Iscrizione e inserimento degli alunni a scuola
7 Ottobre 2024Collegamento tra statuto studentesse e studenti e patto educativo di corresponsabi…
7 Ottobre 2024I provvedimenti governativi riguardanti la scuola sono paragonabili a quelli di un medico che tenta di curare le piaghe con i cerotti: significa che l’origine del male non è stata identificata.
Anche nella scuola tanti studenti non rispondono alle sollecitazioni formative, ma la causa non è stata individuata.
E’ noto che l’efficacia di una comunicazione dipende dalla sua capacità di rapportarsi alle attese dei destinatari. Di conseguenza i rapporti didattici sono da ideare avendo come riferimento la visione del mondo delle giovani generazioni, che deriva, primariamente, da tre sollecitazioni: “Tutto e subito”, “La rilevanza sociale dipende dal consenso”, “L’immagine è l’elemento base della personalità”.
Si tratta di una concezione fondata sull’immediatezza, che banalizza la dimensione temporale e che si contrappone all’ottica progettuale in cui si opera per ottenere i risultati attesi. Le scuole non sono sensibili a tali problematiche, anzi le affossano. Esse, infatti, sollecitano l’apprendimento con il voto, che rappresenta una motivazione estrinseca, connessa indirettamente all’oggetto dell’attività lavorativa, voto che è strettamente connesso all’obbedienza e all’adeguamento.
L’alternativa, come accennato, è la progettualità; le sue potenzialità educative si possono osservare, ad esempio, durante l’analisi delle informazioni relative allo scostamento tra attese e risultati, per il miglioramento del processo risolutivo. Lo studente, in questo caso, è in grado di valutare l’efficacia del proprio lavoro.
Operando in tale modalità si rinforzano le qualità intellettive e operative dello studente, che, collocato in un ambiente di cui conosce l’origine e il significato, potenzia la sua autonomia di pensiero e la sua riflessione critica.
Il cambiamento dell’organizzazione scolastica è improcrastinabile: si deve dare applicazione al dlgs 150/2009 che postula ”Il rafforzamento del principio di distinzione tra le funzioni d’indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza”, vincendo le resistenze che hanno impedito la sua applicazione, nella disattenzione generale.
La resistenza al cambiamento, frapposta alla volontà parlamentare da tutti gli operatori scolastici, deriva dallo stravolgimento della loro professionalità. I libri di testo non devono più scandire il tempo scuola; lo faranno le sollecitazioni educative e formative, funzionali alle scelte fatte in sede collegiale.
Un’esperienza che illustra questa visione è disponibile in rete: “Un approccio scientifico alla riforma della scuola”.
Concludendo: è auspicabile che la visione sistemica guidi l’azione del ministero e che le anomalie spicciole non siano più la sua stella polare.