La diga del Vajont
25 Ottobre 2023Ritorno al voto nella primaria: un errore
4 Novembre 2023Le interpretazioni del libro Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach
Ci sono almeno quattro interpretazioni da considerare per questo libro:
- l’interpretazione prima, più immediata e forse più aderente alle intenzioni e alle passioni dell’autore è quella proprio di riferirsi al volo, all’aviazione e alla ricerca della velocità e della perfezione del volo di per se stessa. Questa è avvalorata, oltre che dalla biografia di Richard Bach, da una serie consistente di frasi sulla ricerca appunto della massima velocità, e sulle evoluzioni acrobatiche, che Bach tanto amava
- La seconda interpretazione è quella religiosa, che è avvalorata da quanto si dice sul grande Gabbiano da raggiungere dopo la morte. Potrebbe essere Dio infatti a celarsi dietro questa figura. Inoltre si fa esplicito riferimento al fatto che non basta, nella vita, procurarsi il cibo, quasi una riedizione dell’evangelico “Non di solo pane vive l’uomo”. Però a un certo punto si dice chiaramente che dopo la morte il posto agognato non è il paradiso, e comunque questo superamento del materialismo può condurre anche altrove. Un’altra frase sembra sconfessare questa interpretazione, quando viene detto al nostro gabbiano: “Jonathan, non hai mica bisogno di Fede per volare”.
- La terza interpretazione è quella della metafora del progresso, della civiltà , che è avvalorata da una frase che dice il gabbiano quando parla del suo desiderio di sapere: “Tutta la vita ho sentito questo bisogno di sapere”
- Quarta e ultima l’interpretazione di questo libro come fosse un romanzo di formazione psicologica e morale della persona. Infatti Chunk dice: “Per volare alla velocità della luce, verso un luogo qualunque che esista ora, che sia mai esistito o che esisterà, devi cominciare a persuaderti che ci sei già arrivato. Ad avvalorare questa quarta e ultima interpretazione c’è il percorso che porta Jonathan a istruirsi sulla bontà, sull’amore, e che lo vedrà alla fine voler bene perfino allo stormo che lui aveva odiato per tutta la sua vita. Bontà amore libertà sono anzitutto una conquista personale, come sapevamo noi giovani nel 1970, quando usciva questo libro. Insomma per noi giovani di quella età, che è stata un’età di rivolta ai consigli degli anziani, “Il gabbiano Jonathan Livingston” ha svolto un ruolo simile al Siddharta di Hermann Hesse, cioè la scoperta di una liberazione personale da ogni vincolo.