Composizione struttura e trama dell’ Orlando Furioso
28 Dicembre 2019Il sesto canto del Purgatorio di Dante vv. 19-78
28 Dicembre 2019Marco Tullio Cicerone, uno dei più grandi oratori e filosofi dell’antica Roma, ha lasciato un’importante eredità letteraria e filosofica, e una serie di lettere per comprendere il clima politico della fine della repubblica.
Le sue ultime opere filosofiche e il suo epistolario sono tra le testimonianze più preziose del pensiero romano e della vita politica e intellettuale del I secolo a.C.
Opere Filosofiche
Le ultime opere filosofiche di Cicerone sono state scritte principalmente nel periodo della sua vita successivo al ritiro dalla politica attiva, dopo la morte di Giulio Cesare nel 44 a.C. In questo periodo, Cicerone si dedicò intensamente alla filosofia, con l’obiettivo di tradurre e adattare il pensiero filosofico greco al contesto romano. Tra le sue opere più significative ci sono:
- “De Officiis” (Sui Doveri): Scritto nel 44-43 a.C., è un’opera in tre libri indirizzata a suo figlio Marco. Cicerone discute i doveri dell’uomo in relazione al bene morale e all’utile, confrontando le teorie di vari filosofi e stabilendo un codice etico che combina elementi di stoicismo e pensiero romano.
- “De Divinatione” (Sulla Divinazione): Scritta nel 44 a.C., è un’opera in due libri in cui Cicerone esplora la natura e la validità della divinazione, confrontando le visioni religiose e scettiche sulla capacità degli esseri umani di predire il futuro.
- “De Fato” (Sul Fato): Anche questa opera è stata scritta nel 44 a.C. In essa, Cicerone discute il concetto di destino e libero arbitrio, confrontando le opinioni degli stoici e degli epicurei.
- “De Natura Deorum” (Sulla Natura degli Dei): Scritta nel 45 a.C., questa opera filosofica in tre libri presenta un dialogo tra esponenti di diverse scuole filosofiche (stoicismo, epicureismo e accademismo) riguardo alla natura e all’esistenza degli dei.
- “De Senectute” (Sulla Vecchiaia): Anche conosciuto come “Cato Maior de Senectute”, scritto nel 44 a.C., è un dialogo che esamina le virtù e i vantaggi della vecchiaia, contrapponendo la saggezza e la moderazione alla gioventù.
- “De Amicitia” (Sull’Amicizia): Conosciuta anche come “Laelius de Amicitia”, scritta nel 44 a.C., è un’opera che esplora la natura e il valore dell’amicizia attraverso un dialogo tra Lelio e altri interlocutori.
Epistolario
L’epistolario di Cicerone è una delle parti più affascinanti e rivelatrici della sua opera. Le sue lettere, che ammontano a circa 900, forniscono un quadro vivido della vita politica e personale di Cicerone, così come della società romana del suo tempo. Le lettere di Cicerone possono essere divise in quattro raccolte principali:
- “Epistulae ad Atticum” (Lettere ad Attico): Una raccolta di lettere indirizzate a Tito Pomponio Attico, amico intimo di Cicerone. Queste lettere sono particolarmente preziose perché offrono una visione dettagliata delle preoccupazioni personali e politiche di Cicerone.
- “Epistulae ad Familiares” (Lettere ai Familiari): Un insieme di lettere inviate a vari amici, parenti e conoscenti, che coprono una vasta gamma di argomenti, dalla politica alla filosofia alla vita quotidiana.
- “Epistulae ad Quintum Fratrem” (Lettere al Fratello Quinto): Una serie di lettere indirizzate a suo fratello Quinto, che offrono un’introspezione sulla vita familiare e sulle questioni amministrative durante il periodo in cui Quinto era governatore in Asia.
- “Epistulae ad Brutum” (Lettere a Bruto): Una piccola raccolta di lettere indirizzate a Marco Giunio Bruto, una figura centrale nella congiura contro Giulio Cesare.
Conclusioni
Le ultime opere filosofiche e l’epistolario di Cicerone non solo riflettono il suo genio letterario, ma anche il suo impegno nel preservare e trasmettere la cultura greca al mondo romano. Attraverso queste opere, Cicerone cerca di offrire una guida morale e intellettuale ai suoi contemporanei e alle generazioni future, facendo di lui una delle figure più influenti della filosofia occidentale.