dalla Metodologia per l’insegnamento del greco e del latino
di Giovanni Ghiselli
Alcune parole chiave. Loro polivalenza.
Importante è anche la segnalazione delle parole chiave “che caratterizzano una società in un’epoca data (es. mores maiorum in epoca augustea) o, aggiungiamo, un movimento letterario o un autore (es. lepos in Catullo)”. Tali parole, aggiunge Anna Giordano Rampioni, “servono per comprendere l’atmosfera culturale e politica di quel tempo”[1].
Ogni autore del resto predilige certe parole, e anche noi docenti, e pure ogni studente ha predilezioni proprie: dai vocaboli che un ragazzo ricorda meglio si può capire qualche cosa della sua anima.
In greco alcune di tali parole particolarmente significative possono essere kovsmo”, e il suo antonimo cavo~, qumov”, novso”, ajrethv, a[th, u{bri”, fronei’n, pavqo”, mavqo”, novmo”, aijdw'”, peiqwv, peivqw, aJndavnw, tovlma, e[rw”, e[ri”, e{lko” e così via. In latino segnalo argumentum, mos, fas,fides, amor, foedus, perfidus, persuadeo, suavis, amicitia, pietas, pudicitia, matrimonium, vitium, adulterium, audacia vulnus,, ulcus, os, vultus, oculi, cultus, rusticitas, neglegentia.
Ognuno di questi termini è suscettibile di spiegazioni ampie e varie, secondo le loro collocazioni in diversi contesti. Si può iniziare lo studio del lessico e della morfologia partendo da queste.
Giovanni Ghiselli
note:
[1]A. Giordano Rampioni, Manuale per l’insegnamento del latino nella scuola del 2000 , p. 95.