenta un esempio di pensiero progressista per il suo approccio all’educazione dei figli e alla gestione dei rapporti familiari.
Il contrasto tra lui e suo fratello Demea mette in luce due visioni opposte dell’educazione: da una parte, la severità e il controllo rigido, e dall’altra, la permissività e la fiducia.
Il ruolo di Micione nella commedia
Micione è un cittadino romano benestante che ha adottato il figlio del fratello, Eschine, per crescerlo in città. A differenza di Demea, che vive in campagna ed educa suo figlio Ctesifone in modo rigido e autoritario, Micione crede in un’educazione basata sull’affetto e la libertà. Questa contrapposizione è il fulcro della commedia: mentre Demea vede il controllo come l’unico modo per garantire una buona condotta, Micione si fida dei figli e crede che la comprensione e la tolleranza siano più efficaci per la loro crescita morale.
Le idee progressiste di Micione
- Educazione permissiva: Micione crede che i giovani debbano avere la libertà di fare le proprie esperienze e imparare dai propri errori. Non impone restrizioni severe e non si preoccupa troppo degli errori giovanili di Eschine, come il suo coinvolgimento in una relazione con una cortigiana. Secondo Micione, reprimere i giovani non li rende migliori, ma li allontana e li rende più inclini alla ribellione. Afferma infatti che:
“Facilmente si ottiene più affetto con la bontà che con la severità.”
Questo è un concetto progressista per l’epoca, in quanto mette in discussione il modello educativo tradizionale basato sulla disciplina e sull’autorità paterna.
- Fiducia nei figli: Micione esprime una profonda fiducia nei figli, considerando che lasciarli liberi di agire e pensare permetta loro di maturare con maggiore consapevolezza. È convinto che i ragazzi, se trattati con rispetto e libertà, sviluppino responsabilità e rispetto per gli altri. Il suo approccio è lontano da quello tradizionale, che considerava i figli come proprietà del padre da gestire e controllare.
- Comprensione dei desideri umani: Un altro aspetto progressista di Micione è la sua comprensione della natura umana e dei desideri giovanili. In una famosa battuta, osserva che le passioni giovanili non possono essere represse con la forza, ma devono essere comprese e gestite con intelligenza. Sa che i giovani faranno errori, ma vede questi errori come una parte naturale del loro percorso di crescita.
- Misericordia e tolleranza: Micione è un padre che preferisce la tolleranza alla punizione. Quando Eschine commette un errore, Micione non lo rimprovera severamente, ma cerca di gestire la situazione in modo calmo e ragionevole, cercando di risolvere il problema senza distruggere la relazione affettiva con il figlio. Crede che il dialogo e l’affetto siano strumenti più efficaci del castigo per insegnare ai giovani la via della virtù.
Il contrasto con Demea
Demea, il fratello di Micione, rappresenta la visione conservatrice e autoritaria dell’educazione. Cresce suo figlio Ctesifone in campagna, lontano dalle tentazioni della città, e gli impone una disciplina rigida. Secondo Demea, l’autorità del padre deve essere rispettata senza discutere, e i figli devono obbedire ciecamente per diventare uomini onesti. Questo approccio, tuttavia, non produce i risultati desiderati: Ctesifone è timido e insicuro, e si ribella segretamente per vivere le sue passioni, dimostrando l’inefficacia del controllo eccessivo.
Nel corso della commedia, la rigidità di Demea viene messa in discussione e, alla fine, è lui a cambiare atteggiamento. Influenzato dalla visione più permissiva e umana di Micione, Demea riconosce che un approccio più morbido può portare a risultati migliori. In un ironico rovesciamento, Demea inizia ad agire in modo esageratamente indulgente per dimostrare che anche l’eccesso di permissività ha i suoi limiti, ma alla fine arriva alla conclusione che un equilibrio tra affetto e disciplina è la chiave per un’educazione efficace.
Modernità delle idee di Micione
Le idee di Micione, particolarmente avanzate per il suo tempo, anticipano teorie educative moderne che sottolineano l’importanza del dialogo, della fiducia e del rispetto reciproco tra genitori e figli. Il suo approccio progressista può essere visto come una critica delle convenzioni rigide della società romana, che spesso subordinava i giovani alla volontà del pater familias in modo rigido e oppressivo.
L’umanità di Micione e la sua fiducia nell’indole buona dei giovani, che possono crescere moralmente anche senza una sorveglianza opprimente, riflette la concezione più moderna del genitore come guida e non come tiranno.
Conclusione
Micione, attraverso il suo approccio aperto e indulgente, rappresenta la figura del genitore progressista, che crede nell’educazione basata sulla fiducia, sull’affetto e sul rispetto della libertà personale. Il suo contrasto con Demea non solo mette in scena un conflitto tra due modelli educativi, ma offre una riflessione più ampia su come la comprensione e la tolleranza possano favorire una crescita morale e responsabile, in contrasto con la repressione e il controllo. Questo messaggio, pur veicolato all’interno di una commedia, è sorprendentemente attuale e risonante anche nelle discussioni educative contemporanee.