La svolta verista di Verga
28 Dicembre 2019Il sacro furto dal De doctrina christiana di Agostino
28 Dicembre 2019Nell’ XI secolo la frammentazione dell’Impero Carolingio favorisce l’invasione di alcuni popoli, come Ungari e Saraceni.
Le Invasioni Ungare
Gli Ungari, o Magyari, erano un popolo di origine ugro-finnica che, dopo aver attraversato le steppe asiatiche, si stanziarono nella Pannonia (l’attuale Ungheria) verso la fine del IX secolo. Da qui, iniziarono una serie di devastanti incursioni in Europa occidentale, colpendo principalmente:
- L’Impero Carolingio: Gli Ungari saccheggiarono città, monasteri e villaggi, causando una grave instabilità e un declino dell’impero.
- L’Italia: Anche la penisola italiana subì pesantemente le incursioni ungare, che raggiunsero persino Roma.
Le incursioni ungare continuarono per diversi decenni, fino a quando non furono definitivamente sconfitti da Ottone I di Sassonia nella battaglia di Lechfeld nel 955. Questa vittoria segnò la fine dell’era delle grandi invasioni ungare e permise la stabilizzazione dell’Europa centrale.
Le Invasioni Saracene
I Saraceni erano arabi e berberi che, dopo la conquista islamica della penisola iberica, effettuarono numerose incursioni marittime lungo le coste europee. Le loro scorrerie si concentrarono soprattutto su:
- La Francia: I Saraceni risalirono i fiumi Rodano e Rhone, saccheggiando città come Arles e Marsiglia.
- L’Italia: Le coste italiane, in particolare quelle meridionali, furono oggetto di frequenti attacchi saraceni. I Saraceni conquistarono anche la Sicilia, che rimase sotto il loro dominio per diversi secoli.
Le incursioni saracene, sebbene meno sistematiche e coordinate rispetto a quelle ungare, provocarono ugualmente gravi danni alle popolazioni costiere e misero a dura prova le difese dei regni cristiani.
Quindi, le invasioni ungare e saracene del IX e X secolo hanno profondamente segnato l’Europa, lasciando un’impronta indelebile sulla sua storia, sulla sua società e sulla sua economia.
Le Strategie Militari
Ungari:
- Cavalleria leggera: Gli Ungari erano maestri nell’uso della cavalleria leggera, composta da arcieri a cavallo estremamente mobili e letali. Sfruttavano la loro mobilità per colpire improvvisamente e poi scomparire nella steppa.
- Tattiche di guerriglia: Le loro tattiche erano basate sulla rapidità, sulla sorpresa e sulla capacità di adattarsi al terreno. Evitavano gli scontri frontali prolungati, preferendo attacchi fulminei e ritirate altrettanto rapide.
- Saccheggi e razzie: L’obiettivo principale delle loro incursioni era il saccheggio. Distruggevano raccolti, bruciavano villaggi e saccheggiavano città, seminando il terrore e la devastazione.
Saraceni:
- Potenza navale: I Saraceni sfruttavano la loro superiorità navale per compiere raid lungo le coste europee. Le loro navi erano veloci e manovrabili, permettendo loro di effettuare attacchi improvvisi e di sfuggire facilmente alle inseguimenti.
- Fanteria leggera: A terra, i Saraceni impiegavano una fanteria leggera armata di archi e frecce, simile a quella degli Ungari. Erano abili nel combattimento corpo a corpo e nell’uso di armi da lancio.
- Assedi: Quando attaccavano città fortificate, i Saraceni utilizzavano spesso macchine d’assedio e tattiche di infiltrazione per conquistare le mura.
Conseguenze Sociali ed Economiche
Le invasioni ungare e saracene ebbero un profondo impatto sulla società e sull’economia europea:
- Declino demografico: Le incursioni causarono una significativa riduzione della popolazione, sia a causa delle uccisioni che a causa della fuga delle popolazioni dalle zone colpite.
- Crisi economica: L’agricoltura e il commercio furono duramente colpiti dalle razzie e dalle distruzioni. Molte città e villaggi furono abbandonati, e la produzione agricola diminuì drasticamente.
- Feudalizzazione: La necessità di difendersi dalle invasioni portò alla nascita e al consolidamento del feudalesimo. I contadini cercarono protezione presso i signori feudali, offrendo in cambio parte del loro raccolto e servizi militari.
- Fortificazioni: Le città iniziarono a costruire fortificazioni più solide per proteggersi dagli attacchi, dando vita a un nuovo tipo di urbanistica.
- Sviluppo militare: Le invasioni stimolarono lo sviluppo di nuove armi e tattiche militari, e portarono alla creazione di eserciti più organizzati e professionali.
- Rinascita dell’impero: La minaccia rappresentata dalle invasioni contribuì alla rinascita dell’impero carolingio e alla formazione di nuovi regni, come quello di Germania.
Conclusioni
In sintesi, le invasioni ungare e saracene furono un periodo di grande turbolenza per l’Europa. Sebbene abbiano causato immense sofferenze, hanno anche stimolato cambiamenti significativi nella società e nell’economia europea, contribuendo a plasmare l’Europa medievale.
Sintesi schematica di studio
Nuove invasioni
La disgregazione dell’impero carolingio e la formazione di nuove realtà politiche è favorita anche da nuove invasioni
che interessano l’ Europa da ogni lato:
da Est: gli Ungari (o Magiari)
da Nord: i Normanni
da Sud: I Saraceni
Non si tratta solo di migrazioni di popoli, ma di vere e proprie razzie.
Ungari
Nomadi di stirpe mongolica, si stanziano in Pannonia a metà del IX secolo.
Di qui partono per razzie in Germania, Francia e Italia (fino al X secolo).
Sono fermati dai re di Germania della casa di Sassonia (Enrico I e Ottone I),
ma anche dalla trasformazione in popolo sedentario e dalla conversione al cristianesimo (re S. Stefano, 997-1038).
Saraceni
Dall’Africa conquistano la Sicilia (827-902) e compiono scorrerie in Italia, soprattutto al Sud, fino all’inizio dell’XI secolo.
Dalla Spagna creano alla fine del IX secolo la base di Frassineto (Provenza) da cui muovono verso le Alpi e il Piemonte fino al 973.
al periodo intorno all’anno 900 d.C., mentre le invasioni di questi popoli si concentrarono proprio in quel periodo, seminando il terrore in gran parte dell’Europa.