
Voglio le Olimpiadi di Alessandro Carvani Minetti
13 Marzo 2025Le nuove indicazioni nazionali per la scuola risultano datate: il loro impianto concettuale è antecedente al 1968, quando la teoria generale dei sistemi ha fornito strumenti per comprendere e gestire la complessità del mondo.
Di conseguenza, la finalità dichiarata di “accompagnare i bambini e gli adolescenti a capire chi sono, da dove vengono, per quale futuro si preparano e quale contributo dare alla costruzione della società” risulta illusoria: non si fonda su un quadro aggiornato e coerente con la realtà attuale.
Un limite evidente è l’assenza delle competenze generali, mentre vengono considerate solo quelle specifiche, legate ai singoli insegnamenti. Le competenze generali integrano conoscenze e capacità, promuovendo una formazione autentica; quelle specifiche, invece, si limitano allo sviluppo di abilità. In estrema sintesi, l’educazione viene sostituita dall’addestramento.
Inoltre, la scuola non è concepita come un sistema unitario, in cui l’interdipendenza tra le componenti è fondamentale. La collegialità, che dovrebbe essere la chiave di volta dell’azione educativa, è trascurata. La strategia vincente, invece, dovrebbe basarsi su percorsi progettati per potenziare le capacità degli studenti, garantendo un apprendimento significativo.
Un’altra carenza riguarda il ruolo della partecipazione dei genitori, evocata nel documento ministeriale ma priva di indicazioni operative concrete. L’organizzazione della scuola, ridefinita nel 1974, è stata di fatto dimenticata. La normativa prevede che al vertice vi sia un organo politico con il compito di “elaborare e adottare gli indirizzi generali”, che dovrebbero essere tradotti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa sotto forma di competenze generali. Questo è l’unico ambito in cui le famiglie possono influire sulla gestione scolastica. Nei successivi livelli decisionali – educativo, istruttivo e didattico – il loro ruolo si riduce a quello di semplici spettatori informati.
Le indicazioni nazionali necessitano di una riscrittura che tenga conto dell’autonomia scolastica, fondata sulla progettualità. Un sistema educativo efficace deve basarsi sulla capacità di capitalizzare gli scostamenti tra obiettivi e risultati: è in questo momento di feed-back che le famiglie dovrebbero essere coinvolte.
La revisione delle indicazioni dovrebbe concentrarsi esclusivamente sulle competenze generali, che rappresentano il filo conduttore per la governance della scuola.
Ricordo infine che le competenze generali sono il cuore delle prove Invalsi.