L’ Antigone di Sofocle
28 Dicembre 2019Complemento oggetto e complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto
28 Dicembre 2019Le origini della tragedia risalgono all’antica Grecia e sono strettamente collegate ai riti religiosi in onore di Dioniso, il dio del vino, della fertilità e dell’estasi.
Il teatro tragico si sviluppa nella seconda metà del VI secolo a.C., ad Atene, ed evolve in una forma d’arte teatrale complessa, capace di affrontare temi profondi legati alla condizione umana, al destino, alla sofferenza, e ai rapporti tra uomini e dèi.
Origini rituali:
La tragedia greca nasce come evoluzione dei cori ditirambici, che erano canti corali eseguiti durante i riti dionisiaci. Questi cori erano composti da un gruppo di uomini che celebravano Dioniso attraverso il canto e la danza. Si ritiene che il coro fosse l’elemento originario, mentre l’introduzione di un attore separato, che dialogava con il coro, rappresenti il primo passo verso la nascita della tragedia. Questa innovazione è attribuita a Tespi, un poeta del VI secolo a.C., considerato il primo autore tragico.
Lo sviluppo della tragedia:
La tragedia si afferma definitivamente nel V secolo a.C. ad Atene, durante le Grandi Dionisie, feste religiose dedicate a Dioniso. In queste occasioni, venivano presentate al pubblico trilogie tragiche, seguite da un dramma satiresco (una rappresentazione più leggera e comica). Durante queste celebrazioni, i drammaturghi gareggiavano tra loro presentando le loro opere.
I tre grandi autori della tragedia greca sono:
- Eschilo (525-456 a.C.): È considerato il fondatore della tragedia greca. Eschilo introdusse il secondo attore (deutagonista), riducendo l’importanza del coro e aumentando il dialogo tra i personaggi. Le sue opere sono dense di temi religiosi e etici. Tra le sue tragedie più note c’è la trilogia Orestea.
- Sofocle (496-406 a.C.): Sofocle portò ulteriori innovazioni, introducendo il terzo attore (tritagonista) e rendendo i personaggi più complessi dal punto di vista psicologico. I temi trattati sono legati alla colpa, al destino e alla responsabilità individuale. Tra le sue opere più celebri vi sono Edipo Re e Antigone.
- Euripide (480-406 a.C.): È noto per aver portato maggiore umanità e realismo ai suoi personaggi. Euripide introduce personaggi più vicini alla realtà e spesso esplora le emozioni umane e le passioni in modo profondo. Le sue tragedie trattano temi come la condizione femminile e il conflitto tra razionalità e passione. Tra le sue opere più famose vi sono Medea e Le Baccanti.
Struttura della tragedia:
Le tragedie greche avevano una struttura definita:
- Prologo: Introduzione che fornisce il contesto dell’azione.
- Parodo: L’entrata del coro, che canta il primo canto corale.
- Episodi: Le scene drammatiche in cui i personaggi dialogano o agiscono.
- Stasimi: Interventi corali tra un episodio e l’altro, in cui il coro commenta l’azione o esprime riflessioni.
- Esodo: La conclusione della tragedia, spesso con una risoluzione drammatica o catastrofica.
Temi principali:
Le tragedie greche affrontavano temi legati alla fatalità, alla volontà divina e al destino. Gli eroi tragici erano spesso vittime di un fato ineluttabile, e il loro tentativo di sfuggire al proprio destino era destinato al fallimento. Il conflitto tra la volontà individuale e la necessità imposta dagli dèi o dal fato è uno degli elementi cardine della tragedia. Spesso i personaggi principali vivevano momenti di catarsi, la purificazione attraverso la sofferenza, che coinvolgeva anche il pubblico.
Il ruolo del coro:
Il coro era un elemento fondamentale nelle tragedie greche. Rappresentava spesso la voce della collettività e interveniva tra le scene per commentare l’azione, offrire riflessioni morali o semplicemente scandire il ritmo della rappresentazione. Nel corso del tempo, il coro perse importanza con l’aumentare del numero di attori e dei dialoghi.
La tragedia dopo i classici:
Con il declino di Atene nel IV secolo a.C., la tragedia perse il suo splendore. Tuttavia, la sua influenza sopravvisse attraverso i secoli, ispirando successivamente il teatro romano (con autori come Seneca), e le opere tragiche rinascimentali e moderne, fino al teatro contemporaneo.
In conclusione, la tragedia greca ha rappresentato una forma artistica di straordinaria importanza, capace di esplorare temi universali attraverso il mito e l’esperienza umana, e ha esercitato un’influenza indelebile su tutta la letteratura drammatica successiva.